lunedì 30 luglio 2018

La Corte dei Conti dice sì alla parifica del rendiconto 2016, ma.....



Sì alla parifica del rendiconto generale della Regione Basilicata per l’esercizio finanziario 2016, ma con le dovute eccezioni. Così ha deciso la sezione di controllo della Corte di Conti, specificando quali sono siffatte eccezioni. Si comincia dalle missioni del personale dipendente della Regione che, secondo la Corte, sono stati variati in violazione del “principio del limite autorizzatorio”, anche se “tali eccezioni non risultano aver alterato l’essenza del rendiconto ed i relativi effetti sui saldi, in termini di veridicità, attendibilità sostenibilità. Permangono criticità in termini di non corretto utilizzo dei perimetri autorizzatori del sistema di bilancio; conservazione di una consistente mole, circa 200 milioni di euro, di residui attivi vetusti; dinamica della spesa fortemente condizionata a monte da una non corretta programmazione e verifica della effettiva sussistenza delle risorse finanziarie disponibili; anomalie nella gestione della spesa di personale”. In tal senso la sezione di controllo ha rimarcato che “non risulta essere stato adottato alcun provvedimento concreto funzionale a garantire il contenimento della dinamica retributiva e occupazionale. Al contrario, la dinamica dei costi si è appalesata in costante crescita. In quest’ottica né il ruolo unico né l’assorbimento del personale Alsia nei ruoli della Regione risultano aver comportato alcun risparmio di spesa”. Ma non è tutto, perché “l’utilizzo di parametri di calcolo per il rispetto dei vincoli in tema di spesa di personale non si sono appalesati conformi alle prescrizioni della legislazione nazionale vigente” e, ancora, si segnalano il “mancato rispetto delle prescrizioni della normativa nazionale, cosi come recepita dalla normativa regionale, in termini di presupposti e vincoli percentuali e di durata, nei conferimenti degli incarichi ai dirigenti esterni in essere al 2016 e prorogati nel 2017 e l’indice di tempestività dei pagamenti in continuo peggioramento (61% 2015, 108% nel 2016)”. Con riferimento al trattamento economico dei dirigenti del comparto sanità, poi “non risulta applicato il vincolo che prescrive la rideterminazione, con decurtazione del 20%, dei compensi spettanti ai direttori generali, direttori sanitari e direttori amministrativi e componenti dei collegi sindacali in sede di nuovo conferimento o rinnovo, rispetto all’ammontare risultante alla data del 30 giugno 2008. Alla luce della normativa vigente tale vincolo codifica tutt’ora un principio di riduzione dei trattamenti economici ed i relativi risparmi conseguiti, anche dopo il venire meno della necessità di copertura degli oneri da minore entrate dei ticket, sono funzionali al miglioramento del saldo complessivo della finanza regionale”. Capitolo fondazioni “si è rilevato un trend in crescita degli impegni a favore delle fondazioni passati da 1.025.000,00 nel 2015 a 1.681.359,00 nel 2016. In termini percentuali gli impegni maggiori sono stati registrati a favore della fondazione Lucana Film Commission per Euro 940mila”. Invece, rimarcata “un’iniziale tendenza al ribasso per i costi dell’organico di personale degli enti strumentali e organismi partecipati, ad eccezione di Acquedotto Lucano”. Infine, con riferimento al funzionamento della macchina amministrativa, “risulta necessario proseguire nel percorso di efficientamento della dinamica dei controlli interni e dei meccanismi funzionali a valutare e verificare in concreto la performance del personale dirigente e non, al fine di non svuotarne di fatto l’essenza”. Anche nel 2015, il rendiconto non ottenne la parifica, perché inficiato di veridicità e sostenibilità. Crediti datati e, per questo, di dubbia esigibilità, ritardi nei pagamenti, spese del personale di alcuni enti sub-regionali e possibili danni per la nuova funzione d’intermediazione finanziaria della società partecipata, Sviluppo Basilicata: questi alcuni dei rilievi mossi dai giudici contabili a via Anzio. (p.miol.)

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