Una comunità in festa per
onorare i primi 70 anni della parrocchia di Sant’Antonio da Padova, a Pisticci
centro. Un iter iniziato da monsignor Anselmo Pecci e concluso con la
consacrazione da parte dell’allora Arcivescovo di Matera, monsignor Vincenzo Cavalla,
il 25 luglio del 1948. Nel settembre dello stesso anno, la nomina e la
investitura canonica dell’allora giovane sacerdote don Paolo D’Alessandro,
nominato parroco e rimasto in carica per oltre una quarantina di anni, fino
all’inizio degli anni ‘90 poco prima della sua malattia e dipartita.
Successivamente, la più grande
parrocchia pisticcese, venne affidata al sacerdote don Michele Leone, l’attuale
parroco che è anche il responsabile dell’ufficio tecnico della curia materana.
La chiesa di Sant’Antonio da Padova è ubicata di fronte all’inizio di carso
margherita, nella piazza più importante di Pisticci, la Umberto I, il salotto
di città. Il grande tempio è formato da una ampia parte centrale con due navate
laterali con gli altari dei Santissimi Medici, di San Michele Arcangelo, della Madonna
di Pompei e di Viggiano e di Santa Maria della Grazie.
Verso la fine degli anni ‘60 nella parte alta
della navata di sinistra fu eretto un artistico altare marmoreo in onore del
cuore di Gesù. Qualche lustro fa, la facciata principale della chiesa fu
restaurata attraverso una nuova e ammirata architettura che ha dato splendore
anche alla attigua piazza. Tutta una storia che ruota intorno a questo
importante tempio, in cui questi giorni si celebrano solenni riti in onore e
ricordo del settantesimo anniversario della nascita di una delle più grandi ma anche
importanti parrocchie della nostra
provincia.
Michele Selvaggi
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