Rocco Fuina è il responsabile politico della Lega
Nord per il Comune di Pisticci: a lui abbiamo posto alcune domande sulla
politica e sui problemi lucani. Questa la sua versione. Buona lettura
·
I sondaggi e i rumors danno la Lega in grande ascesa anche in
Basilicata: quanto può incidere in negativo lo scontro interno Cappiello-Pepe,
del quale da giorni si vocifera?
Si, confermo che la Lega anche in Basilicata è in
grande ascesa, e da quanto a nostra conoscenza il consenso, già a due cifre,
continua a crescere in maniera esponenziale. Parlare di scontro interno al
Partito non è corretto. Cappiello e Pepe, per come li conosco e considero, sono
due facce della stessa medaglia! L’uno più passionale, l’altro più razionale.
Esiste una normale dialettica tra le intelligenze che animano la compagine a
livello Regionale: nella Lega, diversamente da quanto professato dalle forze
“radical-chic” di sinistra e da qualche imboscato delle forze di centro-destra,
non esiste il pensiero unico, ma un confronto, leale e democratico, sui temi e
programmi. Sicché parlare di scontro interno al Partito è fuori da tutte le
logiche. È senza dubbio non veritiero, ma semplicemente e banalmente,
strumentale.
·
In questi giorni, in cui impera la “strategia” in vista delle regionali,
la Lega è stata a volte accostata al centrodestra, altre da sola: sono solo
schermaglie o, peggio, mere illazioni?
Ritengo che inquadrare la Lega con la logica della
“solita geometria” – sinistra /destra -
non sia sempre possibile, visto che il consenso che intercetta proviene
da diversi ceti sociali: dal disoccupato cronico, stanco di subire rimandi ed
ingiustizie a favore dei soliti raccomandati; al piccolo artigiano che, per
poter continuare la propria attività, spesso è costretto a dare in garanzia
alle banche anche gli arredi e corredi della propria abitazione; al piccolo
imprenditore che, a causa di una burocrazia feroce ed idiota, di una pressione
fiscale asfissiante, e di un costo del lavoro vergognoso rispetto ai netti in
busta paga, spesso chiude i propri bilanci aziendali in rosso, regredendo man
mano in posizione extramarginale rispetto al mercato.
La credibilità a livello Regionale si conquista con
una coalizione che non ha avuto a tutt’oggi alcuna responsabilità circa le
decisioni politiche della Giunta uscente, e che sia portatrice di un programma
capace di rispondere alle molteplici necessità del tessuto sociale ed economico
della nostra Regione. Tanto premesso, ci riserveremo di valutare attentamente i
compagni di viaggio non escludendo alcuno.
·
Qual è la ricetta di Fuina per “guarire” la sanità lucana?
Che la Sanità lucana abbia qualche problema, è
sotto gli occhi di tutti, trasformata, nel corso degli anni, in pascolo per la
cura degli interessi della clientela politica, degli “amici degli amici”, e dei
compari. Come migliorare le cose? Semplicemente attenuando – o anche escludendo
- il ruolo della Politica nella scelta degli amministratori e dei dirigenti medici,
lasciando che si sviluppi un vero sistema meritocratico. Allo stesso tempo,
posto che una quota rilevante delle royalties dell’attività petrolifera
regionale viene impiegata nella spesa sanitaria, dobbiamo prestare più
attenzione ai medici di famiglia e alle loro future ed eventuali prerogative,
dal Fascicolo Sanitario alle “Aggregazioni Funzionali U.T.A.P.” (previsti e mai
adottati dalla Regione Basilicata). Bisognerebbe dare più spazio alla creazione
di Poli Sanitari di eccellenza che devono poter essere attrattivi anche nei
riguardi delle altre Regioni limitrofe, garantendo, nel contempo, la permanenza
dei Presidi Sanitari nei territori delle provincie di Matera e Potenza. In
ultimo, sarebbe necessario creare, perché funzionale alla carenza di figure
professionali autoctone, un Polo Universitario Tecnico con una nuova facoltà di
Medicina con sede a Matera, atteso che le uniche due regioni prive di facoltà
di medicina risultano la Nostra e la Valle D’Aosta.
