venerdì 13 aprile 2018

Stagione estiva: clamorosa richiesta dell'Associazione Balneari.


Fermate l’entrata in vigore del piano dei lidi, almeno nella sua attuale versione. E’ una vera e propria richiesta d’aiuto quella dell’associazione Balneari di Pisticci, presieduta da Donato Gallotta, che in una missiva indirizzata agli assessori regionali Carmine Miranda Castelgrande e Roberto Cifarelli, ha chiesto loro di riflettere. “L’accelerata che si vuole dare al piano dei lidi, francamente, non è comprensibile. Approvare uno strumento così importante a 20 anni di distanza da quando una legge dello Stato obbligò la Regione ad approvarlo (entro 6 mesi, ndr), ed a 20 anni da quando lo si è iniziato a scrivere, ci pare dannoso e inopportuno”. Di qui la richiesta di rivedere il piano. “Che sia scritto male lo hanno riconosciuto anche i vostri predecessori che lo hanno congelato e mandato in variante nel 2005, nella stessa seduta di approvazione. Le ragioni sono di merito e le abbiamo evidenziato con osservazioni sempre respinte dalle varie commissioni regionali alle quali le abbiamo inviate. Il piano, e quindi la variante, definisce tra le altre cose le tipologie di attività che si potranno esercitare sugli arenili, tra cui stabilimento balneare, spiaggia attrezzata, punto ristoro, area camping. Per ogni tipologia vengono definite: superfici delle opere realizzabili, numero degli ombrelloni che si potrà mettere e, ovviamente, tra una e l’altra ci sono notevoli differenze. Non capiamo perché nel comune costiero più popoloso della regione non sarà possibile realizzare stabilimenti balneari ma solo spiagge attrezzate, mentre a Policoro, Scanzano Jonico, Nova Siri e persino Rotondella sì. Perché le aree camping e di verde attrezzato si potranno fare a Policoro e a Pisticci no? Vorremmo ricordare che uno dei motivi per cui la Regione all’epoca del trasferimento della delega in materia demaniale arrogò il diritto di pianificare gli strumenti urbanistici dei comuni costieri fu proprio quello di rendere omogenea la costa ed evitare uno sviluppo a macchia di leopardo. Questi 20 anni di attesa e la mancata approvazione del piano nei tempi di legge ci hanno costretto a realizzare strutture precarie che eravamo obbligati a smontare a fine estate, ad offrire un servizio sottodimensionato alle potenzialità ed alle richieste della clientela. Il tutto ha generato uno svantaggio competitivo dell’intero comparto nei confronti degli operatori di altre parti d’Italia e di conseguenza una disparità di trattamento che merita un risarcimento”.   
Le azioni concrete che, per i Balneari di Pisticci, la politica lucana può porre in essere sono: “Desistere dall’approvare un documento scaduto e pensare ad altre soluzioni condivise, rafforzando i provvedimenti contemplati nelle leggi regionali 4/15 e 12/16; riconoscerci lo stato di svantaggio competitivo scaturito dalla mancata approvazione del piano in tempi consoni e, per l’effetto, risarcirlo con una proroga della stessa durata dell’attesa; investire in infrastrutture realizzando parcheggi, mettendo in sicurezza la pineta e pensandone un uso produttivo. Inoltre, realizzando un logo della costa con un nome che la connoti in maniera nuova e accattivante. Ricordiamo ai politici che ogni nostra azione ha solo fine collaborativo: ci aspettiamo che difendano il nostro operato agendo come cittadini innanzitutto, e turisti successivamente”. 
Piero Miolla


Nessun commento:

Posta un commento