venerdì 3 agosto 2018

Dalla Ue 15 milioni alla Basilicata per sviluppo, inclusione, lavoro ai giovani lucani e lotta al caporalato.



L’Europa destina oltre 15 milioni di euro per 3 anni alla Basilicata, per la lotta al caporalato e contro lo sfruttamento dei lavoratori. Lo ha reso noto il presidente del coordinamento Politiche Migranti e Rifugiati della Regione Basilicata.
“Sono previsti – ha spiegato Simonetti - anche interventi per l’occupazione dei giovani lucani, l’inclusione dei migranti, il recupero dei beni demaniali e pubblici, anche per l’agricoltura sociale, per le attività produttive, servizi, le attività culturali.
I finanziamenti sono indirizzati anche con progetti specifici alle attività culturali e di formazione professionale per gli antichi mestieri e le nuove professioni, oltre al sostegno del sistema scolastico, con azioni mirate anche per i giovani lucani, anche emigrati, e per la conoscenza delle lingue a partire da quella italiana e della cultura civica.
Le risorse sono state programmate dal Tavolo Regionale Anticaporalato, presieduto dal prefetto di Potenza, e dalla Regione con Lab, Alsia, enti locali, Ufficio Regionale Scolastico, Asl, parti sociali e del volontariato. A livello nazionale sono stati proposti e definiti con ministeri dell’Interno e del Lavoro, Commissione Europea, mediante bandi e protocolli.
Gli ultimi finanziamenti, in ordine di tempo, su misure proposte dal coordinamento, sono stati assegnati nei giorni scorsi dai ministeri Interno e Lavoro.
Sono i progetti Impact, Prima, Minori non accompagnati, Lim e Sostegno al sistema socio sanitario: complessivamente si tratta di 12 progetti.
Interventi che coinvolgono migranti e giovani lucani per la formazione, l’assistenza socio sanitaria ed il lavoro in continuità con quelli in corso decisi nel 2017 dal ministro Marco Minniti.
La platea progettuale è composta dalla Regione Basilicata con Puglia, Calabria, Campania e Sicilia: prevede iniziative con il progetto “Su. Pre. Me”, Sud protagonista per superare le emergenze, per liberare, prioritariamente, dalla schiavitù circa 18.000 lavoratori rinchiusi e gestiti dai caporali e dalla criminalità organizzata nei ghetti e nelle case diroccate, con l’erogazione di tutti servizi di accoglienza, trasporto e tutela del lavoro e Pon Inclusione.
I finanziamenti sono della Ue con misure dei fondi Fami Emergenziale, Pon Legalità ed Inclusione, Fami nazionale.
La Basilicata è coinvolta con gli interventi 2019/20 per l’accoglienza in tutta la regione, con nuovi centri per stagionali, attività formative, occupazione, sostegno al sistema scolastico, rafforzamento Centri Impiego e degli organici dei Comuni interessati e per le attività ispettive e di controllo del territorio.
La UE mette a disposizione queste risorse perché in Basilicata sono residenti circa 24mila migranti, di cui circa 2.900 giovani iscritti nel sistema scolastico, 44mila lavoratori migranti occupati nei comparti agro alimentare, edilizia e lavoro di cura, anche in mobilita giornaliera da altre Regioni.
Per quanto riguarda i richiedenti asilo, negli ultimi 3 anni sono transitati in Basilicata circa 5.000 migranti. Attualmente, anche per la riduzione degli sbarchi, a partire da luglio 2017, sono ospitati circa 2200 persone (160minori non accompagnati): nel 2017 erano oltre 3000.
Nel sistema di accoglienza regionale nel 2017 i giovani lucani occupati erano 750, i Comuni candidati ad ospitare oltre 70, le strutture 120, in grade parte di piccole dimensioni: ecco l’accoglienza diffusa.
Per quanto concerne l’accoglienza dei lavoratori stagionale nell’area Bradano, Metapontino, area sud, il Mministero del lavoro, in attuazione del Protocollo Nazionale, ha comunicato ufficialmente l’erogazione di finanziamenti per il prossimo biennio con fondi Ue.
Siamo in attesa della legge di variazione di bilancio della Regione per aprire il campo per stagionali di Palazzo per la campagna del pomodoro in continuità con gli ultimi 4 anni.
Ecco il bilancio: 4500 assunti regolarmente, 1600 migranti ospitati nei centri temporanei, circa 350 migranti visitati e curati dall’ambulatorio dedicato Asp, dei quali 109 nel 2017, 400 lavoratori hanno utilizzato il trasporto a navetta l’anno scorso con finanziamento dei datori di lavoro e delle organizzazioni sindacali, primo caso sperimentale nel nostro Paese.
Un futuro diverso senza nuovi schiavi, di lavoro buono è possibile. Il futuro è già cominciato”
Pietro Simonetti
presidente coordinamento Politiche Migranti e Rifugiati della Regione Basilicata.

Nessun commento:

Posta un commento