mercoledì 7 novembre 2018

Bolognetti, dopo l'aggressione, denuncia il silenzio totale delle istituzioni. Con qualche rara eccezione



“L’aspetto più vergognoso è il silenzio totale delle istituzioni. Chi tace acconsente. Questo silenzio significa, di fatto, rendersi complici di chi ritiene che accendere una telecamera in certe zone del nostro territorio sia un crimine di lesa maestà nei confronti di non so chi”. Sono trascorse circa 36 ore da quando il segretario dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti, ha rivelato di aver subito minacce nell’area diaframmata sita nella zona industriale di Ferrandina e, al momento di andare in stampa, l’aspetto forse più inquietante è proprio l’assenza di qualsivoglia reazione, presa di posizione o condanna da parte di chi, in questa sventurata regione, ha responsabilità governo o istituzionali. Come ci si sente di fronte a questa situazione che potremmo riassumere nel classico “oltra al danno, anche a beffa”? “Come vuole che mi senta? Nel mio caso è una costante, perché, tutte le volte in cui mi son trovato in situazioni come questa, non ho mai avuto il piacere di sentire un presidente di Regione, di Provincia o un deputato pronunciare una parola su quanto accaduto”. Possibile che nessuno si sia fatto sentire? “Ma quando mai. Il mio amico Vito De Filippo, che pure tanto si è indignato sulla storia del Decreto Fanghi e su altro, su quanto accaduto al sottoscritto non ha niente da dire? I deputati lucani nominati in seno alla Bicamerale dei rifiuti sono silenti? Mi aspetterei, ad esempio, che l’onorevole Giuseppe Moles dica qualcosa in merito, così come i consiglieri regionali”. Forse non sono al corrente di quanto accaduto? “Impossibile: chi mi conosce bene sa che non avrei mai potuto non avvisarli con tutti i mezzi che abbiamo oggi a disposizione. Li ho puntualmente informati e interrogati direttamente a mezzo Sms: non mi ha risposto nessuno. Questo silenzio, a mio giudizio, dà la cifra di cosa sia la politica in questo momento in questa regione, e forse non solo in questo momento”. Da via Anzio nessuna reazione? “No, e mi chiedo dove sia il presidente facente funzioni, Flavia Franconi: non abbiamo avuto il piacere di sentirla e questo vale anche per gli altri. A 36 ore da fatti che io riterrei di indubitabile gravità, perché non si tratta solo di minacce ma di una patente costante di intimidazione e forse anche di calunnia, e nessuno parla? Poi, magari, tutto questo diventa oggetto di campagna elettorale per farsi un po’ di pubblicità? Non va bene”. Ordine dei Giornalisti e Assostampa, però, hanno solidarizzato. “Mi fa piacere, ovviamente, anche perché se decidiamo di non reagire di fronte a fatti del genere a quel punto non dobbiamo fare altro che prendere carta, penna e telecamere e buttarle nel cesso”.

Ieri, però, sono arrivate le dichiarazioni di vicinanza dell'assessore regionale all'Ambiente, Francesco Pietrantuono, dell'on. Cosimo Latronico e di Sinistra Italiana.
Piero Miolla

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