mercoledì 7 novembre 2018

Politica, 10 domande a Rocco Fuina (Lega)



Rocco Fuina è il responsabile politico della Lega Nord per il Comune di Pisticci: a lui abbiamo posto alcune domande sulla politica e sui problemi lucani. Questa la sua versione. Buona lettura  

·      I sondaggi e i rumors danno la Lega in grande ascesa anche in Basilicata: quanto può incidere in negativo lo scontro interno Cappiello-Pepe, del quale da giorni si vocifera?

Si, confermo che la Lega anche in Basilicata è in grande ascesa, e da quanto a nostra conoscenza il consenso, già a due cifre, continua a crescere in maniera esponenziale. Parlare di scontro interno al Partito non è corretto. Cappiello e Pepe, per come li conosco e considero, sono due facce della stessa medaglia! L’uno più passionale, l’altro più razionale. Esiste una normale dialettica tra le intelligenze che animano la compagine a livello Regionale: nella Lega, diversamente da quanto professato dalle forze “radical-chic” di sinistra e da qualche imboscato delle forze di centro-destra, non esiste il pensiero unico, ma un confronto, leale e democratico, sui temi e programmi. Sicché parlare di scontro interno al Partito è fuori da tutte le logiche. È senza dubbio non veritiero, ma semplicemente e banalmente, strumentale.

·      In questi giorni, in cui impera la “strategia” in vista delle regionali, la Lega è stata a volte accostata al centrodestra, altre da sola: sono solo schermaglie o, peggio, mere illazioni?

Ritengo che inquadrare la Lega con la logica della “solita geometria” – sinistra /destra -  non sia sempre possibile, visto che il consenso che intercetta proviene da diversi ceti sociali: dal disoccupato cronico, stanco di subire rimandi ed ingiustizie a favore dei soliti raccomandati; al piccolo artigiano che, per poter continuare la propria attività, spesso è costretto a dare in garanzia alle banche anche gli arredi e corredi della propria abitazione; al piccolo imprenditore che, a causa di una burocrazia feroce ed idiota, di una pressione fiscale asfissiante, e di un costo del lavoro vergognoso rispetto ai netti in busta paga, spesso chiude i propri bilanci aziendali in rosso, regredendo man mano in posizione extramarginale rispetto al mercato.
La credibilità a livello Regionale si conquista con una coalizione che non ha avuto a tutt’oggi alcuna responsabilità circa le decisioni politiche della Giunta uscente, e che sia portatrice di un programma capace di rispondere alle molteplici necessità del tessuto sociale ed economico della nostra Regione. Tanto premesso, ci riserveremo di valutare attentamente i compagni di viaggio non escludendo alcuno.

·      Qual è la ricetta di Fuina per “guarire” la sanità lucana?

Che la Sanità lucana abbia qualche problema, è sotto gli occhi di tutti, trasformata, nel corso degli anni, in pascolo per la cura degli interessi della clientela politica, degli “amici degli amici”, e dei compari. Come migliorare le cose? Semplicemente attenuando – o anche escludendo - il ruolo della Politica nella scelta degli amministratori e dei dirigenti medici, lasciando che si sviluppi un vero sistema meritocratico. Allo stesso tempo, posto che una quota rilevante delle royalties dell’attività petrolifera regionale viene impiegata nella spesa sanitaria, dobbiamo prestare più attenzione ai medici di famiglia e alle loro future ed eventuali prerogative, dal Fascicolo Sanitario alle “Aggregazioni Funzionali U.T.A.P.” (previsti e mai adottati dalla Regione Basilicata). Bisognerebbe dare più spazio alla creazione di Poli Sanitari di eccellenza che devono poter essere attrattivi anche nei riguardi delle altre Regioni limitrofe, garantendo, nel contempo, la permanenza dei Presidi Sanitari nei territori delle provincie di Matera e Potenza. In ultimo, sarebbe necessario creare, perché funzionale alla carenza di figure professionali autoctone, un Polo Universitario Tecnico con una nuova facoltà di Medicina con sede a Matera, atteso che le uniche due regioni prive di facoltà di medicina risultano la Nostra e la Valle D’Aosta.

