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domenica 16 settembre 2018

Perdita d'acqua in via Di Giulio a Pisticci: gli aggiornamenti.




 Da qualche giorno ormai, dal muretto soprastante via Farini (quello, per intenderci, di via Di Giulio), continua imperterrita una copiosa perdita d’acqua.
Stando alle testimonianze di alcuni residenti, pare che la perdita abbia avuto inizio già nella giornata di giovedì, per diventare più corposa tra venerdì e sabato, quando l’intero quartiere si è allarmato e preoccupato.
Allarme e preoccupazione condivisibili, tenuto conto che veder sbucare all’improvviso da un muro di contenimento che mostra tutta la sua anzianità, così come osservare nascere dal nulla una sorta di fontana o una specie di rubinetto che, improvvisamente, si fa strada in un muro, non è proprio qualcosa che possa contribuire a tranquillizzare.
Ad oggi, e siamo a domenica 16 settembre, la situazione è solo parzialmente migliorata: l’acqua continua a fuoriuscire ma, rispetto a ieri, l’intensità sembra essere minore.
Nel frattempo, dopo l’iniziale confronto tra istituzioni ed enti astrattamente competenti e, trovata la competenza finale in Acquedotto Lucano, su via Di Giulio sono iniziati i lavori alla ricerca della causa del guasto. Lavori che proseguono anche oggi, pur essendo domenica.
Da un rapido confronto con gli addetti ai lavori è venuto fuori che, al momento, ancora non è stata individuata la perdita; ma anche che l’acqua si incanala attraverso un tubo dell’Enel (posto sotto terra) e trova poi “sfogo” nel muretto di via Di Giulio.
E’ altresì emerso che, ad un controllo effettuato in un raggio di azione piuttosto vasto con gli appositi strumenti in possesso di Acquedotto Lucano, attraverso i quali si individuano le perdite, nessuna perdita è venuta fuori.
A questo punto è lecito chiedersi se il guasto non sia addirittura a monte, cioè lungo via Di Giulio e, dunque, anche nei pressi di Corso Margherita o, comunque, nella zona del centro di Pisticci. Se così fosse, potrebbe anche ipotizzarsi che l’acqua, nel suo tragitto, abbia potuto provocare altri danni nel sottosuolo. Si tratta, è bene sottolinearlo, solo di mere ipotesi: al momento, infatti, le cose certe sono tre: la perdita continua, non è stato ancora individuato il punto di eventuale rottura di qualsivoglia conduttura, i lavori sono in corso anche di domenica.
Proprio per consentire l’esecuzione dei lavori anche oggi, infine, la circolazione in via Di Giulio è vietata: le lamentele che, pure, ci sono giunte, dunque, paiono del tutto ingiustificate.
Piero Miolla

sabato 28 luglio 2018

Acqua pubblica: il 30 luglio il Forum Acqua incontra il Presidente della Camera, Roberto Fico.



Lunedì 30 luglio alle 11.30 una nutrita delegazione (circa 50 persone) del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua incontrerà a Montecitorio il Presidente della Camera, Roberto Fico, per avviare un confronto su quali siano i passaggi legislativi necessari al fine di dare una concreta e reale attuazione all'esito referendario del 2011 e per giungere ad una gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico integrato in Italia.

Abbiamo ricevuto con piacere e risposto positivamente all'invito rivoltoci dal Presidente Fico perchè intendiamo sottoporre alla sua attenzione le nostre riflessioni, a partire dal fatto che riteniamo indispensabile che il Parlamento torni ad essere protagonista su temi fondamentali quali il rispetto della volontà popolare espressa con uno strumento di partecipazione democratica garantito dalla Costituzione, come il referendum.

La nutrita delegazione avrà così modo di rappresentare al Presidente la ricchezza del movimento per l'acqua e la persistenza della battaglia a difesa dell'acqua in quanto diritto umano universale e non mercificabile.

Auspichiamo che il Presidente Fico intenda assumere degli impegni concreti per invertire una rotta che negli anni passati ha delineato un percorso volto all'elusione e alla cancellazione dell'esito referendario e alla continua privatizzazione dell'acqua.
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

domenica 22 luglio 2018

Acqua "ballerina" in una contrada di Montescaglioso.



