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domenica 10 giugno 2018

Di nuovo fruibi i bagni pubblici a Marconia.

Sono stati riaperti e riconsegnati alla collettività i bagni pubblici di Marconia. Lo ha reso noto il sindaco di Pisticci, Viviana Verri, che ha preannunciato la loro riapertura già a partire da questa mattina. 
“Gli operai dell’Ufficio Tecnico – ha spiegato il sindaco - hanno provveduto ad una completa riqualificazione e sanificazione della struttura che risulta nuovamente funzionante e pronta all’uso. Ci auguriamo che la struttura possa essere conservata nel pieno rispetto di un luogo pubblico: contiamo sulla collaborazione dei cittadini nel mantenere puliti i locai e gli spazi pubblici che offrono servizi alla comunità”. Il riferimento della Verri è allo stato in cui i locali versavano quando sono stati chiusi: stato davvero emblematico di quanto e come l’inciviltà dei cittadini, a volte, contribuisca non solo a far vivere peggio intere comunità, ma anche ad aggravare i bilanci dei Comuni, chiamati poi a sanificare il tutto. 
“Sempre gli operai del Comune – ha aggiunto il primo cittadino - hanno concluso le attività di ripristino dei bagni pubblici di Lido Quarantotto, a Marina di Pisticci che, nei prossimi giorni, saranno consegnati ed aperti”. A questo punto non rimane che provvedere anche al ripristino degli omologhi servizi igienici a Pisticci paese, ormai chiusi da qualche mese ed oggetto anche di segnalazioni sulle nostre colonne. Sul punto la Verri ha sottolineato che “sono stati affidati anche i lavori per la riqualificazione dei bagni pubblici di Pisticci centro e – ha aggiunto - di Lido San Basilio. Inoltre, per venire incontro alle esigenze dei turisti e per rendere il centro storico fruibile in modo congruo, verranno installati dei bagni chimici, naturalmente in punti che non creino problemi ai residenti”. 
Vedremo quanto tempo passerà soprattutto per la riapertura dei bagni pubblici di Pisticci paese.  
Piero Miolla

martedì 10 aprile 2018

Pisticci: Sos servizi igienici (bagni pubblici).


Perché i locali che ospitano i bagni pubblici sono sempre chiusi? La domanda arriva dai numerosi anziani che, solitamente, frequentano la struttura sita in via Principe di Piemonte, in pieno centro, a Pisticci. 
Una struttura che serve, come detto, soprattutto ai tanti anziani che risiedono nel centro basentano e che, trovandosi lontani dalle proprie residenze mentre sono intenti a passeggiare o a svolgere commissioni, dovendo fruire di un servizio igienico sanno di poterlo trovare proprio nella struttura citata. O meglio, sapevano. Perché da qualche tempo pare che i bangi pubblici siano, più o meno misteriosamente, chiusi. In effetti, da un sopralluogo effettuato abbiamo appurato che sia il locale destinato agli uomini che quello riservato alle donne, sono chiusi. Perché? Non è la prima volta che ci occupiamo di questo disservizio: questa volta, però, pare che la chiusura si stia protraendo per un periodo superiore. Inoltre, qualcuno, nel lamentare l’impossibilità di usufruirne, è andato oltre, collegando questo disservizio al turismo. 
Cosa c’entra? Se si considera che il giorno di Pasquetta, Pisticci è stata invasa dai turisti, i quali hanno lamentato l’assenza di servizi igienici in paese, è evidente che il collegamento è bell’è fatto. Se nei rioni frequentati dai turisti (Dirupo e Terravecchia) mancano i bagni, perché non si rimettono a nuovo quelli di via Principe di Piemonte, destinandoli anche a chi viene a visitare Pisticci? Magari segnalandoli in modo adeguato, con una sorta di percorso “guidato” che potrebbe portare turisti dalla parte antica al centro, dove insistono numerose attività commerciali? Da ultimo: perché non renderli a pagamento? In tal modo si risolverebbero in un colpo solo svariati problemi: si darebbe agli anziani e a tutta la potenziale clientela indigena la possibilità di fruire regolarmente del servizio. In secondo luogo, si doterebbe Pisticci di una struttura adeguata per i turisti, i quali pagando una cifra simbolica per entrarci, ovviamente pretenderebbero pulizia e igiene. Infine, dovendo, appunto, garantire igiene e pulizia, nel rendere i bagni pubblici a pagamento si potrebbe finanziare anche l’occupazione di un paio di unità, destinate appunto ad occuparsi dei gabinetti. Fantascienza? Certo che no, ma da queste parti tutto ciò che non rientra nella “prassi” viene visto come qualcosa di impraticabile. A questo punto, che almeno si riaprano i bagni pubblici.
LA RISPOSTA DELL'ASSESSORE DE ANGELIS:  
"Stiamo provvedendo alla manutenzione dei bagni pubblici di Pisticci centro”. La rassicurazione arriva dall’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Salvatore De Angelis. Il quale, rimanendo sul tema, ha aggiunto: “I sanitari da anni sono in condizioni precarie e necessitano di interventi strutturali. I turisti? Il riferimento in rione Terravecchia potrebbe essere il locale comunale che ospita il museo. Però ricordo anche che nel rione Dirupo, insieme alla Pro Loco, stiamo attrezzando due locali posti immediatamente dietro piazza La Salsa”. Insomma, si starebbe lavorando per risolvere tutta una serie di problematiche attinenti ai servizi pubblici e, in particolare, a quelli igienici. Una cosa è certa: una città che punta sul turismo e vanta siffatto centro storico, oltre a partecipare a workshop internazionali dovrebbe dotarsi dell’abc in fatto di servizi.
Piero Miolla
  

