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lunedì 5 marzo 2018

Anp-Cia: esenzione Imu per i pensionati è una nostra vittoria.

“L’esenzione dell’Imu per gli agricoltori pensionati è una nostra vittoria”. Lo ha dichiarato Mimmo Guaragna, presidente regionale Anp-Cia, per il quale “la risoluzione del dipartimento Finanze del Mef chiarisce che l’esenzione dal pagamento dell’Imu sui terreni agricoli a favore dei coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali riguarda anche i pensionati iscritti alle relative gestioni previdenziali, che continuano a condurre i propri terreni. Il dubbio era nato da una presunta incompatibilità tra il fatto di godere del trattamento pensionistico e l’agevolazione Imu. Finalmente si pone rimedio a un’ingiustizia che abbiamo sempre denunciato. Nel 2017 abbiamo portato avanti questa istanza con iniziative su tutto il territorio nazionale, sensibilizzando le istituzioni preposte. Questa risoluzione è una nostra vittoria, ma è solo un primo passo verso il riconoscimento pieno del valore sociale dell’agricoltore pensionato. 
Nelle aree rurali gli effetti della crisi sono amplificati, soprattutto per gli over 65, perché agli assegni pensionistici mediamente più bassi si unisce la carenza, a volte strutturale, dei servizi socio-assistenziali. Lo scenario delle condizioni di vita degli anziani che vivono nei comuni agricoli è segnato dalla perdita incessante di abitanti e non si prevede una inversione di tendenza. La crisi demografica fa aumentare la percentuale delle persone anziane. Per questo il tema dell’affiancamento per il ricambio generazionale in agricoltura si fonda sul ruolo dell’anziano che aiuta, collabora, sostiene, insegna, forse anche rimprovera, ma comunque favorisce l’inserimento del giovane agricoltore. Se questo ruolo è considerato, anche dalla legge, un valore, ciò deve valere anche per il resto delle funzioni svolte anche quando queste non sono più propriamente produttive”.

 

mercoledì 28 febbraio 2018

I pensionati ai candidati: riducete le tasse e aumentate le pensioni.


Pensioni, servizi, meno tasse ma, soprattutto, maggiore serietà. In breve, sono queste le richieste che arrivano dagli anziani del Metapontino. Il piccolo campione di intervistati, infatti, chiede soprattutto di non dare corso ai cambi di casacca, considerati una vera e propria vergogna nazionale. 
<<Bene fa chi propone in questa campagna elettorale di vincolare il mandato dei parlamentari – ha spiegato Michele Sisto, in pensione da qualche anno dopo una brillante carriera da segretario generale del Comune di Pisticci -. Credo che questa pessima abitudine di cambiare partito in corso d’opera sia assolutamente deprecabile. Un tempo, quando c’era la cosiddetta “Guerra Fredda”, a chi voleva far parte di un partito era addirittura chiesta la sottoscrizione di una sorta di patto. E poi la politica la si faceva seriamente, i giovani si formavano nelle sezioni: chi terminava un certo percorso, era davvero preparato. Adesso, invece, non è più così e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Se andrò a votare? Certo: astenersi non avrebbe senso. Il voto è un diritto-dovere e, come tale, mi recherò alle urne come ho sempre fatto. Cosa chiedo alla politica? Certamente condizioni di vista migliori per tutti, non solo per chi, come me, è in pensione. Credo che sia proprio il livello generale della nostra vita ad essere cambiato. In peggio. Che la politica si svegli e torni a pensare innanzitutto al bene comune, ai cittadini di tutte le fasce e categorie>>. 
Nicola Sodo, pensionato di Pisticci, ex dipendente dello stabilimento Anic-Enichem dell’area industriale basentana, punta il dito sulla notizia degli ultimi giorni: il pagamento redistribuito tra i cittadini delle quote di energia elettrica non versate da clienti morosi. <<Leggo che, a breve, i cittadini onesti come il sottoscritto sarebbero chiamati a pagare anche una quota di chi la bolletta dell’energia elettrica non la paga. Penso che solo in un Paese disastrato come l’Italia si possa pensare a una cosa del genere. Ma come si fa a partorire questa idea? E, soprattutto, come si fa ad avere fiducia in questa politica? Ciò nonostante andrò regolarmente a votare, perché ho sempre fatto il mio dovere. Ma lasciatemi esprimere tutte le riserve di questo mondo sulla situazione politica attuale in Italia. Penso che i parlamentari dovrebbero impegnarsi per aumentare le pensioni perché, a volte, si fa fatica ad andare avanti. E poi, vogliamo parlare della sanità? Delle strade e delle infrastrutture in genere? Ovviamente, non ne parliamo del lavoro che manca. Io ho l’impressione che lo si faccia di proposito a creare disperazione tra la gente e dipendenza dalla politica. Infine, devono abbassare le tasse perché sono eccessive. No, così non va proprio bene>>, ha concluso Sodo. 
Per Giovanni Monistero, anche lui pensionato ma ex artigiano, le richieste non sono dissimili da quelle di Sisto e Sodo. <<Aumentare le pensioni e renderle più giuste ed eque: potenziare la sanità, sempre più privata e meno efficiente, così come i collegamenti. E soprattutto, ridurre le tasse. Se ci fidiamo della politica? Diciamo abbastanza, ma francamente non ho ancora deciso se andrò a votare>>. 
Piero Miolla