L’hanno definita acqua ballerina, ma, più che invitare a ballare determina disagi e arrabbiature, specie nel periodo estivo. Siamo in agro di Montescaglioso, in una zona che costeggia la statale Matera-Metaponto, abitata da una ventina di famiglie, che è anche sede di qualche azienda. Da qualche tempo qui, ci hanno segnalato, l’acqua potabile va e viene. Senza preavviso. In pratica, quel servizio puntiglioso che preannuncia le sospensioni idriche in tutta la regione qui non esiste. Questo, almeno, è ciò che sostengono i residenti. 
“Ormai ci siamo quasi abituati – ha dichiarato un residente che ha chiesto l’anonimato e chi qui vive con la sua famiglia – anche se, specie in estate, è difficile abituarsi a fare a meno dell’acqua. La cosa che più ci innervosisce è che non c’è mai preavviso, sia che l’acqua verrà tolta, sia che tornerà a sgorgare dai rubinetti. Ma come si fa a vivere così?” Cosa determinerebbe questo servizio a singhiozzo? 
“In realtà, pare – ha spiegato lo stesso residente – che l’Acquedotto l’acqua la dia con continuità, solo che, in parte a cause delle numerose perdite, in parte per cali di pressione, a noi spesso manca. Alla base di questo disservizio, comunque, ci sarebbe un debito pregresso che il Comune di Montescaglioso ha con l’Acquedotto Rurale”. 
Tutto questo, oltre a determinare i problemi che si possono facilmente immaginare, specie quando fa caldo, comporta anche “una situazione di precarietà continua: non sappiamo mai con preavviso quando l’acqua va via e fino a quando. Tale situazione – ha aggiunto il residente – determina anche un calo di pressione nelle condotte che finisce, paradossalmente, per limitare ancor di più la fruibilità dell’acqua. Mi sono rivolta al Comune e mi hanno detto di andare all’Acquedotto che, però, mi ha detto che il problema è di Montescaglioso”. 
Scarica barile, quindi? Nel dubbio, il residente ha sottolineato: “E’ possibile che nel 2018 dobbiamo sottostare a questa situazione? Non si può intervenire? E’ possibile che non si sia in grado di preavvisare i cittadini? Che dire, poi, della necessità di rimediare con autobotti a nostro carico? Alcune aziende, ormai, lo fanno in automatico, ma noi privati perché dovremmo farlo a carico nostro? Il Comune non può predisporre un servizio gratuito, visto che non dipende da noi questo problema?” Domande legittime, come legittimo è il diritto a fruire dell’acqua per la quale le famiglie pagano le tasse.   
Il Comune di Montescaglioso risulta debitore nei confronti di Acquedotto Lucano, per la fornitura di acqua presso la rete rurale, per un importo di oltre 800mila euro. Il dato è emerso nel corso di una riunione in prefettura a febbraio, incontro utile per illustrate le varie problematicità che hanno portato alla parziale erogazione idrica nelle zone rurali, come contrada La Piantata. 
In quell’incontro sono emerse anche che le criticità sono ascrivibili ai 25 chilometri di rete rurale interrata e particolarmente vetusta, soggetta a frequenti perdite. A ciò si aggiungono allacciamenti abusivi lungo la linea. Il summit partorì alcune proposte: l’individuazione di canali di finanziamento per rifare totalmente la rete rurale e la sua cessione diretta all’Acquedotto Lucano, mentre Al si impegnò ad erogare acqua per i successivi 3 mesi, in attesa di una soluzione definitiva. 
Piero Miolla 

venerdì 1 giugno 2018

Convegno sulla risorsa acqua, il video de Il Caleidoscopio.


