Il 5,5 per cento delle donne
lucane ha subito, nel triennio 2014-16, molestie o ricatti sessuali da parte di
un collega o di un datore di lavoro: è la percentuale più alta d’Italia. L’11,3
per cento, invece, le ha subite almeno una volta nel corso della sua vita,
valore che ci colloca al terzo posto nella speciale classifica nazionale.
Lo si
apprende dai dati resi noti dall’Istat, che ha di recente scattato un’impietosa
fotografia dell’endemico problema delle molestie nei confronti delle donne.
Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, inoltre, in Basilicata il 40 per
cento delle donne tra i 14 e i 65 anni ha subito molestie sessuali almeno una
volta nella sua vita, anche al di fuori del posto di lavoro, quindi anche in
ambito domestico o familiare. Dato che, limitato agli ultimi tre anni, si ferma
al 18,8.
In Italia, invece, ben 425mila donne hanno subito molestie fisiche o
ricatti sessuali sul posto di lavoro, ma solo se ci si riferisce agli ultimi
tre anni. Ampliando il dato temporale, l’Istat addirittura sostiene che quasi
una donna su dieci (in pratica, l’8,9 per cento) è stata comunque vittima di
fastidiose attenzioni nel corso della sua vita lavorativa, un dato
sostanzialmente stabile se confrontato con quanto rilevato nel 2008-09 (periodo
della precedente edizione dell’indagine).
Ma quando e, soprattutto, come si
manifesta la molestia o il ricatto? Sempre secondo l’Istat 167mila donne circa
(pari all’1,1 per cento) sarebbero state ricattate sessualmente per essere
assunte, per mantenere il proprio posto di lavoro oppure ottenere una
promozione. La quota di coloro che hanno subito molestie fisiche o ricatti
sessuali sul lavoro negli ultimi tre anni è inoltre più alta tra le giovani
adulte e le donne più istruite. E che il caso delle molestie non riguardi solo
le attrici o, comunque, le donne per così dire più in vista, lo confermano le
cifre relative alle categorie di donne molestate. Il 37,6 per cento di esse è
un’impiegata, il 30,4 lavora nel settore del commercio e dei servizi. Sono,
quindi, soprattutto gli ambienti del settore terziario (call center, centri
commerciali, aziende, etc.), i luoghi nei quali ricatti e molestie si
verificano più spesso. Se questi sono alcuni dei dati più emblematici che
l’Istat ha diffuso, l’indagine, però, rivela che anche gli uomini avrebbero i
loro bei problemi in tal senso.
Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica,
infatti, nell’ultimo triennio addirittura un milione e
duecentosettantaquattromila maschi sarebbero stati oggetto di molestie
sessuali, quasi sempre da parte di altri uomini e non sempre sul luogo di
lavoro. In ogni caso il cosiddetto “sesso forte” resta meno esposto a questo
tipo di problema perché, hanno spiegato dall’Istat, di solito tali abusi sono
legati ad una disarmonia in termini di potere. E, si sa, soprattutto in Italia
(figuriamoci in Basilicata) le donne difficilmente rivestono posizioni di
potere. Così accade che nonostante la grande maggioranza delle vittime (69,6
per cento) ritenga molto o abbastanza grave il ricatto subito, quasi nessuna di
esse ne ha parlato con qualcuno sul posto di lavoro e men che meno ha segnalato
il fatto alle forze dell’ordine. Segno, questo, di un grande disagio anche nel
denunciare.
Piero Miolla
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