mercoledì 25 luglio 2018

L'on. Cosimo Latronico scrive al ministro Di Maio sul "decreto dignità" e i suoi primi effetti.



L’ex parlamentare Cosimo Latronico, dirigente nazionale di Noi con l’Italia, ha inviato una lettera al ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. Il tema è quello del cosiddetto “decreto dignità” e die suoi effetti.
“La società Sogin ha la missione di realizzare il programma del decommissioning nel nostro Paese a seguito della decisione referendaria di uscire dalle attività nucleari. La prevalente attività di Sogin e delle sue controllate era ed è quella di denuclearizzare i siti nucleari presenti sul territorio nazionale restituendoli bonificati e privi di vincoli di natura radiologica ed ambientale. I tempi di realizzazione di questi progetti di bonifica sono avanzati tra mille difficoltà e lentezze che hanno spostato nel tempo il completamento del progetto di decommissioning, cosa che espone i siti interessati a rischi ambientali ed il Paese all’avvio di procedure di infrazione per l’inadempimento di obblighi comunitari. Tutto questo programma di bonifica è contestualmente finalizzato a realizzare il sito unico nazionale, anche quest’ultimo un obbligo comunitario, ed all’esigenza di razionalizzare i costi di tutela e gestione del materiale nucleare italiano.
Mentre non si ha notizia della conclusione del procedimento di definizione della Carta dei siti idonei, che è costata risorse finanziare non indifferenti, per l’individuazione del sito unico nazionale, sappiamo della decisione singolare della Sogin di licenziare altro personale assunto con contratto a tempo determinato dopo 24 mesi di servizio, in alcuni casi. Sicché la prima conseguenza del decreto dignità, che il Parlamento si accinge ad esaminare sarebbe quella di disfarsi di personale che ha accumulato competenze specifiche impoverendo le capacità operative della Sogin, alla viglia dell’attuazione di importanti programmi che meriterebbero incremento di organico ed altre competenze.
A fronte di ciò, ricordando che gli oneri per la decommissioning vengono sostenuti dai cittadini attraverso la “bolletta elettrica”, appare necessaria una sua iniziativa per consigliare ai vertici Sogin di non disfarsi di prezioso personale assunto con contratto a tempo determinato e di valorizzare nelle forme consentite tutte quelle competenze che Sogin e le sue partecipate hanno utilizzato in questi anni per il raggiungimento degli obiettivi di pubblico interesse ancora lontani”.

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