Una nuova costituente nazionale per difendere l’acqua e impedirne spreco e privatizzazione. L’ha lanciata a Pisticci padre Alex Zanotelli, il missionario comboniano che ha scelto di vivere a Napoli, nel difficile rione Sanità, nel corso del convegno sul cosiddetto “oro blu” organizzato dalla parrocchia Cristo Re e dall’associazione “A cuore aperto”. Oltre a Zanotelli, al convegno hanno partecipato anche la professoressa Albina Colella, ordinario di Geologia dell'Università della Basilicata, e Silvana Arbia, cancelliere della Corte Penale Internazionale.
Per guardare il video clicca QUIhttps://youtu.be/HQcEZAUiOHM

La minaccia che l'acqua diventi un business e il ruolo della Basilicata



La Basilicata ha una grande responsabilità nella difesa dell’acqua pubblica, sempre più minacciata da banche e multinazionali. Nei giorni in cui padre Alex Zanotelli, il missionario comboniano che ha deciso di andare a vivere a Napoli, nel difficile rione Sanità, ha auspicato da Pisticci l’avvio di una sorta di nuova costituente sull’oro blu, è tornato d’attualità un tema cruciale per il futuro, specie alla luce della minaccia rappresentata dal cosiddetto Acquedotto del Mezzogiorno. Ma andiamo con ordine. 
La Basilicata ha su di sé la citata responsabilità sia perché è l’unica regione nel Mezzogiorno che gestisce l’acqua per il tramite di una società a capitale interamente pubblico (sebbene sotto forma di spa), sia perché detiene il 35 per cento dell’acqua di tutto il bacino idrografico dell’Appennino Meridionale. Dunque, siamo noi, al momento, l’unico baluardo rimasto alla privatizzazione della gestione dell’oro blu, specie dopo l’azzeramento dell’Acquedotto Pugliese. Azzeramento voluto dal Governatore della Puglia, Michele Emiliano, che, secondo i ben informati, sarebbe stato il vero ispiratore del cosiddetto Acquedotto del Mezzogiorno, la mega società che, negli obiettivi di chi lo ha ideato, dovrebbe inglobare anche Acquedotto Lucano, oltre a ciò che resta di Aqp ed al frammentato ed in parte privatizzato servizio idrico campano. Obiettivo? Dare la gestione di una risorsa così importante per l’essere umano ai privati. 
E così, l’acqua lucana, stretta tra i trialometani ballerini e tutte le altre tematiche connesse alla sua salubrità e al suo utilizzo, sta rischiando seriamente di vedere privatizzata la sua gestione. Per questo l’auspicio di Zanotelli affinché proprio dalla Basilicata veda la luce un nuovo e più convinto movimento d’opinione, che, partendo dal basso, cioè dai cittadini, possa portare la sua voce nelle istituzioni, è fondamentale. Perché le istituzioni (nazionali e internazionali) sono sempre più sorde verso il richiamo ad una gestione pubblica dell’oro blu, e, parallelamente, sempre più inclini ad una sensibilità verso i poteri forti. I quali, non a caso, stanno puntando forte sull’acqua quale nuove business al posto del petrolio, visto che il fossile sembra essere in via di esaurimento. In Basilicata, come è noto, esiste già un coordinamento regionale “Acqua Pubblica”, che in questi anni ha fatto egregiamente il suo dovere sensibilizzando i cittadini e pungolando la politica su temi così importanti come. 
L’auspicio di Zanotelli, che si dia inizio a una nuova stagione sull’acqua pubblica, non deve quindi essere considerato come una sovrapposizione a ciò che già esiste su questo fronte, ma, al più, un qualcosa che potrà e dovrà supportare quel coordinamento già attivo e produttivo. L’obiettivo, in buona sostanza, è tornare a parlare dell’acqua e della necessità che si rispetti quanto gli italiani hanno deciso con il famoso referendum di qualche anno fa, quando, solo in Basilicata, oltre duecentosettantamila persone si pronunciarono per il no alla privatizzazione. Quel referendum, così chiaro nell’esito, di fatto è stato accantonato. Ovviamente per favorire i soliti, odiosi poteri forti e in danno dei cittadini. E’ una storia vecchia, ormai.
Piero Miolla

giovedì 31 maggio 2018

Silvana Arbia: "L'acqua è un diritto umano e come tale va tutelato".