·
Cosa pensa dello scandalo Sanitopoli?
Quello che sta venendo fuori dalle indagini, scuote
e mortifica fortemente la coscienza e l’animo del cittadino, magari padre di un
neolaureato, laddove prenda coscienza della propria impotenza di fronte
all’assenza di un padrino politico che lo raccomandi e lo tuteli. Quanto danno
genera nella Società siffatto scellerato costume? Come potremo pensare di
essere “buoni maestri” per le generazioni future? Sono temi, questi, dai quali
non possiamo pensare di farla franca senza un concreto dibattito di ordine politico
e culturale.
·
Come si elimina, dal punto di vista della Lega, il presunto sistema di
potere che da circa due decenni governa la Basilicata?
A dire il vero l’attuale sistema di potere governa
la Basilicata da circa 5 lustri, molto più dei due decenni a cui lei fa
riferimento, essendo il diretto discendente degli accordi tra i partiti di
centro e di sinistra che seguirono il disastro delle coalizioni politiche della
Prima Repubblica del 1993.
È chiaro che, se hai lasciato sviluppare le radici
della mala pianta per 25 anni, non sarà facile estirparla, sia perché bisognerà
scavare in profondità, sia perché la chioma della medesima si è così tanto
sviluppata che ha finito per essere il ricovero di tanta fauna, speranzosa ed
ubbidiente che, servitù volontaria vendutasi per un pezzo di pane, ha condiviso
comodamente fino ad oggi il modello di sviluppo/sottosviluppo del vigente
centro di potere, quello di centro/sinistra.
Come scardinare questo sistema di potere? Dobbiamo
parlare al cuore della gente e far capire ai Lucani che la Basilicata a
tutt’oggi è stata sacrificata agli interessi delle Lobbi Industriali e delle
conventicole di potere che mai hanno anteposto il bene comune alla tutela dei
loro interessi.
Basta guardarsi intorno per prendere coscienza del
disastro prodotto dalle Giunte di centro-sinistra che si sono avvicendate da 25
anni. Si pensi, ad esempio, alla scarsissima dotazione infrastrutturale della
Regione: non abbiamo strade adeguate, non abbiamo un aeroporto, Matera non ha
una stazione ferroviaria, per non parlare, poi, della manutenzione della rete
viaria, dei ponti, o, ancora, dell’assenza totale di politiche mirate alla
soluzione delle vertenze lavorative nelle grandi aere industriali regionali
colpite dalle crisi di questi ultimi anni.
·
La Basilicata e il lavoro: un connubio che in questo momento sembra
essere molto lontano dal concretizzarsi. Quali le sue proposte in merito?
Se c’è buona politica, io penso che il connubio sia
possibile. E questo vale tanto per il comparto agricolo quanto per quello
industriale e turistico.
Quanti posti di lavoro potremmo generare se
riuscissimo a trasformare il Metapontino nel più grande centro commerciale
agricolo intermodale del Sud? Indubbiamente, con la spesa efficiente dei Fondi
strutturali Europei, potremmo riuscire a sviluppare un sistema di
infrastrutture propedeutico allo sviluppo di una filiera agroindustriale in
tutte le aree regionali a forte vocazione agricola.
Poi, non si può accettare che la Valle del Basento
si trasformi in un mero museo di quella che un tempo è stata una ricca, oltre
che gloriosa, area industriale.
In attesa che diventi ZES (Zona Economica Speciale),
con una adeguata azione politica potremmo riuscire a trasformare questa parte
del territorio in zona di forte attrattività industriale, ed offrire utilities
(gas metano, energia elettrica ed acqua di processo) a prezzo politico, posto
che siamo la prima regione d’Europa tra le produttrici di gas metano e tra le
più ricche di acqua invasata tra le Regioni meridionali, che paga, tra l’altro,
pesanti esternalità in tema ambientale.