domenica 25 marzo 2018

Trasporti: nuovo sciopero dei dipendenti della Liscio.


Perdura la situazione di difficoltà nella corresponsione degli stipendi ai dipendenti delle Autolinee Liscio. Dopo lo sciopero di 4 ore del 19 marzo, Fit-Cisl e Uilt-Uil hanno proclamato un’altra giornata di sciopero per il 17 aprile, quando i dipendenti incroceranno le braccia per 8 ore, con queste modalità: per i servizi su gomma, la protesta verrà effettuata dalle 4.29 alle 8.29 e dalle 14.29 alle 18.29. Per gli uffici e le officine, invece, lo sciopero riguarderà l’intero turno di lavoro. 
Le difficoltà, va ricordato, derivano dal credito che il Cotrab (Consorzio trasporti Basilicata) vanta dalla Regione Basilicata e che, hanno sottolineano i dipendenti, è esteso a quasi tutto il 2017. In attesa della proclamazione di un nuovo sciopero, le due sigle sindacali, con i rispetti segretari, Leonardo Pace e Michele Carone, hanno diffuso una nota nella quale viene fatto il punto della situazione. “Seguendo l’indicazione del commissario delegato della commissione di Garanzia dell’attuazione dello sciopero nei servizi pubblici essenziali - recita la nota - le scriventi riprogrammano lo sciopero richiamando i contenuti della riunione tenuta il 15 febbraio scorso presso l’Ufficio Territoriale del Governo di Potenza, dove si è svolta la fase del tentativo di conciliazione obbligatorio riguardante la vertenza contro la società Liscio, conclusosi con esito negativo. Si ritiene opportuno sottolineare che, relativamente alle innumerevoli problematiche contenute nella nota di apertura della procedura, l’azienda ha inteso solo saldare ai lavoratori le spettanze relative alla tredicesima e alla mensilità di dicembre 2017, non provvedendo a pagare quella di gennaio 2018, maturata nel tempo di svolgimento delle procedure. 
Neppure il premio di risultato 2016 è stato corrisposto ai lavoratori, che doveva essere pagato entro il 2017. Rimangono aperte tutte le problematiche, tra le quali la verifica della formulazione dei turni di servizio aziendali in vigore, la sua costruzione, e conseguente verifica dei tempi di percorrenza, la verifica delle fermate autorizzate e la schematizzazione delle competenze di ogni singolo turno dell’intero esercizio aziendale della Liscio; la verifica dell’organizzazione del lavoro delle residenze. In ragione delle problematiche riportate, che determinano un grave danno economico ed organizzativo ai 150 dipendenti della società, si proclama una prima azione di sciopero a norma delle previsioni della Regolamentazione Provvisoria della commissione di Garanzia sul diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, nonché a tutto quanto previsto dalla legge nazionale 146/90”. Nel frattempo, pare che i 60 milioni garantiti dal Governo alla Regione siano stati derubricati a mera promessa elettorale. 
Piero Miolla