 
L’acqua è un diritto umano e come tale va tutelato: per farlo, anche in Basilicata abbiamo la necessità che anche la società civile si muova. E’ il parere di Silvana Arbia, che nel corso della sua relazione su acqua e diritto, ha fatto una panoramica delle norme che tutelano questo bene così prezioso. 
“L’oro blu – ha spiegato Arbia – è sempre stato un bene essenziale per la vita, ma non c’è mai stata una legislazione specifica per la sua tutela, anche se, indirettamente, alcune convenzioni internazionali, come il patto sui diritti economici e sociali, l’hanno legata al diritto alla vita. Solo nel 2015, grazie a una risoluzione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite, è stata riconosciuta l’acqua come diritto umano e, quindi, indivisibile. Cioè meritevole di una tutela particolare. Questa risoluzione è stata il frutto di una serie di studi ed elaborazioni: inizialmente si pensava che il diritto all’acqua fosse legato al diritto all’igiene. Ora, invece, l’acqua ha valore di pieno diritto da tutelare e tutti gli stati, ovviamente compresa l’Italia, devono farlo. Sempre nel 2015 l’Onu ha elaborato la famosa Agenda 2030, un’agenda per lo sviluppo sostenibile che contiene sette goals, cioè obiettivi: il goal numero sei è dedicato proprio all’acqua e prevede che si costruisca su di essa come elemento sostenibile. E’ una sfida alla quale siamo chiamati tutti, compresa la società civile che può fare proposte e avanzare richieste”. 
Proprio in virtù di questo, Arbia ha sottolineato la necessità che la “Basilicata, regione molto ricca d’acqua e piena di risorse importanti, promuova a livello di società civile un progetto di sviluppo avanzato valorizzando la risorsa acqua. Dobbiamo però scindere due aspetti: da un lato la promozione dell’acqua che va tutelata, quindi considerandola come diritto umano; dall’altro le conseguenze che si sono ormai già verificate sull’abuso e lo sfruttamento di una risorsa così vitale e i danni alla salute. Credo che su questo secondo aspetto si debbano costruire azioni di risarcimento e qui, ancora una volta, c’è bisogno della società civile. Ma anche di vincere quel timore di rivelare e informare sui tanti casi clinici, paura che deriva da un bisogno. Abbiamo la necessità di svelare queste informazioni per metterle a disposizione di voglia intraprendere azioni civili per ottenerne un risarcimento danni. D’altra parte, la riparazione alla vittima è uno dei principi fondamentali della giustizia moderna: si deve sanzionare i responsabili, certo, ma nello stesso tempo, è giusto dare riparazione alle vittime. Questo – ha concluso il Cancelliere della Corte Penale Internazionale - dobbiamo farlo subito, perché è urgente”.  
Piero Miolla

mercoledì 30 maggio 2018

Da Pisticci parta una nuova battaglia per difendere l'acqua pubblica. L'esortazione di padre Alex Zanotelli.