Per quanto attiene il turismo, consapevoli del
fatto che, grazie a Matera Capitale Europea della cultura per il 2019, l’intera
Basilicata è entrata nell’offerta turistica dei maggiori Tour Operator europei,
la Politica regionale dovrà, con adeguati interventi, sostenere e promuovere le diverse realtà territoriali a
forte valenza turistico-culturale, capaci di attrarre un turismo e di qualità,
vero generatore di nuova occupazione, diversamente da quanto accade con
l’attuale turismo occasionale “mordi e fuggi” delle grandi crociere dell’area
Jonico-pugliese.
·
Lei vive a Marconia: da 1 a 10, qual è il suo giudizio su quanto fatto
fino ad ora dalla politica locale e regionale per il centro jonico?
Bella domanda, non pensa che potrei essere un poco
di parte?
Scherzi a parte, ritengo che né la politica regionale
né la politica locale abbiano fatto alcunché per Marconia.
Tenga presente che Marconia è un centro urbano che
sconta una serie di problematiche urbanistiche ed architettoniche che vengono
da molto lontano: nascono precisamente all’inizio degli anni ’60 con le giunte
Democratico-Cristiane.
Non ci vuole il genio degli urbanisti del calibro
di Quaroni o Aymonino per intuire che Marconia, da un punto di vista
urbanistico, è un non luogo, e non ha alcuna dignità architettonica.
Premesso che questi aspetti attengono soprattutto
la sensibilità dell’apparato esecutivo a disposizione della Politica, spesso
per pura insensibilità culturale, non si riesce neanche ad immaginare quali
potrebbero essere gli interventi capaci, se non di risolverli, questi problemi,
almeno di attenuarli.
Comunque, il primo passo verso il “futuro o il
futuribile”, sarebbe l’approvazione del Nuovo Regolamento Urbanistico (ormai
utopia e motivo delle dimissioni da Presidente del Consiglio Comunale di
Pisticci) – indispensabile ed imprescindibile volano per l’economia locale – in
seguito, necessita un Piano Strutturale, al fine di rendere un – ancora –
villaggio “Marconi”, una vera a propria città.
Quindi, il mio voto è 1 alla Regione Basilicata e
ai suoi attuali amministratori e 2 al Comune e dunque alla amministrazione pentastellata
che ancora non ha compreso – dopo due anni – il valore dell’approvazione di un
nuovo Regolamento Urbanistico. Insufficienza per entrambi.
·
Come si rilancia, con i fatti, la realtà di Pisticci?
Pisticci centro ha ottime chance di rilancio turistico,
avendo in sé tutte le caratteristiche per porsi come attrattore di un turismo
di qualità. Questo però passa attraverso un vasto ed articolato programma di
recupero e manutenzione straordinaria del fantastico patrimonio architettonico,
nel quale spicca la “lammia”, quale unità abitativa dei nuclei della
tradizione contadina del secolo scorso.
A queste opportunità di rilancio, bisogna poi
aggiungere il contributo che potrà fornire l’area industriale della Val Basento
in termini occupazionali, seguendo quanto innanzi detto.
·
Rocco Fuina sarà candidato alle prossime elezioni regionali?
Ho fornito la mia disponibilità al Partito, quindi,
ove dovesse chiedermi di candidarmi, sarei ben lieto di farlo.
·
In caso di candidatura, quali saranno i punti salienti che proporrà agli
elettori?
Rilancio del Metapontino con una politica di
infrastrutturazione propedeutica alla creazione della piattaforma commerciale
più grande del Mezzogiorno, ed allo sviluppo di una filiera agroindustriale
capace di valorizzare, mediante la trasformazione industriale, le produzioni
orto-frutticole.
Politiche industriali attrattive degli investimenti
nelle aree industriali Regionali mediante l’offerta di utilities a prezzo
politico.
Politiche di valorizzazione del turismo regionale
con interventi di sostegno alle molteplici realtà territoriali a forte valenza
turistico-culturale, capaci di attrarre un turismo di qualità.
Piero Miolla
Nessun commento:
Posta un commento