La Convention del Mezzogiorno, l’appuntamento biennale di
Confartigianato che mette l’artigianato e le piccole imprese al centro dello
sviluppo delle regioni del Sud, sceglie una nuova formula per l’edizione 2018
avviando un percorso di riflessione sulla valorizzazione del ‘sistema casa’ e
del ‘sistema luogo’ e affrontando così alcuni temi particolarmente importanti
per la promozione di un rinnovamento culturale del Sud, basato sui valori
identitari dell’artigianato e sulla valorizzazione del territorio. E’ questo
l’obiettivo della Convention del Mezzogiorno promossa da Confartigianato che
venerdì ha fatto tappa a Bari.
A seguire i lavori i dirigenti lucani Rosa
Gentile e Antonio Miele
"Un percorso – sottolinea Gentile – che ha avuto
inizio nel 2015 a Matera dove abbiamo lanciato il Progetto Sud 2020
e in attesa che si precisino le proposte
di misure del nuovo Governo per il Mezzogiorno si rafforza l’attualità della
nostra strategia. Per noi non si tratta di un vezzo dettato dalla retorica
nostalgica di occuparsi di quella parte del Paese ancora in ritardo, bensì di
rilanciare la partita del riscatto: questo è il tempo di rischiare, perché
dimostrando di saper rischiare saremo in grado di rimettere in circolazione la fiducia.
Vogliamo concentrarci – continua Gentile - sulle grandi
potenzialità che ancora appartengono al Sud, con quel tessuto produttivo che è
ancora in grado di esprimere la ricchezza possibile di un territorio ricco e
capace. E continuiamo a farlo perché non possono essere solo e soltanto gli
aspetti critici a caratterizzare il dibattito e la discussione sul Mezzogiorno,
e perché vogliamo tornare a credere che il Sud sia pieno di possibilità. Noi
pensiamo che il sud abbia, nelle imprese e nella loro capacità di svilupparsi
ed innovare, la sua grande opportunità di rinascita. L’impresa e le sue reti familiari: quel sistema economico complesso e composto, per il quale dobbiamo
pensare, come artigiani, ad azioni su misura. Nell’ambito del recupero delle
nostre più antiche tradizioni produttive e manifatturiere, rivisitate
all’insegna delle trasformazioni in atto, noi dobbiamo avere la capacità di
facilitare e di rendere disponibili tutte le componenti innovative che abbiamo
a disposizione per generare i nuovi imprenditori e la nuova economia del
sud. In particolare, alimentazione e
turismo made in Sud hanno messo in moto la crescita di piccole aziende, tenuto
conto che il Mezzogiorno è un giacimento di specialità alimentari di qualità:
appartengono infatti alle regioni meridionali 106 prodotti agroalimentari DOP e
IGP, pari al 40,9% del totale nazionale di questa tipologia di
produzioni".
Per Miele “quella del Sud è una vitalità che si esprime
con la forza di 365.460 imprese artigiane e che deve
essere potenziata utilizzando le 5 leve del turismo, dell’innovazione,
dell’agrifood, dell’export, del green. Il progetto a cui stiamo
lavorando con altri soggetti sociali e il sistema delle autonomie locali – Le
Terre di Aristeo – è diventato una best practice per tutto il Sud, un esempio
di riscatto dei territori.
La programmazione della prossima stagione dei fondi
europei 2014-2020 è una occasione da non perdere per valorizzare il ‘tesoro’
imprenditoriale del Mezzogiorno. Per far questo, dobbiamo assicurarci l’accesso
ai nuovi finanziamenti promuovendo un migliore utilizzo delle risorse e degli
strumenti che l’Europa ci mette a disposizione. Assumere la capacità di
mobilitare, intorno a questi fattori, una grande energia progettuale e di
cogliere le trasformazioni in atto come occasione di riscatto, è la nostra
grande scommessa”.
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