domenica 20 maggio 2018

Arpab: valori oltre soglia nella falde acquifere di contrada Pantone a Pisticci.



Nitriti, solfati e altre sostanze ritrovate oltre le soglie di legge. Dai risultati che l’Arpab ha pubblicato sul proprio sito (www.arpab.it) arriva la conferma che le falde nei pressi della discarica Ecobas di contrada Pantone, a Pisticci, sono inquinate. 
Effettuati campionamenti sia sui terreni che sulle falde acquifere: sui primi “non sono stati riscontrati superamenti dei limiti normativi previsti”, si legge sul sito dell’Agenzia, mentre, “nelle acque sotterranee sono stati riscontrati superamenti dei limiti della tabella 2, all.5, parte IV del D.Lgs.152/2006, comunicati alle autorità competenti”. Più nel dettaglio, il campione del 13 marzo ha fatto emergere come la presenza di nichel sia vicina alla soglia, mentre nitriti, solfati, manganese e boro sono oltre le citate soglie. 
Nello stesso giorno, anche i risultati dei campionamenti su un altro piezometro hanno dato risultati poco confortanti per nichel, nitriti, solfati, boro, manganese, oltre alla presenza di ammonio, antimonio, selenio, cloruri, arsenico, bario, cadmio, mercurio. Altri prelievi sono stati svolti il 20 febbraio: anche in questo caso valori oltre soglia per nichel, arsenico ed altri. 
“Già dall’ottobre del 2017 – ha ricordato Giorgio Santorielli, legale rappresentante di Cova Contro - Arpab aveva rilevato in queste falde pesante contaminazione da ferro, manganese e nitriti, per decine di volte la soglia di legge. E’ strano l’andamento al rialzo nei medesimi piezometri di alcuni parametri a distanza di meno di un mese dal prelievo. Purtroppo nelle analisi mancano diverse sostanze imposte per legge come cromo esavalente, cianuri, fluoruri, idrocarburi totali, nitrobenzeni, clorobenzeni, fenoli, ammine, fitofarmaci, ftalati, pcb, amianto, acrillamide e diossine. Perché alcune discariche, come quella di San Mauro Forte a fronte degli sforamenti di pochissimi parametri ha visto condanne già dal 2016 per sindaco e responsabile dell’Ufficio Tecnico ed, invece, altre discariche sembrano godere di una sorta di immunità?”, si è chiesto Santoriello, che ha ricordato come “l’area è a rischio di dissesto idrogeologico e non esistono dati sui gas emessi dal bacino discarica e sullo stato delle altre matrici ambientali nella zona, per non parlare delle altre anomalie da noi già documentate dal 2016”.
“La discarica in questione è vicina ai pozzi di gas Eni – ha ricordato Giorgio Santoriello sul sito http://analizebasilicata.altervista.org -: dalle foto si evince l’enorme forra che la costeggia e lo stato di degrado di alcuni versanti, con i soliti ed anomali tubi ballerini che, dalla discarica, vanno verso l’esterno. Durante la ricognizione del 30 gennaio – ha raccontato il legale rappresentante di Cova Contro - la puzza di uova marce era forte nei pressi, e numerose cose ci sfuggono ancora a distanza di anni”. 
Quali, in particolare? “Perché quei serbatoi in parte bruciati sono parcheggiati a bordo discarica e a ridosso di potenziali via di scolo; che fine ha fatto il tubo da noi già rinvenuto nella forra vicina e perché vi sono tracce cosi estese e persistenti di movimento terra e di passaggio di mezzi pesanti? A cosa serviva quel tubo tra Ecobas e pozzo Pisticci 2? Dove sono i dati sui gas emessi dalla discarica?” Infine, ha aggiunto Santoriello, le analisi sulla discarica di Pisticci “ci ricordano che su molte altre discariche Arpab non ha pubblicato neanche un dato in questi anni. Continuiamo a violare il buonsenso pensando che il danno d’immagine siano le denunce e non le continue inadempienze delle pubbliche istituzioni”.
Piero Miolla

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