Foto Radio Laser

Una nuova costituente nazionale per difendere l’acqua e impedirne spreco e privatizzazione. L’ha lanciata a Pisticci padre Alex Zanotelli, il missionario comboniano che ha scelto di vivere a Napoli, nel difficile rione Sanità, nel corso del convegno sul cosiddetto “oro blu” organizzato dalla parrocchia Cristo Re e dall’associazione “A cuore aperto”. Zanotelli, che ha ricordato quante speculazioni siano in atto intorno all’acqua, ha ammonito più volte il folto pubblico presente affinché non contribuisca allo spreco di quello che, quasi all’unanimità, viene considerato l’unico bene insostituibile per il genere umano, e, soprattutto ad impegnarsi per impedire che le grandi multinazionali, dopo aver sprecato e spesso contribuito ad inquinare l’acqua, adesso, con il fossile che viene dato in esaurimento, fagocitino l’oro blu privatizzandolo e, di fatto, ne facciano l’ennesima occasione per creare profitto. Al convegno, reso possibile grazie all’impegno e all’abnegazione di don Giuseppe Ditolve, vicario della parrocchia Cristo Re, erano presenti tra i relatori anche Silvana Arbia, già procuratore del Tribunale Penale Internazionale dell’Onu per il Ruanda e Cancelliere della Corte Penale Internazionale, e Albina Colella, ordinario di Geologia del dipartimento di Scienze all’Università di Basilicata. Tra il pubblico, inoltre, presenti anche il senatore del Movimento 5 Stelle, Saverio De Bonis, il sindaco di Pisticci, Viviana Verri, l’assessore comunale all’Ambiente, Salvatore De Angelis, nonché rappresentanti del comitato delle mamme neo costituito a Policoro, in occasione della crisi dell’acqua ai trialometani. Dall’incontro è emerso che l’acqua non solo è il bene più prezioso, ma anche tra i più bistrattati: Colella, infatti, nella sua dettagliata relazione ha illustrato i meccanismi che possono portare all’inquinamento dell’acqua. Una tematica molto sentita in Basilicata, dove svariate attività che vengono svolte mettono sempre più a rischio la purezza dell’oro blu. L’acqua, però, è anche e soprattutto un bene meritevole di tutela giuridica: lo ha ben dimostrato Arbia, citando normative comunitarie e risoluzioni Onu sulla tutela dell’acqua, quasi sistematicamente ignorate da molti paesi, tra i quali l’Italia è pateticamente in prima fila tra coloro che fanno finta di niente. Arbia ha anche ricordato come il Governo Renzi approvò nel 2015 la nuova normativa sui reati ambientali tutto “fumo e niente arrosto”, tanto da essere drasticamente derubricata a mera pubblicità. Da ultimo, ma non per ultimo, padre Alex Zanotelli ha ricordato il clamoroso caso del referendum sull’acqua pubblica che “ben 26 milioni di italiani hanno votato, dicendo no al suo spreco e soprattutto negando la possibilità che essa diventi privata. La Basilicata – ha ricordato Zanotelli – è ricca d’acqua e voi non dovete permettere che diventi privata la sua gestione. Dovete sapere che è in itinere la costituzione di una sorta di acquedotto del Sud, che ricomprenderà Molise, Basilicata, Campania, Puglia e Calabria che, se dovesse passare, sarebbe molto pericoloso. L’acqua è fondamentale per l’uomo e se sono accorti anche i poteri economico-finanziari, cioè le banche, che non a caso dettano l’agenda politica”.

venerdì 11 maggio 2018

Emergenza acqua ai trialometani, Bianco (Lega): "Si denuncino i responsabili".



“La continua incertezza in cui si sta spingendo l’intera popolazione circa l’utilizzo potabile dell’acqua nel breve periodo, la riscontrata presenza di trialometani e l’inconsapevolezza delle cause, sta generando nell’opinione pubblica disagi ed allarmismi”. E’ quanto ha sostenuto il coordinatore provinciale della Lega, Domenico Bianco, in riferimento alla nuova emergenza acqua nel Metapontino.
“Ancor più grave – ha proseguito - è il periodo in cui questi episodi si stanno verificando che mettono a rischio la già difficile stagione estiva alle porte da parte delle attività turistiche e ricettive operanti sul territorio. Sottacere la ricerca delle cause che irresponsabilmente provoca tutto questo e sulle responsabilità di chi è coinvolto negativamente su una vicenda così ignobile è un gesto irrispettoso nei confronti di chi oggi subisce passivamente gli effetti di questa emergenza.
Ai sindaci dei Comuni, dalla vicenda interessati, che chiedono responsabilità nell’affrontare tale emergenza chiediamo, con altrettanta responsabilità, di denunciare l’accaduto alle Autorità e di fare luce sulla vicenda in maniera risoluta e senza palliativi.
Si pubblichino anche i valori relativi alla presenza di altre sostanze, qualora ce ne fossero, e si accerti definitivamente se il problema è il quantitativo di cloro utilizzato per la potabilizzazione dell’acqua oppure la contaminazione è da ricercare altrove. A tutela della comunità, si interpelli istituzionalmente e per le vie brevi anche un Professionista della materia (biologo o chimico) che possa coadiuvare per conto ed interesse dell’Ente comune le operazioni di verifica, individuando e circoscrivendo il problema.
C’è bisogno di tranquillizzare la popolazione coinvolta e dimostrare di essere dalla loro parte con atti concreti. Sulle irresponsabilità politiche regionali e senza “beatificazione” alcuna, vista l’ultima inutile assicurazione del Presidente Pittella, invitiamo i cittadini a prenderne atto per cambiare un governo regionale che mai ha pensato di ammodernare quelle condotte ridotte ad un colabrodo  con perdite riconosciute dal 40%al 70%, né tantomeno ha mai pensato di intercettare e canalizzare sorgenti di acqua pura di cui la Basilicata è ricca, distribuendo l’acqua senza passare dagli invasi rei di un inquinamento non più sostenibile, insomma un governo che mai ha governato nell’interesse dei lucani”.
      Domenico Bianco
Coordinatore provinciale di Matera per Lega Salvini Premier

domenica 6 maggio 2018

Il parroco della Sanità, padre Alex Zanotelli, a Pisticci per parlare della risorsa acqua.



