domenica 1 luglio 2018

Rione Dirupo di Pisticci, Cammarota: "Aprire una seria discussione sul suo rilancio".



I muretti sbrecciati, i canali di scolo ostruiti, i rifiuti abbandonati e mai rimossi, le erbacce mai levate, gli escrementi degli animali lavati via solo dalla pioggia. Le pericolose fessure della pavimentazione stradale ed ai piedi degli archi della “Terravecchia” attraverso cui penetra e si incanala l’acqua piovana, i fili elettrici, spesso scoperti, sospesi alle pareti delle case come minacciose liane.
Ebbene tutto questo, al di là delle solenni promesse elettorali, è la testimonianza figurata di una ben precisa volontà politica: la volontà di far morire Pisticci.
Il “Dirupo”, una volta vanto dell’intero paese, ridotto a simbolo di abbandono e di incuria. Ci volevano due romani, che dobbiamo semplicemente ringraziare per avere avuto il coraggio di investire nel nostro paese, per squarciare il velo della vergogna.
Ho avuto un incontro con uno di loro, Gianluca, che mi diceva di non capire come Pisticci potesse avere un tale tesoro e lasciarlo andare in malora. E’ una persona ricca di idee, di proposte, di esperienza. Credo sarebbe utile per tutti, specie per gli amministratori, ascoltarlo.
Prendiamo spunto dai fatti recenti per aprire una seria discussione su come rilanciare l’immagine del “Dirupo” e farne il volano per lo sviluppo turistico di Pisticci e del suo territorio.
Dott. Roberto Cammarota

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