giovedì 24 maggio 2018

Sul probabile Governo Conte le impressioni (e i timori) di un giovane lucano.



Sta per nascere un nuovo Governo e, come ogni novità, porta speranza. Questa volta però sembra davvero l’ultima spiaggia per tutti noi. Le premesse non sono buone, per noi giovani soprattutto. Per la generazione più tartassata, la generazione che è costretta oltre al precariato, nonostante la laurea in tasca, anche a subire le angherie di chi, magari senza un titolo, ha fatto del nostro Paese puro assistenzialismo.
Un Governo che con la disoccupazione giovanile al 31% vuole cambiare il sistema pensionistico senza sapere che le pensioni le pagano i giovani, ma non lavorando. Questi giovani, oltre a non avere un reddito, si vedranno tra 30 anni un debito assurdo causato da politiche populiste e dispendiose. Un Governo che nel programma, o contratto, vede del tutto assente la parola Università, la parola tecnologia, futuro.
Un Governo che non pensa in alcun modo alle future generazioni, ma che è pronto a commettere gli errori che negli anni d’oro d’Italia ci ha portati alla situazione attuale. Un Governo che con la “Flat Tax” aiuterà la borghesia, senza sapere che l’Irpef a scaglioni è una fondamentale ancora di salvezza e che la proporzionalità contributiva è garantita costituzionalmente.
Un Governo del cambiamento, del cambiare tutto per non cambiare nulla, non porta speranza ma paura.
William Grieco

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