“L’uomo che ha attraversato il ‘900
e doppiato il terzo millennio senza smettere di camminare e di stupire. Un uomo
che ha consumato anche le suole, a furia di percorre anche le strade
interpoderali per organizzare braccianti, contadini, operai che sono entrati
nella storia del Movimento Operaio Italiano”.
Era il significativo commento di
Petro Simonetti per i 90 anni di Domenico Giannace, meglio conosciuto come
“Mingh a logn”, che da pochi giorni ha compiuto 94 anni festeggiato nella sua
casa di contrada Caporotondo (dove vive da solo, dopo la morte della adorata
moglie Antonietta), dai suoi figli Pietro e Michele con le rispettive mogli e nipoti, ricevendo gli auguri di lunga vita, da
tantissimi personaggi della vita politica e sociale non solo pisticcese, ma
anche da altri centri della regione e provincia. Un personaggio della nostra
terra, tra i più emblematici del dopoguerra, un “popolare capopopolo e trascinatore
di massa che va avanti senza fermarsi e che è ancora impegnato nella lotta e
nell’agone sociale - come scrive lo storico Giuseppe Coniglio nel suo libro a
lui dedicato “Mingo il ribelle”. Un personaggio – aggiungiamo noi – che a dispetto
degli anni della sua età, dimostra una grande vitalità, ma anche una mai
assopita passione per combattere le battaglie a favore della nostra gente, come
quella del “diritto alla salute” che sta conducendo da alcuni anni con il
Comitato a difesa dell’Ospedale di Tinchi, una sua creatura, affinché possa
continuare ad esserci e ad esercitare un ruolo rilevante nella sanità della
nostra provincia.
Ovviamente Domenico, nel giorno
del suo compleanno, non poteva non trascorrere un po’ del suo tempo tra gli
amici del Comitato, proprio nel nosocomio di Tinchi, dove tutti uniti non si
abbassa mai la guardia per difendere la struttura, con l’obiettivo di farla
migliorare attraverso i vari ambulatori, il laboratorio di analisi e il centro dialisi.
“Mingo il ribelle”, ex sindaco di Pisticci, ex consigliere comunale,
provinciale e regionale, ex sindacalista, è sempre li, vivo e vegeto, e sempre in
primo piano, come ha sempre vissuto e come tanti gli hanno sempre riconosciuto.
E qui non possiamo non ricordare un prezioso documento, quella lettera di
Enrico Berlinguer che nel maggio 1976 gli inviò dopo aver ricevuto importanti
informazioni dai compagni del Canada per l’attività politica li svolta. “Ho
appreso che tra i lucani del Canada hai grande stima e che con il lavoro da te
svolto hai riscosso molta popolarità tra i compagni di quella terra. Ho
raccomandato a Giuliano Pajetta di accompagnarti da me appena capiti a Roma”. Un
prezioso documento che lui conserva tra le cose più care e più belle. Mingo
Giannace è nato il 21 settembre del 1924.
Michele
Selvaggi
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