Riceviamo e, volentieri,
pubblichiamo una nota a firma del corpo docente del Flacco di Marconia.
“I sottoscritti, docenti
dell’Istituto Comprensivo “Q. O. Flacco ” di Marconia, lette le motivazioni
della delibera della Giunta comunale del Comune di Pisticci verbale n.164,
prot.n.205 del 06/09/2018, avente in oggetto il “Piano triennale di
dimensionamento scolastico 2018/2021, argomentazioni poi richiamate nella
lettera-appello dei genitori degli alunni dell’Istituto “Padre Pio da
Pietralcina”, indirizzata all’assessore
regionale Roberto Cifarelli, intendono esprimere la loro contrarietà alla
soluzione proposta nella su indicata delibera in quanto pienamente convinti del
danno che la legge sul dimensionamento scolastico potrebbe arrecare al
territorio in cui la stessa troverebbe applicazione.
In una regione quale la nostra, a
forte decremento demografico, appare incongruo legare la sopravvivenza di unità
didattiche storiche, divenute altresì punti di riferimento certi per l’intera
comunità, a meri dati numerici.
La proposta contenuta nella
delibera in argomento e diretta al presidente della Giunta regionale e all’assessore
competente, consisterebbe nell’aggregare la scuola primaria “A. Gramsci” via
Monreale di Marconia di Pisticci (che conta attualmente 229 iscritti e che fa
parte dell’Istituto Comprensivo “Quinto Orazio Flacco”), all’Istituto
Comprensivo “Padre Pio da Pietralcina”, con la precisazione che “la soluzione
prospettata sarebbe la meno impattante sugli allievi dal punto di vista
didattico”.
Nella delibera, dunque, si
ammette implicitamente che la soluzione proposta non avrebbe un impatto
positivo sul territorio.
I sottoscrittori della presente
ribadiscono, pertanto, il loro totale disaccordo con quanto esposto nella
delibera in oggetto giacché si propone una “non soluzione” a un problema che
sarebbe solo rinviato; ciò lo si evince chiaramente dai dati riportati in
materia di decremento (ormai strutturale) della popolazione scolastica di
Pisticci, decremento che interessa anche la frazione di Marconia di Pisticci.
Ci si interroga su quali
soluzioni potranno essere ancora adottate in presenza di una ulteriore
riduzione del numero di studenti iscritti presso l’unità didattica di Pisticci.
Non si comprendono, perciò, i motivi per cui eventuali
deficienze della legge debbano essere subite dalla popolazione scolastica e per
quale ragione si utilizzino artifizi numerici per contrastare lo spirito stesso
della legge che pone alla base il risparmio di spesa anteponendolo ai principi
della buona formazione didattica e al funzionamento dei presìdi scolastici.
Se la legge non va bene si abbia
il coraggio di cambiarla!
Si dica che il diritto allo
studio è prioritario rispetto a un modesto risparmio.
Si dica che la Scuola pubblica va
potenziata.
Si dica che ogni edificio
scolastico chiuso è una sconfitta per le istituzioni democratiche.
Si gridi con forza che il
territorio lucano, quello pisticcese in particolare, ha già subito molte di
queste sconfitte e che altre non sono più accettabili.
Se la reggenza è una malaugurata
soluzione in caso di unità scolastiche con numero di alunni inferiore ai 600,
se è interpretata come un ostacolo al buon funzionamento di un presidio
scolastico, è l’istituto della reggenza che bisogna combattere.
Si è pronti a sostenere chiunque
abbia il coraggio di schierarsi contro una legge che antepone piccoli risparmi
alla qualità della formazione e alla tranquillità di alunni, famiglie e
insegnanti che, a cadenza triennale, devono fare i conti con fantasiose
alchimie numeriche finalizzate non già alla soluzione reale di un problema ma
solo a procrastinarlo nel tempo in assenza di una minima visione di
prospettiva.
Svolgano finalmente il loro ruolo
le forze politiche e le organizzazioni sindacali affinché si cambi una norma che
si prova continuamente ad aggirare.
La si smetta di richiamare, a
sostegno dello smembramento delle scuole
di Marconia, non meglio precisati motivi di unità territoriale tra due
comunità.
Non si capisce, infatti, il
perché una dirigenza in meno andrebbe a minare tale unità mentre la stessa
sarebbe salvaguardata con una soluzione sciagurata e solo parziale che andrebbe
a minare l’unità di presìdi storici della stessa comunità.
Non si capisce quali sarebbero le
ricadute negative sull’intera popolazione.
Non si capisce come lo
smembramento proposto continuerebbe ad “assicurare la dirigenza dei due
Istituti Comprensivi, che negli anni hanno garantito un’offerta formativa
variegata ed adeguata alle peculiarità di un territorio vasto e caratterizzato
da due grandi centri urbani differenti tra loro per caratteristiche sociali e
demografiche”, come scrivono i genitori degli alunni dell’Istituto Comprensivo
“Padre Pio da Pietralcina” nella loro lettera.
Ci pare azzardato subordinare
l’esistenza, temporanea, della dirigenza (solo la dirigenza) di un presìdio al
depauperamento di un altro, in nome di una variegata offerta formativa.
Se, come tutti gli indicatori
fanno pensare, il decremento della popolazione dovesse continuare, l’unica
soluzione sarebbe quella di spostare nominalmente i presìdi di Marconia a
Pisticci centro?
Il processo, già avviato con
l’annessione all’I.C. “Padre Pio da Pietralcina” della Scuola dell’Infanzia
“Rodari” di Marconia, dovrebbe continuare adesso con la scuola primaria di via
Monreale? E con un’altra scuola la prossima volta? L’eventualità di cedere al
Pietralcina il plesso di via Monreale priverebbe il Flacco di ampi spazi,
interni ed esterni, con la conseguente impossibilità di svolgere importanti e
fondamentali attività didattiche e non, che non si potrebbero svolgere né
nell’edificio “San Giovanni Bosco”, date le conclamate limitazioni strutturali,
né nel plesso della scuola media, data la sua conformazione.
Ci si chiede quale obiettivo
sarebbe raggiunto se l’idea perorata dal sindaco di Pisticci andasse in porto.
Avremo salvato la dirigenza di Pisticci e sacrificato tutto il resto. Allora
non ci sarebbe più offerta formativa variegata, non ci sarebbero due dirigenze,
forse neanche due entità scolastiche, e probabilmente neanche una unità
territoriale. Ci sarebbero le scuole a Marconia e la dirigenza a Pisticci.
Non entriamo nel merito
dell’offerta formativa dei vari Istituti sia per rispetto del lavoro svolto da
ognuno di essi, sia perché riteniamo sarebbe difficile stilare una classifica
dei meriti basata su una sterile elencazione che, siamo convinti, ogni presidio
scolastico potrebbe produrre.
Auspichiamo, quindi, l’autorevole
intervento delle istanze in indirizzo, a tutela dell’integrità dell’istituto
Comprensivo “Quinto Orazio Flacco” di Marconia e per l’individuazione di una
soluzione di prospettiva a salvaguardia dell’intero sistema scolastico della
Regione Basilicata, più di altre, esposta all’accennato decremento demografico.
I docenti dell’I .C. Q.
Orazio Flacco”
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