·      Cosa pensa dello scandalo Sanitopoli?

Quello che sta venendo fuori dalle indagini, scuote e mortifica fortemente la coscienza e l’animo del cittadino, magari padre di un neolaureato, laddove prenda coscienza della propria impotenza di fronte all’assenza di un padrino politico che lo raccomandi e lo tuteli. Quanto danno genera nella Società siffatto scellerato costume? Come potremo pensare di essere “buoni maestri” per le generazioni future? Sono temi, questi, dai quali non possiamo pensare di farla franca senza un concreto dibattito di ordine politico e culturale.

·      Come si elimina, dal punto di vista della Lega, il presunto sistema di potere che da circa due decenni governa la Basilicata?

A dire il vero l’attuale sistema di potere governa la Basilicata da circa 5 lustri, molto più dei due decenni a cui lei fa riferimento, essendo il diretto discendente degli accordi tra i partiti di centro e di sinistra che seguirono il disastro delle coalizioni politiche della Prima Repubblica del 1993.
È chiaro che, se hai lasciato sviluppare le radici della mala pianta per 25 anni, non sarà facile estirparla, sia perché bisognerà scavare in profondità, sia perché la chioma della medesima si è così tanto sviluppata che ha finito per essere il ricovero di tanta fauna, speranzosa ed ubbidiente che, servitù volontaria vendutasi per un pezzo di pane, ha condiviso comodamente fino ad oggi il modello di sviluppo/sottosviluppo del vigente centro di potere, quello di centro/sinistra.
Come scardinare questo sistema di potere? Dobbiamo parlare al cuore della gente e far capire ai Lucani che la Basilicata a tutt’oggi è stata sacrificata agli interessi delle Lobbi Industriali e delle conventicole di potere che mai hanno anteposto il bene comune alla tutela dei loro interessi.
Basta guardarsi intorno per prendere coscienza del disastro prodotto dalle Giunte di centro-sinistra che si sono avvicendate da 25 anni. Si pensi, ad esempio, alla scarsissima dotazione infrastrutturale della Regione: non abbiamo strade adeguate, non abbiamo un aeroporto, Matera non ha una stazione ferroviaria, per non parlare, poi, della manutenzione della rete viaria, dei ponti, o, ancora, dell’assenza totale di politiche mirate alla soluzione delle vertenze lavorative nelle grandi aere industriali regionali colpite dalle crisi di questi ultimi anni.

·      La Basilicata e il lavoro: un connubio che in questo momento sembra essere molto lontano dal concretizzarsi. Quali le sue proposte in merito?

Se c’è buona politica, io penso che il connubio sia possibile. E questo vale tanto per il comparto agricolo quanto per quello industriale e turistico.
Quanti posti di lavoro potremmo generare se riuscissimo a trasformare il Metapontino nel più grande centro commerciale agricolo intermodale del Sud? Indubbiamente, con la spesa efficiente dei Fondi strutturali Europei, potremmo riuscire a sviluppare un sistema di infrastrutture propedeutico allo sviluppo di una filiera agroindustriale in tutte le aree regionali a forte vocazione agricola.
Poi, non si può accettare che la Valle del Basento si trasformi in un mero museo di quella che un tempo è stata una ricca, oltre che gloriosa, area industriale.
In attesa che diventi ZES (Zona Economica Speciale), con una adeguata azione politica potremmo riuscire a trasformare questa parte del territorio in zona di forte attrattività industriale, ed offrire utilities (gas metano, energia elettrica ed acqua di processo) a prezzo politico, posto che siamo la prima regione d’Europa tra le produttrici di gas metano e tra le più ricche di acqua invasata tra le Regioni meridionali, che paga, tra l’altro, pesanti esternalità in tema ambientale. 
Per quanto attiene il turismo, consapevoli del fatto che, grazie a Matera Capitale Europea della cultura per il 2019, l’intera Basilicata è entrata nell’offerta turistica dei maggiori Tour Operator europei, la Politica regionale dovrà, con adeguati interventi, sostenere e  promuovere le diverse realtà territoriali a forte valenza turistico-culturale, capaci di attrarre un turismo e di qualità, vero generatore di nuova occupazione, diversamente da quanto accade con l’attuale turismo occasionale “mordi e fuggi” delle grandi crociere dell’area Jonico-pugliese.

