<<Abbiamo rinunciato
all’indennità aggiuntiva generando un risparmio di spesa, in questa
legislatura, di due milioni di euro>>. L’annuncio arriva dall’onorevole
Mirella Liuzzi, deputata lucana del Movimento 5 Stelle, e si riferisce a quella
voce aggiuntiva che i parlamentati che sono stati eletti, nelle rispettive
camere di appartenenza, in ruoli quali il questore, il segretario o che,
comunque fanno parte degli uffici di presidenza, hanno diritto di percepire.
<<La decisione coinvolge tutti i colleghi parlamentari del Movimento 5
Stelle che ricoprono siffatti incarichi. Mi riferisco a tutti i portavoce degli
uffici di presidenza della Camera e del Senato che hanno rinunciato
all’indennità aggiuntiva, quello che comunemente viene definito il doppio
stipendio>>, ha precisato Liuzzi. Il risparmio di spesa che potrebbe
generarsi, come detto, si attesterebbe sui circa due milioni di euro.
Ovviamente solo per ciò che concerne i parlamentari “grillini”, visto che al
momento non si ha notizia di altre simili iniziative. Non a caso Liuzzi ha
aggiunto: <<Se, invece, lo facessero tutti i parlamentari che hanno anche
un altro incarico, il risparmio salirebbe a ben undici milioni di euro in
cinque anni>>. La situazione, dunque, è chiara: in questo momento una
decisione di questo genere è, per così dire, lasciata solo ed esclusivamente
alla soggettività: non c’è una norma che prevede un taglio a queste voci (circa
duemila euro in più per ogni parlamentare che ricopre il doppio incarico che
diventano quattromila per il presidente), ma la Liuzzi ha preannunciato che il
gruppo del Movimento 5 Stelle intende <<agire anche su questo aspetto:
presto, quando sarà terminata l’istruttoria relativa al taglio dei vitalizi che
è attualmente sul tavolo della presidenza della Camera, ci adopereremo anche
per istruire una proposta che possa in qualche modo prevedere il taglio del
cosiddetto doppio stipendio per legge>>.
Infine, a conferma che il vento
è, forse, cambiato per tutti, la deputata lucana del Movimento 5 Stelle ha
riferito che <<anche il presidente del Senato della Repubblica, Maria
Elisabetta Alberti Casellati, uniformandosi a quanto stabilito dal presidente
Roberto Fico alla Camera dei Deputati, ha deciso di avviare l’istruttoria per
il taglio ai vitalizi>>.
Un risparmio che, su queste basi, di sicuro non
cambierebbe le sorti finanziarie del Paese, ma che, indubbiamente, potrebbe
rappresentare un’inversione di tendenza positiva per i cittadini. Anche se c’è
stato chi non ha mancato di sottolineare come il parlamentare che ricopre i
ruoli che danno diritto al “doppio stipendio” lavora molto di più.
Ma il
cittadino che deve tutti i giorni fare i conti con stipendi da fame o mancanza
di lavoro potrebbe ben replicare allo stesso parlamentare con un adagio che
sembrerebbe calzare a pennello. Quale? Il seguente: “Hai voluto la bicicletta?
Bene, e adesso pedala”. Una replica che non farebbe una grinza, tenuto conto
dei numerosi privilegi che hanno coloro che siedono in entrambi i rami del
Parlamento italiano. E’ forse su questo, cioè sull’abbattimento dei numerosi
privilegi connessi al ruolo di parlamentare che, forse, si dovrebbe lavorare.
Magari aggiungendoci anche un corposo taglio al numero dei componenti le
camere.
Piero Miolla
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