Calcio, Promozione: il Pomarico strizza l'occhio al ripescaggio.

Non si molla di un millimetro: dopo la delusione per aver perso la semifinale playoff con il Candida Melfi, il Pomarico si riposa ma già annuncia propositi bellicosi. “Posso anticipare che la società non intende mollare e, anche se c’è un pizzico di delusione, il progetto andrà certamente avanti”, ha spiegato il direttore sportivo dei biancazzurri, Gino Carrera. Il quale ha poi anche aggiunto: “E’ intenzione del club presentare regolare domanda di ripescaggio in Eccellenza. Naturalmente questo dipenderà dai presupposti, nel senso che vedremo se e quando il Comitato di Basilicata della Federazione Italiana Giuoco Calcio, sulla base di eventuali vuoti di organico, aprirà i termini per presentarla. Noi, comunque, ci saremo perché riteniamo di avere i titoli e le caratteristiche positive per poter ambire al ritorno in Eccellenza”. 

Se queste sono le ambizioni e i propositi, va anche detto che sono ben corroborate. L’anno prossimo, infatti, Pomarico avrà un campo con erba sintetica: il sindaco Francesco Mancini ha infatti sottoscritto il contratto di mutuo con il Credito Sportivo per ottenere il finanziamento necessario a mettere in pratica il progetto di ammodernamento dello stadio della Manferrara. Il progetto prevede non solo la risoluzione dell’annoso problema del fondo disconnesso e in terra battuta, ma anche la sistemazione a norma della recinzione, che nella stagione 2016-17, l’ultima in ordine di tempo in Eccellenza, costrinse il Pomarico a disputare alcune gare interne sul neutro di Montescaglioso. Un handicap logistico che costò non poco in termini di punti al Pomarico. Carrera, infine, ha nuovamente ribadito la bontà della stagione appena conclusa. 

“E’ stata positiva sia sul piano del gioco che dei risultati: essere arrivati quarti, con annessa qualificazione ai playoff, non era né facile, né scontato. Pertanto, la nostra è stata una stagione positiva”. Carrera rimarrà al Pomarico? “A me piacerebbe: qui mi trovo bene. Vedremo se ci saranno i presupposti”, ha concluso il diesse.

Piero Miolla