All’alba dei 43 anni, Michele
Cetera è stato ancora uno dei migliori calciatori in Prima categoria. Per lui l’ennesima
ottima stagione, condita da 23 presenze: la sua carriera in campo, però, sembra
ad un bivio. A fine stagione dovrebbe appendere gli scarpini al chiodo, ma
ancora non sa quello che gli riserverà il futuro:
“Allenatore? Da una parte mi
piacerebbe – racconta Cetera – vorrei inculcare alle nuove generazioni il mio
modo di vedere il calcio. Vorrei vedere in campo più ragazzi possibili con la
stessa voglia, concentrazione, entusiasmo, grinta che ci metto io. In questo
momento non ci penso perché, la voglia, e specialmente le gambe, ancora reggono.
Però, in effetti, vedo tanti miei ex compagni che appena smesso di giocare
hanno preso questa carriera d’allenatore”.
Allenatore, come Rocco Franco.
“Con Franco sto bene, ho un buon rapporto – prosegue Cetera–. Un rapporto che
va oltre anche il calcio. Bella persona che ha dei valori, persona che vuole
vincere: un allenatore che ha una cultura calcistica superiore alla media. E
per me la Polisportiva ha fatto un grande investimento credendo in questo
allenatore”.
I colori biancazzurri della mia
città sono una seconda pelle: ho iniziato praticamente da giovanissimo, dal
1985 al 1990 ho fatto la trafila delle giovanili tra due storiche società del
calcio montese, l’US Montescaglioso 83 e l’FC Montescaglioso.
Dal 1991 al 1993 giocai nell’US in
Seconda categoria; dal 1993/94 in Promozione con l’FC: vincemmo il campionato
Under 18, sconfitti solo in finale dal Lauria 2-1, con un mio gol. Dal 1994 al 96
in Seconda e Prima categoria con l’US con la finale di Coppa Basilicata persa
contro il Vaglio. In questi anni, tra Seconda, Prima e Promozione, il periodo
più felice della mia carriera con tante soddisfazioni e tanti gol. Poi, dal
1997 al 2006, alla Polisportiva Montescaglioso tra Prima e Promozione. I
continui infortuni, compreso anche il lavoro, non mi hanno permesso di giocare
per 5 anni. Dal 2011/12 ho ripreso dalla Prima categoria con Rocco Franco che
mi volle a tutti i costi; nel 2012/13 qualche presenza in Promozione. Dal 2014
al 2017 in Prima categoria sempre con Rocco Franco dove ho ripreso con
continuità a fare quello che più: amo giocare e divertirmi con serietà e
rispetto verso tutti. Questa la mia storia iniziata ben 30 anni fa”.
Ma Cetera è stato anche vicino a
tante squadre specialmente in tenera età: “Giocavo nelle giovanili, ero un attaccante
velocissimo e all’epoca segnavo tantissimo. Quando, a 14 anni, un campione del Mondo
ti osserva per un anno intero e ti porta alla prima manifestazione mai fatta a
Matera, c’è un motivo: ero in pianta stabile nelle rappresentative, addirittura
mi chiamarono a casa all’epoca il confronto era diretto e dovevi scegliere cosa
volevi fare. Fui convocato per il torneo internazionale Gaetano Scirea, un’emozione
incredibile giocare contro i futuri campioni del calibro di Schevchenko, Raul,
Morfeo, Tacchinardi, ma anche il materano, Tataranni che successivamente andò
al Cesena, e il bernaldese Margoleo, che andò al Cosenza: una nidiata di
giovani promesse. Ebbi molte opportunità di andare in altre squadre e far parte
della Beretti di serie C, tutte rimandate al mittente, diciamo che avrei potuto
fare il calciatore di professione, però va bene cosi, ho realizzato tante cose
lo stesso importanti nella mia vita, oltre al calcio, mi sono divertito anche
cosi giocando e onorando tre maglie storiche della mia città.
Infine una vera e propria
dichiarazione d’amore di Cetera, nei confronti della Polisportiva “Per me è
tutto. La città e la squadra non perché sono montese, ma la reputo una piazza
calda dove poter far calcio a buonissimi livelli. Mi auguro che ciò possa diventare realtà
perché i ragazzi e la società meritano tante soddisfazioni. Ho sempre tifato
per questa società. Quei colori erano nella mia stanza e nei miei sogni fin da
piccolo. Gli ho indossati per trent' anni, gli l’unici colori che abbia avuto,
ho portato la fascia da capitano per molto tempo e ne sono fiero”.
Raffaele Capobianco
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