“Sin da bambino sognavo di
giocare al Foro Italico: aver trionfato qui mi gratifica e dimostra che
volontà, perseveranza e passione possono portare lontano”. Emozione, orgoglio e
un pizzico di incredulità nelle parole di Fabio Albano, “racchetta” tesserata
per il Ct Pisticci, che si è laureato campione d’Italia nel circuito Tpra (Tennis
Program Ranking Amateur), nella categoria “Limit 45”. Albano ha dapprima
trionfato nel circuito regionale degli amatori, e poi, volato a Roma, ha
sbaragliato la concorrenza.
“E’ stato un crescendo di emozioni e sensazioni
positive. Soprattutto, è cresciuta in me, giorno dopo giorno, la voglia
assoluta di scendere in campo e giocare. Dapprima il ritrovarmi a pochi metri
da campioni come Federer e Nadal mi ha emozionato, anche perché il pubblico era
numeroso e pure la location emozionante. Man mano che son riuscito ad avanzare,
però, non ho avuto più alcuna sensazione limitativa: ripeto, avevo solo una
voglia matta di giocare a tennis”.
Albano, nel suo percorso vincente a Roma ha
dapprima eliminato Marco Bastante, battendolo 9-1. Poi è stato il turno di
Gianluca Manganiello, sconfitto 9-4, mentre in semifinale la vittima di turno è
stata Renzo Piero Giuliani, battuto 9-1. Infine, il match decisivo, la
finalissima, nella quale Albano si è superato asfaltando letteralmente il suo
avversario, il barlettano Gianluca Rizzi, superato con un eloquente 9-0.
“E’
stata la mia gara perfetta – ha spiegato Albano -, quella nel corso della quale
ho giocato meglio, anche se, ad onor del vero, in tutto il torneo ho sbagliato
pochissimi colpi. Sono davvero soddisfatto per questo traguardo e voglio
ringraziare la mia famiglia, che mi è sempre stata vicina, la mia ragazza, il
maestro Piero Lo Senno e Paoletto Laviola, con il quale spesso condivido gli
allenamenti, ma anche il coordinatore provinciale del Tpra di Matera, Piero
Leone. Ovviamente, tutto questo è stato reso possibile anche grazie al Circolo
Tennis Pisticci, sui cui campi sono cresciuto, mi alleno e per il quale ho
l’onore di essere tesserato”.
Piero Miolla
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