L’ex parlamentare Cosimo Latronico,
dirigente nazionale di Noi con l’Italia, ha inviato una lettera al ministro del
Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. Il tema è quello del
cosiddetto “decreto dignità” e die suoi effetti.
“La società Sogin ha la missione
di realizzare il programma del decommissioning nel nostro Paese a seguito della
decisione referendaria di uscire dalle attività nucleari. La prevalente
attività di Sogin e delle sue controllate era ed è quella di denuclearizzare i
siti nucleari presenti sul territorio nazionale restituendoli bonificati e
privi di vincoli di natura radiologica ed ambientale. I tempi di realizzazione
di questi progetti di bonifica sono avanzati tra mille difficoltà e lentezze
che hanno spostato nel tempo il completamento del progetto di decommissioning,
cosa che espone i siti interessati a rischi ambientali ed il Paese all’avvio di
procedure di infrazione per l’inadempimento di obblighi comunitari. Tutto
questo programma di bonifica è contestualmente finalizzato a realizzare il sito
unico nazionale, anche quest’ultimo un obbligo comunitario, ed all’esigenza di
razionalizzare i costi di tutela e gestione del materiale nucleare italiano.
Mentre non si ha notizia della
conclusione del procedimento di definizione della Carta dei siti idonei, che è
costata risorse finanziare non indifferenti, per l’individuazione del sito
unico nazionale, sappiamo della decisione singolare della Sogin di licenziare
altro personale assunto con contratto a tempo determinato dopo 24 mesi di
servizio, in alcuni casi. Sicché la prima conseguenza del decreto dignità, che
il Parlamento si accinge ad esaminare sarebbe quella di disfarsi di personale
che ha accumulato competenze specifiche impoverendo le capacità operative della
Sogin, alla viglia dell’attuazione di importanti programmi che meriterebbero
incremento di organico ed altre competenze.
A fronte di ciò, ricordando che
gli oneri per la decommissioning vengono sostenuti dai cittadini attraverso la
“bolletta elettrica”, appare necessaria una sua iniziativa per consigliare ai
vertici Sogin di non disfarsi di prezioso personale assunto con contratto a
tempo determinato e di valorizzare nelle forme consentite tutte quelle
competenze che Sogin e le sue partecipate hanno utilizzato in questi anni per
il raggiungimento degli obiettivi di pubblico interesse ancora lontani”.
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