No all’appoggio esterno ed anche
ad un’ipotesi di governo insieme al M5S, ma da Rionero in Vulture arriva una
proposta particolare, lanciata dal segretario del circolo locale Antonio
Schiro.
“Sono favorevole a votare la fiducia a un eventuale Governo del
Movimento 5 Stelle, perché, dopo tutto, hanno vinto le elezioni e credo sia
anche giusto rispettare le urne. Dopo di che, però, loro dovrebbero comunque
cercarsi la maggioranza necessaria per proseguire al governo. Ovviamente, la
fiducia dovrebbe essere data da tutti, non solo dal Pd perché, a mio avviso, per
il nostro partito non devono esserci incarichi o poltrone”. Insomma, per Schiro
il Pd dovrebbe votare la fiducia al M5S, che poi, però, dovrebbe vivere di vita
propria. Il segretario di Rionero, invece, si è detto “contrario ad appoggiare
esternamente un governo pentastellato, così come anche ad una ipotesi di
governo insieme ai grillini. Come mai? Anche per senso di responsabilità nei
confronti di chi ha sempre denigrato la politica del Partito Democratico.
Peraltro, ci sono progetti politici e programmi del tutto diversi: diciamo che
siamo incompatibili e difficili da mettere insieme. Questo è il mio parere
personale: giovedì il circolo si riunirà ed elaborerà una comune strategia”.
Di
parere opposto, invece, almeno in merito all’ipotesi di fiducia iniziale, è il
segretario del circolo di Venosa, Luigi Russo. “Non deve essere il Pd a dare lo
start, perché in questo caso bisognerebbe elaborare un programma comune. Personalmente
ritengo che il Pd debba stare all’opposizione: però, ripeto, questo è solo il
mio pensiero, ma la logica, a mio giudizio, direbbe questo. Per il resto,
essendo la nostra un’organizzazione strutturata, è ovvio che dobbiamo attendere
le decisioni della direzione nazionale e poi elaborarle come circolo”. Il
parere non cambia anche nell’ipotesi di un governo insieme al M5S. “Il
Movimento 5 Stelle ha continuamente attaccato l’operato del governo e del
Partito Democratico in primis. Per questo, oggi andare a fare un governo insieme
non so fino a che punto converrebbe. Io sono contrario a questo tipo di inciuci
perché la gente, anche in presenza di un esecutivo di transizione, non
capirebbe. Non dimentichiamo, inoltre, che nel 2013 Bersani chiese l’appoggio
del M5S, ma sappiamo come andò a finire. Sono convinto che il Pd adesso debba
lavorare per ricostruire stando all’opposizione, anche per recuperare i punti
persi dando credibilità ai cittadini. Poi tutto quello che i nazionali
decideranno, noi lo sosterremo”.
Rocco Negro, segretario dimissionario del circolo
democrat di Pisticci-Marconia, non si mostra favorevole a un appoggio esterno
al M5S: “Il Pd ha perso, e anche in malo modo: pertanto, credo sia giusto resti
all’opposizione, anche per recuperare un pizzico di empatia verso la gente. Tra
l’altro, il partito non può sempre e comunque essere chiamato in causa per
senso di responsabilità, anche quando le urne hanno detto chiaramente il
contrario e, soprattutto, per andare incontro a chi, fino a ieri, non ha fatto
altro che denigrarci”. Negro, invece, ritiene fattibile una compartecipazione
nell’esecutivo. “La situazione, a mio avviso, in tal caso cambierebbe. Siccome
il Pd nasce per essere forza di Governo e il governare non ci spaventa, io
credo che, da partito responsabile, sedendoci a tavolino e intendendoci con i
grillini sulla politica economica, così come su quella estera, penso che il Pd
possa certamente farne parte. Peraltro, questa ipotesi era capovolta cinque
anni fa: per questo credo che in politica sbaglia che fa l’integralista”.
Spostandoci verso la costa, Adele D’Agostino, segretaria del circolo di
Policoro dichiara: “Personalmente dico no ad un appoggio esterno perché
l’elettorato ci ha consegnato un esito e credo sia giusto che debba governare
chi ha vinto. Il Pd non può essere sempre tirato in ballo, sia quando che
quando vince: non è corretto. Poi, saranno gli organi preposti a dare un
indirizzo chiaro. Attendiamo l’evolversi della situazione e quello che decide
la direzione nazionale: poi si potrà approdare a una discussione di circolo, ma
credo che la responsabilità di governo sia in capo a chi ha vinto”.
Per Ovidio
Donadio, segretario del circolo di Gallicchio, la risposta è chiara: “No, per
una questione di coerenza politica. Nonostante il Pd abbia perso le elezioni
credo che qualche riforma l’abbia messa in campo, mentre non ho ancora capito
che tipo di programma intenda attuare Di Maio. Nel caso, però, il Presidente
della Repubblica lo ritenga necessario, si potrebbe anche trovare un accordo”.
Donadio dice no anche all’ipotesi di entrare a far parte di un esecutivo
insieme ai grillini. “Per quella che è stata la battaglia contro il Pd,
rimarrei fermo sulla mia posizione di coerenza politica. Poi, qualora non si
riuscisse a formare un esecutivo e il Capo dello Stato dovesse chiamarci alla
responsabilità, si potrebbe pensare a un sì”.
Piero Miolla
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