domenica 11 marzo 2018

Per loro niente Parlamento: e ora?


C’è chi giura di aver chiuso con la politica e chi, invece, continuerà ad avere un ruolo attivo. Magari sperando in una parte da protagonista alle prossime elezioni regionali o, semplicemente, contribuendo alla realizzazione di un progetto. E’ il caso del già viceministro degli Interni e governatore lucano, Filippo Bubbico, non rieletto dopo tre mandati consecutivi in Parlamento. 
“Non farò l’architetto – ha spiegato – perché ho chiuso la partita iva nel 1995, quando ho iniziato la mia attività istituzionale: l’ho fatto perché ritengo incompatibile l’attività di libero professionista con quella di rappresentante delle istituzioni. Cosa farò da domani? Leggerò, studierò e, dal punto di vista politico, sarò impegnato pur non avendo ruoli istituzionali, perché fare politica non vuol dire solo governare ma impegnarsi per un obiettivo. Se rimarrò in Leu? La mia collocazione politica è chiara sin da quando mi sono iscritto al Pci”. 
Anche Cosimo Latronico, non lascerà la politica. “Sto facendo una riflessione personale, ma non voglio al momento anticipare nulla. Continuerò a fare politica, e non è detto che lo farà impegnandomi in prima persona, perché potrei anche aiutare qualche percorso. Dal punto di vista personale, invece, dopo aver riflettuto certamente cercherò di impegnarmi nel tessuto sociale perché la trama sociale mi ha sempre appassionato”. 
Guido Viceconte, invece, ha detto basta: “La mia esperienza in politica finisce qui: continuerò a seguirla, certo, ma tornerò a fare il medico. Non ho recriminazioni e non vedo neanche un insuccesso personale: ho affrontato la campagna elettorale con uno spirito disincantato. E’ chiaro che mi dispiace non essere stato rieletto, ma non è una cosa che mi avvilisce, francamente. E’ anche giusto che sia così: dopo 24 anni in politica adesso torno a svolgere il mia professione, quella di medico”. 
Per Vincenzo Folino, al “ritorno” da Roma dopo un solo mandato, la politica rimane al primo posto: “Non ci si dimette dalla politica, che è un dovere di tutti: bisogna accettare democraticamente i risultati e pensare a una funzione di regia più che istituzionale, sempre nell’ambito del centrosinistra. Le regionali? Sicuramente lavorerò per questo importante appuntamento, ma, come ha precisato, potrei farlo anche con un ruolo da regista o, se preferisce, dietro le quinte”. 
Nicola Benedetto, invece, sarebbe approfato per la prima volta in Parlamento, ma non ce l’ha fatta. L’imprenditore di Pisticci, però, non vuole mollare: oltre al suo ruolo da consigliere regionale in Basilicata, che ovviamente continuerà a svolgere fino a fine consiliatura, Benedetto è già in rampa di lancio per le prossime elezioni regionali. Con quale ruolo? “Posso dire che Nicola Benedetto ci sarà, con un programma preciso e dettagliato. Non aggiungo altro”, ha tagliato corto. 
Possibile ipotizzare una sua candidatura come presidente? E, se sì, con quale schieramento, visto che nel centrodestra c’è già chi ha bocciato il suo nome? Lo sapremo molto presto.
Piero Miolla 

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