MOLES - Ai Ministri dello sviluppo
economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che secondo quanto
risulta all'interrogante:
in data 19 giugno 2013 è stato
stipulato tra il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero dell'ambiente
e della tutela del territorio e del mare e il Dipartimento ambiente e
territorio della Regione Basilicata, l'Accordo di programma quadro (APQ) per la
definizione degli interventi di messa in sicurezza e di bonifica delle acque di
falda e dei suoli nei siti di interesse nazionale "Tito e Val
Basento" (cod. CBMT);
l'intervento, finanziato con
delibera CIPE n. 87 del 3 agosto 2012, prevede la realizzazione di diverse
operazioni di caratterizzazione e/o bonifica nelle aree di Tito e Val Basento
per un impegno finanziario pari a 46 milioni di euro pressoché equamente
ripartiti tra i due siti;
il Ministero dello sviluppo
economico svolge l'alta vigilanza e garantisce l'erogazione delle risorse, il
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è invece
autorità procedente nei siti di interesse nazionale (SIN) e garantisce lo
svolgimento delle istruttorie tecniche per l'approvazione degli interventi
previsti dall'accordo, mentre la Regione Basilicata ha il ruolo di soggetto
attuatore e garantisce l'esecuzione degli interventi previsti dall'accordo;
con la delibera n. 370 del 1°
aprile 2014 è stata aperta la procedura per l'affidamento della progettazione
ed esecuzione dei lavori di messa, in sicurezza e bonifica del sito "ex
materit" ricadente nel Comune di Ferrandina, in provincia di Matera;
il raggruppamento temporaneo di
imprese (RTI) risulta attualmente costituito dalle seguenti imprese: capo
gruppo la Pellicano Verde SpA di Muro Lucano, in provincia di Potenza, mandante
la Fibro Service S.r.l. di Brani, in provincia di Pavia, e progettista la
PROJeco Engineering S.r.l. di Dalmine, in provincia di Bergamo;
il progetto si compone di 10
elaborati esplicativi, di cui il n.10 denominato "piano di sicurezza e
coordinamento" che alla sesta pagina riporta testualmente:
"l'attività del presente appalto comprendono inoltre le seguenti
lavorazioni: a)...; b) monitoraggio idrochimico delle acque sotterranee in
corrispondenza dei piezometri di monitoraggio presenti sul sito";
a pagina 7 del piano, viene
riportato che: "nessuna impresa è autorizzata ad intervenire in cantiere
senza la preventiva autorizzazione di monitoraggio formale del Coordinatore
della sicurezza in fase di esecuzione (CSE)";
recentemente Maurizio Bolognetti,
giornalista e corrispondente dell'emittente radiofonica Radio Radicale, ha
realizzato un reportage intitolato "I Veleni della Val Basento 40 anni
dopo" (reperibile sul sito di Radio Radicale) dedicato all'attuale
situazione del programma di bonifica del SIN Area industriale della Val
Basento. Nel reportage, Bolognetti documenterebbe un inquinamento tuttora in
atto delle matrici ambientali, ad iniziare dalla matrice ambientale acqua e la
facilità con la quale è possibile accedere all'interno di aree pesantemente
contaminate e non adeguatamente messe in sicurezza e recintate;
secondo il Ministero della
salute, i siti del "Programma nazionale di bonifica comprendono aree
industriali dismesse, aree industriali in corso di riconversione, aree
industriali in attività, aree che sono state oggetto in passato di incidenti
con rilascio di inquinanti chimici e aree oggetto di smaltimento incontrollato
di rifiuti anche pericolosi";
è necessario capire se i
piezometri che determinano lo stato di inquinamento della falda acquifera e
pertanto costituiscono strumento atto a comprovare lo stato ambientale e quindi
in definitiva, lo stato dei lavori della bonifica, possono essere manomessi per
inficiarne il loro utilizzo, ossia reperire informazioni sullo stato
idrochimico delle acque sotterranee,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano
a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
se risulti loro che il cantiere
sottoposto a controllo sia debitamente recintato e tabellato, onde evitare
problemi di salute a carico di soggetti che anche involontariamente potrebbero
accedere all'area;
se i piezometri all'interno
dell'area possano essere manomessi o se sia possibile reperire informazioni
sullo stato idrochimico delle acque sotterranee;
se siano stati acquisiti e resi
pubblici i risultati dell'indagine conoscitiva eseguita attraverso rilievi
piezometrici;
quali siano le ultime analisi
effettuate e quali risultati abbiano fornito;
quale sia lo stato di attuazione
del progetto di bonifica.
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