martedì 17 aprile 2018

Allarme furti nelle aree industriali lucane.


Basta con i furti nelle aree industriali lucane, da Tito a Ferrandina, passando per Pisticci e La Martella: l’allarme è alto ma spesso gli strumenti sono inefficaci o, comunque, insufficienti. Bisognerebbe, dunque, investire di più. Dopo il vertice in Prefettura, a Potenza, richiesto da Confindustria Basilicata e tenutosi alla presenza di Pasquale Lorusso, presidente dell’associazione degli industriali lucani, del prefetto di Potenza, Giovanna Cagliostro, del questore del capoluogo di regione, Alfredo Anzalone, del comandante provinciale della Guardia di Finanza di Potenza, del colonnello Gianluca Dinoi e del delegato del comandante provinciale dei Carabinieri di Potenza, maggiore Luigi Ciccarelli, siamo andati a verificare qual è la situazione nella varie aree industriali di Basilicata. 
A Tito, proprio qualche giorno fa i Carabinieri di Potenza hanno sventato un furto nella sede di un corriere espresso, dove almeno quattro malfattori a volto coperto avrebbero tentato di disattivare l’allarme per portare via, evidentemente, qualche oggetto o strumento di lavoro. A gennaio, invece, fu rubato un furgone in uno dei tanti stabilimenti dell’area industriale, proprio a pochi passi dal raccordo autostradale Sicignano-Potenza: i malviventi si sarebbero schiantati contro il guardrail allo svincolo di Vietri di Potenza, facendo perdere le loro tracce. Si tratta, in buona sostanza, solo degli ultimi episodi in ordine di tempo. 
Non va meglio nell’area industriale di Ferrandina, dove non esiste un servizio di guardiania e neanche di videosorveglianza e, dunque, i furfanti hanno spesso campo libero, come dimostrato dai vari colpi alla Mythen. A Pisticci, invece, Tecnoparco Valbasento assicura un servizio di guardiania che, volente o nolente, in qualche modo fa da deterrente. 
Per quanto riguarda Matera, invece, delle due aree industriali della capitale europea della cultura, solo quella di Jesce è dotata di un servizio di videosorveglianza che, se non altro, in qualche modo può tornare utile in caso di furto. A La Martella, invece, situazione differente. In ogni caso, ha spiegato l’amministratore unico del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Matera, Carlo Chiurazzi, l’ente “ha presentato nei termini la propria candidatura al Pon Sicurezza per poter fruire dei fondi necessari ad implementare questa rete di videosorveglianza e, in generale, per poter dotare le quattro aree di nostra competenza di tutti quegli strumenti utili e necessari a renderle più sicure. 
Al momento – ha spiegato Chiurazzi – solo l’area di Jesce, a Matera, è dotata di un sistema di videosorveglianza: questo, anche perché è prossima a una zona ad alto tasso di criminalità e, dunque, si è voluto preservarla. La situazione forse più grave è quella dell’area industriale di Ferrandina, dove non c’è né un sistema di guardiania e neanche quello della videosorveglianza. In ogni caso – ha concluso l’amministratore unico del Consorzio Asi – le situazioni più a rischio, in genere, sono quelle relative alle aree non più produttive o comunque a bassa produttività”.
Piero Miolla

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