In attesa che cambi il suo volto,
come annunciato piuttosto di recente, lo scalo ferroviario di Ferrandina-Matera
vede cambiare i binari di transito dei treni senza preavviso. Domenica mattina, ore
9 circa, una ventina di persone, tra passeggeri e accompagnatori, erano in
paziente attesa dell’arrivo dell’Intercity 700, Taranto-Roma. Che, per chi ha
un pizzico di dimestichezza con questa linea, arriva e parte sempre dal binario
1, proprio come indicato nell’orario ufficiale affisso sui muri della malandata
stazione.
E invece, sorpresa: il treno è arrivato con sostanziale puntualità
(anche questa è una notizia), ma sul binario 2: un cambio (non annunciato) non
da poco, visto che per recarsi al secondo binario bisogna percorrere il
sottopasso, peraltro spesso e volentieri allagato. Non a caso, quando i
passeggeri si son resi conto che il binario era il 2 e non, come di consueto,
il primo, c’è stato un progressivo ma deciso dirigersi verso l’imbocco del
sottopasso per tentare di non perdere il treno, poi partito con circa 20 minuti
di ritardo per attendere il regionale proveniente da Potenza.
Nell’anno di
grazia 2018 è possibile che si debba omettere un semplice cambio di binario? E’
possibile che l’informazione sia sempre lasciata al caso? In realtà, secondo
qualcuno, la voce registrata che viene lanciata poco prima dell’arrivo del
convoglio avrebbe comunicato il cambio di binario, ma nessuno lo ha potuto
comprendere perché, semplicemente, quel messaggio vocale era incomprensibile.
Anche su questo, la domanda nasce spontanea: possibile che non ci sia un mezzo
di comunicazione più efficace?
Evidentemente, da queste parti tutto riesce
difficile. Anche l'efficienza del sottopasso, per percorrere senza problemi il
quale bisogna sempre sperare che Giove Pluvio si sia distratto o abbia avuto la
mente altrove. Quando piove, infatti, il sottopassaggio si allaga: qualche sera
fa, dopo l’ennesimo acquazzone estivo, i passeggeri scesi dal Frecciarossa sono
stati costretti a camminare sulle acque. E che dire, poi, del solito, endemico
problema dell’allagamento del piazzale antistante la stazione? Pur non piovendo
ormai da qualche giorno, infatti, ieri mattina era invaso dal fango. E la
chiamano stazione di Matera, capitale della cultura. La cultura dell’abbandono
e della mancanza di decoro.
Piero Miolla
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