“Sono soddisfatto sia per la
disponibilità manifestata dal presidente Marcello Pittella, ma anche per aver
chiarito, una volta per tutte, che il Comune di Montescaglioso non ha alcuna
responsabilità in merito al mancato inserimento tra le priorità, nell’apposita
graduatoria, del progetto da 7 milioni di euro per la definitiva messa in
sicurezza dall’area di frana”. Sono le prime parole del sindaco di
Montescaglioso, Vincenzo Zito, a margine del tavolo tecnico sulla frana di
contrada “Cinquebocche”, richiesto dal primo cittadino per chiarire
definitivamente la querelle relativa alla mancata immediata finanziabilità
dell’opera, soprattutto “per evitare il più classico degli scarica barile – ha
aggiunto Zito -. Abbiamo discusso della determina regionale del 6 novembre, con
la quale il dipartimento competente ha definito le priorità di finanziamento
del Piano Rendis (Repertorio
Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo, ndr) per il
dissesto idrogeologico”. Nella determina, Montescaglioso e la sua frana occupano
il 27° posto con il progetto relativo al ripristino del reticolo idrografico,
per un totale di un milione e 700mila euro, ed il 121° per la definitiva messa
in sicurezza dell’area, per il quale servono 7 milioni di euro. Proprio la
scoperta che il progetto, importante e definitivo, era stato posizionato tra
quelli non immediatamente finanziabili, aveva determinato la reazione dell’Amministrazione
guidata da Zito. “Avevamo forti preoccupazioni in considerazione del fatto che
il dilatare dei tempi poteva, in futuro, mettere a rischio una fetta della
popolazione più ampia. Fortunatamente nel corso dell’incontro Pittella si è
impegnato mostrando grande disponibilità. Per quanto mi riguarda, per evitare
ulteriori equivoci, dopo un dettagliato excursus sugli ultimi 4 anni ho
chiarito che il Comune di Montescaglioso, in ossequio alla normativa vigente,
ha presentato studi di fattibilità e non progetti preliminari, perché non più
previsti dal Codice dei Contratti Pubblici. Come Comune abbiamo già appaltato
le opere necessarie alla prima fase dei lavori per il ripristino del reticolo
idrografico, cui seguirà, poi, la seconda fase, quella relativa al progetto da
un milione e 700mila euro. Solo dopo – ha concluso Zito – si dovrà procedere
alla sistemazione definitiva dell’area di frana”. Morale della favola? “I 7
milioni non ci servono subito, ma credo che spettino di diritto alla comunità e
non a titolo di favore”.
Piero Miolla
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