Turisti maleducati anche a Metaponto.
Lo denunciano sul web, attraverso alcune risentite testimonianze in rete, molti
internauti del luogo. Anche la fontana di Pitagora, che fa bella mostra di sé
nel piazzale principale del lido e che, da qualche tempo, mostra un’immagine in
marmo del famoso matematico e filosofo che visse e morì a Metaponto, sembra
essere stata trasformata in una sorta di lavapiedi da alcuni bagnanti.
Quelli che tornano dalla loro
giornata in riva al mare e decidono di ripulirsi dalla sabbia e dal sudore,
approfittando della fontana pubblica. Forse scambiata per una doccia h24. Sulle
pagine Facebook non mancano, perciò, sollecitazioni all’Amministrazione
comunale di Bernalda, “affinché apponga almeno dei cartelli di divieto che
invitino i trasgressori a non farsi la doccia in questa opera decorativa
dedicata a Pitagora. Senza amore di polemica - viene precisato -. Bensì per il
pubblico pudore e il rispetto dei luoghi”. E c’è pure chi, stigmatizzando i
fatti, asserisce, non senza ragione, come “più che i cartelli o i divieti,
conti l’educazione e il sano civismo. Il sentirsi parte di una comunità,
piuttosto che dileggiarla”. Tutte segnalazioni di cui, si spera, gli enti
preposti prenderanno sicuramente atto, intervenendo, magari, con l’intensificazione
dei controlli e le relative multe.
Purtroppo, però, non è solo la
fontana ad essere segnalata come oggetto di intemperanze igieniche da parte dei
bagnanti. Sono pressoché quotidiane, infatti, le immagini che viaggiano in rete
e che raffigurano, brutalmente, piccole, ma diffuse discariche a cielo aperto.
Create dai cosiddetti turisti dell’ultima ora, su tratti di spiaggia libera o
in prossimità del cordone dunale. Parliamo di sacchetti maleodoranti, rifiuti e
scarti di ogni genere. Forme di inciviltà diffuse, dunque, che andrebbero
debellate. Anche con provvedimenti esemplari.
Meglio la prevenzione si dice,
ma, talora, la repressione può costituire un valido antidoto per realizzarla.
Specie se qualcuno indicasse a certe “teste vuote” il valore simbolico di una
spiaggia con Bandiera Blu.
Angelo Morizzi
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