·      Lei vive a Marconia: da 1 a 10, qual è il suo giudizio su quanto fatto fino ad ora dalla politica locale e regionale per il centro jonico?

Bella domanda, non pensa che potrei essere un poco di parte?
Scherzi a parte, ritengo che né la politica regionale né la politica locale abbiano fatto alcunché per Marconia.
Tenga presente che Marconia è un centro urbano che sconta una serie di problematiche urbanistiche ed architettoniche che vengono da molto lontano: nascono precisamente all’inizio degli anni ’60 con le giunte Democratico-Cristiane.
Non ci vuole il genio degli urbanisti del calibro di Quaroni o Aymonino per intuire che Marconia, da un punto di vista urbanistico, è un non luogo, e non ha alcuna dignità architettonica.
Premesso che questi aspetti attengono soprattutto la sensibilità dell’apparato esecutivo a disposizione della Politica, spesso per pura insensibilità culturale, non si riesce neanche ad immaginare quali potrebbero essere gli interventi capaci, se non di risolverli, questi problemi, almeno di attenuarli.
Comunque, il primo passo verso il “futuro o il futuribile”, sarebbe l’approvazione del Nuovo Regolamento Urbanistico (ormai utopia e motivo delle dimissioni da Presidente del Consiglio Comunale di Pisticci) – indispensabile ed imprescindibile volano per l’economia locale – in seguito, necessita un Piano Strutturale, al fine di rendere un – ancora – villaggio “Marconi”, una vera a propria città.
Quindi, il mio voto è 1 alla Regione Basilicata e ai suoi attuali amministratori e 2 al Comune e dunque alla amministrazione pentastellata che ancora non ha compreso – dopo due anni – il valore dell’approvazione di un nuovo Regolamento Urbanistico. Insufficienza per entrambi.

·      Come si rilancia, con i fatti, la realtà di Pisticci?

Pisticci centro ha ottime chance di rilancio turistico, avendo in sé tutte le caratteristiche per porsi come attrattore di un turismo di qualità. Questo però passa attraverso un vasto ed articolato programma di recupero e manutenzione straordinaria del fantastico patrimonio architettonico, nel quale spicca la “lammia”, quale unità abitativa dei nuclei della tradizione contadina del secolo scorso.
A queste opportunità di rilancio, bisogna poi aggiungere il contributo che potrà fornire l’area industriale della Val Basento in termini occupazionali, seguendo quanto innanzi detto.

·      Rocco Fuina sarà candidato alle prossime elezioni regionali?

Ho fornito la mia disponibilità al Partito, quindi, ove dovesse chiedermi di candidarmi, sarei ben lieto di farlo.

·      In caso di candidatura, quali saranno i punti salienti che proporrà agli elettori?

Rilancio del Metapontino con una politica di infrastrutturazione propedeutica alla creazione della piattaforma commerciale più grande del Mezzogiorno, ed allo sviluppo di una filiera agroindustriale capace di valorizzare, mediante la trasformazione industriale, le produzioni orto-frutticole.
Politiche industriali attrattive degli investimenti nelle aree industriali Regionali mediante l’offerta di utilities a prezzo politico.
Politiche di valorizzazione del turismo regionale con interventi di sostegno alle molteplici realtà territoriali a forte valenza turistico-culturale, capaci di attrarre un turismo di qualità.
 Piero Miolla








Nessun commento:

Posta un commento