giovedì 2 agosto 2018

"Non siamo asini". I Comuni esclusi da Basilicata Attrattiva chiedono la reintegra.



Un immediato ravvedimento da parte del dipartimento regionale per le Attività Produttive e la reintegra nell’elenco dei Comuni ammessi al bando Basilicata Attrattiva. Lo hanno chiesto i sindaci di Valsinni, Latronico, Tito, Vietri di Potenza, Calciano, Satriano di Lucania, Barile, Pietragalla, Vaglio, Episcopia, Anzi, Picerno, Venosa, Rionero, Avigliano, Castelmezzano, Irsina, Sant’Arcangelo, Lauria, Grumento Nova, Abriola, Montemurro, Moliterno, Marsico Nuovo, Tramutola, Marsico Vetere, Filiano, Pomarico, Roccanova, Ginestra, Salandra, Castelsaraceno, Stigliano, Montescaglioso, Miglionico, Nova Siri, Rapone, Lagonegro, tutti centri esclusi dal bando, dopo apposita valutazione. 
Basilicata Attrattiva turistica, va ricordato, è stato approvato con delibera di Giunta regionale 833-17, pubblicata con il Bur numero 31 del 16 agosto. Con essa è stato approvato l’avviso pubblico per la presentazione e la selezione di progetti di fruizione del patrimonio culturale regionale, denominato Basilicata attrattiva 2019 contenente interventi per la tutela e la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale materiale ed immateriale delle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo. I sindaci che hanno chiesto di essere riammessi che non ci stanno a passare per incapaci ed “asini”, come pure qualcuno ha scritto, per non aver prodotto la documentazione richiesta dal bando. Una mancata presentazione costata l’esclusione dalla valutazione operata dall’ufficio Gestione Regimi di Aiuto del dipartimento regionale guidato dall’assessore Roberto Cifarelli. 
“Le amministrazioni comunali – si legge in una nota - sono impegnate quotidianamente nel predisporre progetti e ogni documentazione richiesta al fine di partecipare a bandi di gara ed incrociare importanti risorse finanziarie necessarie alla realizzazione dei programmi di sviluppo e crescita delle comunità locali. Spiace constatare in questo caso l’atteggiamento di assoluta chiusura dell’ufficio valutante al punto che, non avendo applicato in molti casi l’istituto del soccorso istruttorio, così come riconosciuto dalla norma, ha escluso dalla valutazione tanti comuni che, diversamente, avrebbero potuto concorrere all’assegnazione di risorse utili. L’auspicio è che ci sia un intervento politico-istituzionale dell’Anci e dell’assessore Cifarelli, affinché si riesaminino le osservazioni presentate, ai fini della riammissione al bando, per evitare il ricorso alla giustizia amministrativa”.
Piero Miolla

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