Una messa per la vita, per non dimenticare coloro che sono morti sul territorio di Pisticci per patologie tumorali, e, a seguire, un convegno sull’acqua come bene pubblico fondamentale, dal titolo “acqua, risorsa e fonte di vita: un bene prezioso da non inquinare, sprecare e privatizzare”. E’ in programma a Pisticci il 27 maggio, su iniziativa dell’associazione “A Cuore Aperto” e della parrocchia di Cristo Re.
Don Giuseppe Ditolve, vicario della parrocchia Cristo Re, in previsione del doppio appuntamento del 27 maggio ha invitato le istituzioni lucane a partecipare “come collaboratori sinceri per poter individuare i problemi reali e cercare di trovare una soluzione; attivi, perché, per costruire il grande mosaico della società, ognuno deve portare la sua pietruzza; cordiali per non demolire, ma insieme costruire.
Non dimenticate mai che tutti abbiamo una parte di responsabilità e che, chi non cammina, ritarda a tutti la meta.
Partecipiamo attivamente a questo movimento di cambiamento senza farci manipolare da anacronistici ed inutili pregiudizi, nonché da pericolosi populismi, valutando, invece, criticamente l’operato e mirando sempre più alla costruzione ed alla crescita comune, inclusiva e reale delle diversità”.
Piero Miolla

venerdì 4 maggio 2018

Caso acqua ai trialometani: nel territorio del Comune di PIsticci nessuna anomalia.



Non ci sarebbe alcuna criticità nell’acqua potabile che i cittadini utilizzano sia a Pisticci che a Marconia. Sul sito del Comune di Pisticci sono stati infatti pubblicati i risultati delle analisi autonome commissionate da Palazzo Giannantonio a un laboratorio privato accreditato. 
Scorrendo siffatti risultati, viene fuori che il livello dei trialometani è al di sotto della soglia di legge per entrambi i prelievi. Più nel dettaglio, nell’acqua il cui campione è stato prelevato dalla fontana pubblica di piazza San Rocco, a Pisticci paese, il livello complessivo dei trialometani è pari a 3,50, mentre in quella prelevata dalla fontana pubblica di via Sicilia, a Marconia, si attesta su 9,40. Il limite di legge, va ricordato, è di 30 e, dunque, stando ai risultati del laboratorio Sca di Marconia, cui il Comune di Pisticci ha commissionato le analisi, in entrambe le località il livello di questi solventi che vengono spesso utilizzati per la dissoluzione o l’estrazione di sostanze organiche, sarebbe di gran lunga inferiore a quello fissato dalla legge.
La notizia è dunque tranquillizzante per i cittadini, anche se la coscienza crescente sul tema dell’inquinamento di acqua, aria e ambiente tiene sempre tutti sul filo di lana. In buona sostanza, se è vero che questi risultati sono al di sotto delle soglie di legge, è anche vero che spesso la popolazione tende a non credere troppo alle rassicurazioni. Colpa di una tendenza che, come è noto, nella nostra regione è sempre stata verso l’accomodamento o la tranquillizzazione a prescindere, spesso poi smentite da fatti successivi. 
Naturalmente si tratta di una riflessione di carattere generale, che non vuole mettere in dubbio la veridicità di questi campionamenti, ma solo raccontare che il cittadino tende sempre, e giustamente, a voler vederci chiaro. Le analisi furono commissionate per capire se anche il territorio di Pisticci potesse essere coinvolto, e in che modo, dall’emergenza acqua ai trialometani, che ha interessato alcuni centri del Metapontino. 
Piero Miolla