Nuova stretta anti “furbetti
della monnezza” nel comprensorio di Pisticci. Personale della Polizia Locale ha
dato corso ad alcuni serrati controlli, in alcuni dei tanti luoghi del
territorio oggetto, purtroppo, di abbandono selvaggio di rifiuti da parte dei
soliti ignoti che, stando a quanto reso noto da Palazzo Giannantonio, tanto
ignoti non sarebbero più.
“Durante il sopralluogo – recita una nota del Comune
di Pisticci - sono emersi degli elementi rilevanti che hanno portato al
riconoscimento dei trasgressori ai quali, nei prossimi giorni, saranno
notificati i verbali per abbandono di rifiuti nell’ambiente”. Insomma, qualcosa
forse si muove su un fronte che è tanto antipatico, perché denota l’inciviltà
di numerosi soggetti facenti parte della comunità, quanto dannoso, contribuendo
non poco a deturpare l’immagine del vasto comprensorio di quello che è pur
sempre il terzo comune della Basilicata. Per non parlare del danno
all’ambiente.
“La nostra attenzione verso il problema dell’abbandono dei
rifiuti – si legge nella nota - è altissima e prosegue incessantemente con
l’utilizzo di tutte le risorse a disposizione. Si ricorda a tutti che sono
ancora attive, e sparse nel territorio comunale, le foto trappola per cogliere
in flagranza coloro che inquinano la nostra terra e che non hanno rispetto per
l’ambiente in cui vivono, generando un grave danno sanitario e di immagine”.
Un
problema, quello dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti, che è diventato
pressante da quando, nella primavera del 2016, il Comune di Pisticci, allora
guidato dal sindaco Vito Di Trani, decise di dare corso ad una rivoluzione
nello smaltimento e nella raccolta dei rifiuti, attraverso il passaggio alla
differenziata porta a porta, mai preceduta da un’adeguata campagna di
formazione e informazione. Un cambiamento brusco e repentino che, se da un
lato, ha portato benefici sotto il profilo di una minore produzione complessiva
di rifiuti da smaltire in discarica, dall’altro ha trasformato intere zone in
veri e propri immondezzai. Per colpa, è bene sottolinearlo, soprattutto dei “furbetti della monnezza”.
Piero Miolla
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