martedì 3 aprile 2018

Più soldi dal petrolio? il parere del sindaco di Potenza, Dario De Luca.


<<Cosa ne facciamo dei soldi se la nostra terra si spopola?>> La domanda arriva dal sindaco di Potenza, Dario De Luca, il quale alla domanda se l’aumento delle royalties o la corresponsione di un fondo come ristoro per le conseguenze di quanto accaduto negli ultimi tempi al centro oli di Viggiano possano, in qualche modo, compensare il “sacrificio” che la Basilicata sta offrendo da anni, ha risposto in questo modo. Chiedendosi, cioè, a cosa servono questi soldi se poi i lucani fuggono o, nella migliore delle ipotesi, invecchiano? 
<<Prendiamo atto che ci sono stati dei danni anche gravi all’ambiente – ha aggiunto il primo cittadino -: quindi, qualcosa non ha funzionato nei comportamenti sia dei privati, cioè delle società che operano nel settore, che del pubblico, cioè di doveva controllare>>. Per De Luca è <<intollerabile che si facciano azioni che vanno a distruggere il bene più prezioso che noi abbiamo, cioè l’ambiente. Ritengo altrettanto intollerabile che la ricaduta occupazionale del settore, in Basilicata, sia pressoché nulla. Pertanto, mi interessa poco che si aumentino le royalties: io imporrei a queste società, che sono in grado di generare posti di lavoro veri, con produzione, industrie ed enti di ricerca, di creare lavoro perché quello di cui noi abbiamo bisogno è il lavoro, soprattutto per le giovani generazioni>>. 
Il tema ambiente, però, non è da meno. <<C’è anche bisogno - ha infatti aggiunto De Luca - di una maggiore tutela dell’ambiente. Direi una tutela estrema, visto che quello che è stato fatto in passato non deve continuare in futuro. Tale tutela cristallizzarsi in un atteggiamento di responsabilità da parte dei privati, e di severità delle istituzioni pubbliche. Attraverso questo binomio si può e si deve tutelare l’ambiente, garantendo posti di lavoro ai giovani della Basilicata, non a decine, ma a migliaia, perché noi abbiamo bisogno di lavoro e le società che operano nel settore degli idrocarburi possono generare posti di lavoro in maniere seria. Non siamo il deserto del Sahara: oltre al petrolio, anzi, più del petrolio, abbiamo l’acqua, i boschi e una serie di beni ambientali e culturali ed è davvero intollerabile che ci sia questo spopolamento delle giovani generazioni perché, davanti a tutte queste risorse, alcune delle quali mal sfruttate o addirittura dissipate, io credo sia necessario il massimo rigore sia nel verificare cosa e come viene fatto, ma anche nel trattare con queste compagnie perché loro hanno la possibilità di portare qui da noi lavoro>>. 
Piero Miolla 
Foto astronik.it

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