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lunedì 19 novembre 2018

A Bernalda approvato il nuovo piano diritto allo studio di 2018-19



Approvato a maggioranza, dal Consiglio comunale di Bernalda, il nuovo piano sul diritto allo studio 2018-19. “Rispetto all’anno scorso ci sono delle sostanziali novità - ha affermato l’assessore alla Cultura Domenico Calabrese -.  E’ stato da poco affidato il nuovo appalto triennale di mensa scolastica, avviata l’1 ottobre scorso. E’ cambiato il gestore, così come il costo per pasto, passato, in virtù della nuova base d’asta, da 2, 91 a 3,94 euro. Tuttavia - ha precisato Calabrese – l’aumento di 1,03 euro non sarà ribaltato sulle famiglie, poiché, per scelta dell’Amministrazione comunale, le fasce contributive Isee resteranno invariate. Tre anni fa, infatti, applicammo una riduzione sul costo del pasto per le famiglie e, da allora, le tariffe sono rimaste invariate. Nonostante l’aumento dei costi delle materie prime e un progressivo innalzamento della qualità del servizio offerto”.
Il Municipio jonico, intanto, sta per concludere il nuovo appalto sul trasporto scolastico. Le buste saranno aperte il 26 novembre. “In questo caso - ha proseguito l’assessore Calabrese - avremo un possibile ribasso d’asta e l’acquisizione di alcuni chilometri gratuiti relativi alle gite e alle visite guidate sul territorio provinciale”. Aumenta di mille euro, invece, la contribuzione economica del Comune alle singole scuole. Quattromila euro andranno all’istituto comprensivo e duemila all’istituto di istruzione superiore. Da suddividere l’ulteriore contribuzione di mille euro.
“Il più delle volte - ha riferito il referente municipale - i finanziamenti europei che arrivano direttamente alle scuole sono esigui, e non bastano per ammortizzare i costi dei vari progetti Erasmus, Erasmus + o Intercultura. Per cui, a livello comunale, integriamo le risorse. Pensando che nel 2014, al momento del nostro insediamento, veniva elargita una cifra di 4mila euro complessivi che, a distanza di quattro anni, si è quasi raddoppiata, passando a quota settemila. Cosa non trascurabile. A testimonianza dell’impegno per la scuola profuso dall’amministrazione Tataranno”.
Angelo Morizzi

giovedì 31 maggio 2018

Silvana Arbia: "L'acqua è un diritto umano e come tale va tutelato".

 
L’acqua è un diritto umano e come tale va tutelato: per farlo, anche in Basilicata abbiamo la necessità che anche la società civile si muova. E’ il parere di Silvana Arbia, che nel corso della sua relazione su acqua e diritto, ha fatto una panoramica delle norme che tutelano questo bene così prezioso. 
“L’oro blu – ha spiegato Arbia – è sempre stato un bene essenziale per la vita, ma non c’è mai stata una legislazione specifica per la sua tutela, anche se, indirettamente, alcune convenzioni internazionali, come il patto sui diritti economici e sociali, l’hanno legata al diritto alla vita. Solo nel 2015, grazie a una risoluzione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite, è stata riconosciuta l’acqua come diritto umano e, quindi, indivisibile. Cioè meritevole di una tutela particolare. Questa risoluzione è stata il frutto di una serie di studi ed elaborazioni: inizialmente si pensava che il diritto all’acqua fosse legato al diritto all’igiene. Ora, invece, l’acqua ha valore di pieno diritto da tutelare e tutti gli stati, ovviamente compresa l’Italia, devono farlo. Sempre nel 2015 l’Onu ha elaborato la famosa Agenda 2030, un’agenda per lo sviluppo sostenibile che contiene sette goals, cioè obiettivi: il goal numero sei è dedicato proprio all’acqua e prevede che si costruisca su di essa come elemento sostenibile. E’ una sfida alla quale siamo chiamati tutti, compresa la società civile che può fare proposte e avanzare richieste”. 
Proprio in virtù di questo, Arbia ha sottolineato la necessità che la “Basilicata, regione molto ricca d’acqua e piena di risorse importanti, promuova a livello di società civile un progetto di sviluppo avanzato valorizzando la risorsa acqua. Dobbiamo però scindere due aspetti: da un lato la promozione dell’acqua che va tutelata, quindi considerandola come diritto umano; dall’altro le conseguenze che si sono ormai già verificate sull’abuso e lo sfruttamento di una risorsa così vitale e i danni alla salute. Credo che su questo secondo aspetto si debbano costruire azioni di risarcimento e qui, ancora una volta, c’è bisogno della società civile. Ma anche di vincere quel timore di rivelare e informare sui tanti casi clinici, paura che deriva da un bisogno. Abbiamo la necessità di svelare queste informazioni per metterle a disposizione di voglia intraprendere azioni civili per ottenerne un risarcimento danni. D’altra parte, la riparazione alla vittima è uno dei principi fondamentali della giustizia moderna: si deve sanzionare i responsabili, certo, ma nello stesso tempo, è giusto dare riparazione alle vittime. Questo – ha concluso il Cancelliere della Corte Penale Internazionale - dobbiamo farlo subito, perché è urgente”.  
Piero Miolla