Maggiore coinvolgimento dei centri interessati
dalle estrazioni petrolifere, una quantificazione non affidata al caso e una
spesa che sia finalmente figlia di un progetto razionale di crescita. Alla
domanda, del tutto ipotetica, sulla fine che hanno fatto i cento milioni di
euro che la Regione Basilicata ha chiesto ad Eni a titolo di “indennizzo” per
il presunto danno d’immagine subito dallo sversamento dell’oro nero e dallo
stop dell’anno scorso al centro olio di Viggiano, in sindaci della Val d’Agri
rispondono così.
Il primo cittadino di Viggiano, Amedeo Cicala, ritiene che
<<sia importante condividere con i territori, in particolare con quei
territori dove si estrae, il modello di spesa regionale che vogliamo dare delle
risorse finanziare provenienti dalle royalties>>. Per Cicala, infatti, è
decisamente più importante <<capire se, finalmente, questi soldi possono
e vogliono essere spesi per infrastrutture e proposte di sviluppo concrete
nelle varie aree strategiche della nostra regione>>. L’obiettivo è chiaro:
secondo il sindaco della “capitale del petrolio”, infatti, <<la
Basilicata in questo momento ha necessità di una visione politica che sappia
guardare più lontano nella programmazione e che entri meno in emergenze, o
pseudo tali, che distraggono così tanto da far perdere la rotta prestabilita>>.
Morale della favola? Questi soldi, laddove dovessero arrivare, al di là della
loro consistenza, vanno investiti in un certo modo. Un discorso che ovviamente
non può non riguardare le royalties in generale. Perché, ha concluso il sindaco
di Viggiano, <<solo se si seguono in particolare idee infrastrutturali e
progetti di sviluppo si può evitare lo spopolamento e, di conseguenza, dare un
futuro migliore alla Basilicata>>.
Mina Sassano, sindaco di Marsico
Nuovo, è ancora più chiara. <<Sappiamo che c’è stato un primo summit tra
Eni e Regione Basilicata, ma non basta. Non mi riferisco solo al fatto che ci
sia stato un solo incontro, quanto, soprattutto, alla necessità a mio avviso
che si allarghi l’ambito del confronto. Voglio dire, cioè, che anche i sindaci
dei centri lucani interessati dalle estrazioni devono poter dire la loro su
tale questione. Pertanto, alla prossima riunione si convochino i rappresentanti
di quei comuni nei quali è attiva l’estrazione del petrolio>>. Ma non è
tutto perché la Sassano ha anche chiesto che <<la cifra di questo
indennizzo sia ponderata e non lanciata lì a caso come è stato fatto: è infatti
necessario che una richiesta formale ad Eni sia fatta con la
oculatezza>>. Infine, ma non certo per ordine d’importanza, l’utilizzo di
questi fondi. <<E’ assolutamente necessario che i fondi, sia che si
tratti di indennizzi, sia di royalties, siano utilizzati in modo oculato. Non è
possibile, infatti, che si sprechino soldi solo per feste e festicciole, quando
c’è un’intera regione che ha bisogno di investimenti in vari settori. Ecco, noi
chiediamo che su questo fronte ci sia maggiore partecipazione, anche perché la
Val d’Agri sta dando tanto e deve ricevere in modo commisurato>>.
Piero Miolla
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