venerdì 6 aprile 2018

Moria di api a Metaponto: la testimonianza della titolare.


Si aggirerebbe sui diecimila euro, compreso il mancato guadagno, il danno determinato dalla moria di api verificatasi in località Santa Pelagina, a Metaponto. Abbiamo incontrato Maria Sanseverino, la titolare dell’apiario, che ci ha raccontato come si sono svolti i fatti. 
“Quando ho visto le api morte ho pensato che si trattasse di un ricambio generazionale: aperte le porticine degli alveari ho pensato che fossero morte durante l’inverno e, anche per il fatto che non erano in numero consistente, non mi sono preoccupata. Dopo la pioggia, però, quando ho cercato di fare il trattamento ossalico ho trovato un vero e proprio tappeto di api morte, sia per terra che sul predellino. Ho notato che le api arrivavano con il polline, ma non riuscivano a volare e cadevano. Lì la mia esperienza mi ha fatto capire che si era trattato di avvelenamento”. 
Secondo lei cosa lo avrebbe determinato? 
“Qualche giorno prima, in un campo attiguo, è stato fatto un trattamento a del foraggio seminato a 50 metri dal mio apiario. Ho pregato chi lo stava facendo di sospenderlo: in tal modo avrei potuto chiudere le api per 2 giorni. Ho anche detto a queste persone che avrei chiamato i Carabinieri se avessero continuato. Mi è stato risposto che il trattamento veniva fatto a mezzo metro di altezza, ma il mezzo era alto il doppio, ed assicurato che si stava facendo un trattamento biologico. Non c’è stato niente da fare: hanno proseguito”. 
E’ proprio certa di quello che dice: avete sporto querela? 
“Ancora no: io presumo che la causa possa essere stata questa, ma se non ho la certezza non posso fare niente. Ho chiamato l’Asm che ha effettuato dei prelievi: sapremo presto cosa le ha uccise”. 
Mercoledì la signora ha ricevuto la visita di Mario Ungaro, responsabile dell’Ufficio Zootecnia, zoo-sanità del dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata. 
“Purtroppo non sono state aperte le arnie dal funzionario – ha spiegato la signora Sanseverino -: se lo avessimo fatto, ci saremmo resi conto della situazione all’interno. L’altro giorno, alla presenza del veterinario, le abbiamo aperte verificando che le covate non erano presidiate, quindi moriranno e non ne nasceranno altre. Il funzionario ritiene che non ci sarà produzione di miele, ma che probabilmente non ne moriranno altre. Io, invece, penso che le api continueranno a morire, purtroppo”. 
Sanseverino possiede una trentina di arnie che, mediamente, producono circa quaranta chili di miele a stagione.
Piero Miolla

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