C’è chi giura di aver chiuso con
la politica e chi, invece, continuerà ad avere un ruolo attivo. Magari sperando
in una parte da protagonista alle prossime elezioni regionali o, semplicemente,
contribuendo alla realizzazione di un progetto. E’ il caso del già viceministro
degli Interni e governatore lucano, Filippo Bubbico, non rieletto dopo tre
mandati consecutivi in Parlamento.
“Non farò l’architetto – ha spiegato –
perché ho chiuso la partita iva nel 1995, quando ho iniziato la mia attività
istituzionale: l’ho fatto perché ritengo incompatibile l’attività di libero
professionista con quella di rappresentante delle istituzioni. Cosa farò da
domani? Leggerò, studierò e, dal punto di vista politico, sarò impegnato pur
non avendo ruoli istituzionali, perché fare politica non vuol dire solo
governare ma impegnarsi per un obiettivo. Se rimarrò in Leu? La mia
collocazione politica è chiara sin da quando mi sono iscritto al Pci”.
Anche Cosimo
Latronico, non lascerà la politica. “Sto facendo una riflessione personale, ma
non voglio al momento anticipare nulla. Continuerò a fare politica, e non è detto
che lo farà impegnandomi in prima persona, perché potrei anche aiutare qualche
percorso. Dal punto di vista personale, invece, dopo aver riflettuto certamente
cercherò di impegnarmi nel tessuto sociale perché la trama sociale mi ha sempre
appassionato”.
Guido Viceconte, invece, ha detto basta: “La mia esperienza in
politica finisce qui: continuerò a seguirla, certo, ma tornerò a fare il
medico. Non ho recriminazioni e non vedo neanche un insuccesso personale: ho
affrontato la campagna elettorale con uno spirito disincantato. E’ chiaro che
mi dispiace non essere stato rieletto, ma non è una cosa che mi avvilisce,
francamente. E’ anche giusto che sia così: dopo 24 anni in politica adesso
torno a svolgere il mia professione, quella di medico”.
Per Vincenzo Folino, al
“ritorno” da Roma dopo un solo mandato, la politica rimane al primo posto: “Non
ci si dimette dalla politica, che è un dovere di tutti: bisogna accettare
democraticamente i risultati e pensare a una funzione di regia più che
istituzionale, sempre nell’ambito del centrosinistra. Le regionali? Sicuramente
lavorerò per questo importante appuntamento, ma, come ha precisato, potrei farlo
anche con un ruolo da regista o, se preferisce, dietro le quinte”.
Nicola
Benedetto, invece, sarebbe approfato per la prima volta in Parlamento, ma non ce l’ha
fatta. L’imprenditore di Pisticci, però, non vuole mollare: oltre al suo ruolo
da consigliere regionale in Basilicata, che ovviamente continuerà a svolgere
fino a fine consiliatura, Benedetto è già in rampa di lancio per le prossime
elezioni regionali. Con quale ruolo? “Posso dire che Nicola Benedetto ci sarà,
con un programma preciso e dettagliato. Non aggiungo altro”, ha tagliato corto.
Possibile ipotizzare una sua candidatura come presidente? E, se sì, con quale
schieramento, visto che nel centrodestra c’è già chi ha bocciato il suo nome?
Lo sapremo molto presto.
Piero Miolla
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