L’Europa destina oltre 15 milioni
di euro per 3 anni alla Basilicata, per la lotta al caporalato e contro lo
sfruttamento dei lavoratori. Lo ha reso noto il presidente del coordinamento
Politiche Migranti e Rifugiati della Regione Basilicata.
“Sono previsti – ha spiegato
Simonetti - anche interventi per l’occupazione dei giovani lucani, l’inclusione
dei migranti, il recupero dei beni demaniali e pubblici, anche per l’agricoltura
sociale, per le attività produttive, servizi, le attività culturali.
I finanziamenti sono indirizzati
anche con progetti specifici alle attività culturali e di formazione
professionale per gli antichi mestieri e le nuove professioni, oltre al
sostegno del sistema scolastico, con azioni mirate anche per i giovani lucani,
anche emigrati, e per la conoscenza delle lingue a partire da quella italiana e
della cultura civica.
Le risorse sono state programmate
dal Tavolo Regionale Anticaporalato, presieduto dal prefetto di Potenza, e
dalla Regione con Lab, Alsia, enti locali, Ufficio Regionale Scolastico, Asl, parti
sociali e del volontariato. A livello nazionale sono stati proposti e definiti con
ministeri dell’Interno e del Lavoro, Commissione Europea, mediante bandi e
protocolli.
Gli ultimi finanziamenti, in
ordine di tempo, su misure proposte dal coordinamento, sono stati assegnati nei
giorni scorsi dai ministeri Interno e Lavoro.
Sono i progetti Impact, Prima,
Minori non accompagnati, Lim e Sostegno al sistema socio sanitario: complessivamente
si tratta di 12 progetti.
Interventi che coinvolgono
migranti e giovani lucani per la formazione, l’assistenza socio sanitaria ed il
lavoro in continuità con quelli in corso decisi nel 2017 dal ministro Marco
Minniti.
La platea progettuale è composta
dalla Regione Basilicata con Puglia, Calabria, Campania e Sicilia: prevede
iniziative con il progetto “Su. Pre. Me”, Sud protagonista per superare le
emergenze, per liberare, prioritariamente, dalla schiavitù circa 18.000
lavoratori rinchiusi e gestiti dai caporali e dalla criminalità organizzata nei
ghetti e nelle case diroccate, con l’erogazione di tutti servizi di
accoglienza, trasporto e tutela del lavoro e Pon Inclusione.
I finanziamenti sono della Ue con
misure dei fondi Fami Emergenziale, Pon Legalità ed Inclusione, Fami nazionale.
La Basilicata è coinvolta con gli
interventi 2019/20 per l’accoglienza in tutta la regione, con nuovi centri per
stagionali, attività formative, occupazione, sostegno al sistema scolastico, rafforzamento
Centri Impiego e degli organici dei Comuni interessati e per le attività ispettive
e di controllo del territorio.
La UE mette a disposizione queste
risorse perché in Basilicata sono residenti circa 24mila migranti, di cui circa
2.900 giovani iscritti nel sistema scolastico, 44mila lavoratori migranti
occupati nei comparti agro alimentare, edilizia e lavoro di cura, anche in
mobilita giornaliera da altre Regioni.
Per quanto riguarda i richiedenti
asilo, negli ultimi 3 anni sono transitati in Basilicata circa 5.000 migranti.
Attualmente, anche per la riduzione degli sbarchi, a partire da luglio 2017, sono
ospitati circa 2200 persone (160minori non accompagnati): nel 2017 erano oltre
3000.
Nel sistema di accoglienza
regionale nel 2017 i giovani lucani occupati erano 750, i Comuni candidati ad ospitare
oltre 70, le strutture 120, in grade parte di piccole dimensioni: ecco l’accoglienza
diffusa.
Per quanto concerne l’accoglienza
dei lavoratori stagionale nell’area Bradano, Metapontino, area sud, il Mministero
del lavoro, in attuazione del Protocollo Nazionale, ha comunicato ufficialmente
l’erogazione di finanziamenti per il prossimo biennio con fondi Ue.
Siamo in attesa della legge di
variazione di bilancio della Regione per aprire il campo per stagionali di
Palazzo per la campagna del pomodoro in continuità con gli ultimi 4 anni.
Ecco il bilancio: 4500 assunti
regolarmente, 1600 migranti ospitati nei centri temporanei, circa 350 migranti
visitati e curati dall’ambulatorio dedicato Asp, dei quali 109 nel 2017, 400
lavoratori hanno utilizzato il trasporto a navetta l’anno scorso con
finanziamento dei datori di lavoro e delle organizzazioni sindacali, primo caso
sperimentale nel nostro Paese.
Un futuro diverso senza nuovi
schiavi, di lavoro buono è possibile. Il futuro è già cominciato”
Pietro Simonetti
presidente coordinamento
Politiche Migranti e Rifugiati della Regione Basilicata.
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