Sì alla parifica del rendiconto
generale della Regione Basilicata per l’esercizio finanziario 2016, ma con le
dovute eccezioni. Così ha deciso la sezione di controllo della Corte di Conti,
specificando quali sono siffatte eccezioni. Si comincia dalle missioni del
personale dipendente della Regione che, secondo la Corte, sono stati variati in
violazione del “principio del limite autorizzatorio”, anche se “tali eccezioni
non risultano aver alterato l’essenza del rendiconto ed i relativi effetti sui
saldi, in termini di veridicità, attendibilità sostenibilità. Permangono
criticità in termini di non corretto utilizzo dei perimetri autorizzatori del
sistema di bilancio; conservazione di una consistente mole, circa 200 milioni
di euro, di residui attivi vetusti; dinamica della spesa fortemente
condizionata a monte da una non corretta programmazione e verifica della
effettiva sussistenza delle risorse finanziarie disponibili; anomalie nella
gestione della spesa di personale”. In tal senso la sezione di controllo ha rimarcato
che “non risulta essere stato adottato alcun provvedimento concreto funzionale
a garantire il contenimento della dinamica retributiva e occupazionale. Al
contrario, la dinamica dei costi si è appalesata in costante crescita. In
quest’ottica né il ruolo unico né l’assorbimento del personale Alsia nei ruoli
della Regione risultano aver comportato alcun risparmio di spesa”. Ma non è
tutto, perché “l’utilizzo di parametri di calcolo per il rispetto dei vincoli
in tema di spesa di personale non si sono appalesati conformi alle prescrizioni
della legislazione nazionale vigente” e, ancora, si segnalano il “mancato
rispetto delle prescrizioni della normativa nazionale, cosi come recepita dalla
normativa regionale, in termini di presupposti e vincoli percentuali e di
durata, nei conferimenti degli incarichi ai dirigenti esterni in essere al 2016
e prorogati nel 2017 e l’indice di tempestività dei pagamenti in continuo
peggioramento (61% 2015, 108% nel 2016)”. Con riferimento al trattamento
economico dei dirigenti del comparto sanità, poi “non risulta applicato il
vincolo che prescrive la rideterminazione, con decurtazione del 20%, dei
compensi spettanti ai direttori generali, direttori sanitari e direttori
amministrativi e componenti dei collegi sindacali in sede di nuovo conferimento
o rinnovo, rispetto all’ammontare risultante alla data del 30 giugno 2008. Alla
luce della normativa vigente tale vincolo codifica tutt’ora un principio di
riduzione dei trattamenti economici ed i relativi risparmi conseguiti, anche
dopo il venire meno della necessità di copertura degli oneri da minore entrate
dei ticket, sono funzionali al miglioramento del saldo complessivo della
finanza regionale”. Capitolo fondazioni “si è rilevato un trend in crescita
degli impegni a favore delle fondazioni passati da 1.025.000,00 nel 2015 a
1.681.359,00 nel 2016. In termini percentuali gli impegni maggiori sono stati
registrati a favore della fondazione Lucana Film Commission per Euro 940mila”.
Invece, rimarcata “un’iniziale tendenza al ribasso per i costi dell’organico di
personale degli enti strumentali e organismi partecipati, ad eccezione di
Acquedotto Lucano”. Infine, con riferimento al funzionamento della macchina
amministrativa, “risulta necessario proseguire nel percorso di efficientamento
della dinamica dei controlli interni e dei meccanismi funzionali a valutare e
verificare in concreto la performance del personale dirigente e non, al fine di
non svuotarne di fatto l’essenza”. Anche nel 2015, il rendiconto non ottenne la
parifica, perché inficiato di veridicità e sostenibilità. Crediti datati e, per
questo, di dubbia esigibilità, ritardi nei pagamenti, spese del personale di
alcuni enti sub-regionali e possibili danni per la nuova funzione
d’intermediazione finanziaria della società partecipata, Sviluppo Basilicata:
questi alcuni dei rilievi mossi dai giudici contabili a via Anzio. (p.miol.)
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