venerdì 23 novembre 2018

Bonifica ex sito Materit: interrogazione dell'on. Giuseppe Moles (Fi)



MOLES - Ai Ministri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che secondo quanto risulta all'interrogante:

in data 19 giugno 2013 è stato stipulato tra il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Dipartimento ambiente e territorio della Regione Basilicata, l'Accordo di programma quadro (APQ) per la definizione degli interventi di messa in sicurezza e di bonifica delle acque di falda e dei suoli nei siti di interesse nazionale "Tito e Val Basento" (cod. CBMT);

l'intervento, finanziato con delibera CIPE n. 87 del 3 agosto 2012, prevede la realizzazione di diverse operazioni di caratterizzazione e/o bonifica nelle aree di Tito e Val Basento per un impegno finanziario pari a 46 milioni di euro pressoché equamente ripartiti tra i due siti;

il Ministero dello sviluppo economico svolge l'alta vigilanza e garantisce l'erogazione delle risorse, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è invece autorità procedente nei siti di interesse nazionale (SIN) e garantisce lo svolgimento delle istruttorie tecniche per l'approvazione degli interventi previsti dall'accordo, mentre la Regione Basilicata ha il ruolo di soggetto attuatore e garantisce l'esecuzione degli interventi previsti dall'accordo;

con la delibera n. 370 del 1° aprile 2014 è stata aperta la procedura per l'affidamento della progettazione ed esecuzione dei lavori di messa, in sicurezza e bonifica del sito "ex materit" ricadente nel Comune di Ferrandina, in provincia di Matera;

il raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) risulta attualmente costituito dalle seguenti imprese: capo gruppo la Pellicano Verde SpA di Muro Lucano, in provincia di Potenza, mandante la Fibro Service S.r.l. di Brani, in provincia di Pavia, e progettista la PROJeco Engineering S.r.l. di Dalmine, in provincia di Bergamo;

il progetto si compone di 10 elaborati esplicativi, di cui il n.10 denominato "piano di sicurezza e coordinamento" che alla sesta pagina riporta testualmente: "l'attività del presente appalto comprendono inoltre le seguenti lavorazioni: a)...; b) monitoraggio idrochimico delle acque sotterranee in corrispondenza dei piezometri di monitoraggio presenti sul sito";

a pagina 7 del piano, viene riportato che: "nessuna impresa è autorizzata ad intervenire in cantiere senza la preventiva autorizzazione di monitoraggio formale del Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione (CSE)";

recentemente Maurizio Bolognetti, giornalista e corrispondente dell'emittente radiofonica Radio Radicale, ha realizzato un reportage intitolato "I Veleni della Val Basento 40 anni dopo" (reperibile sul sito di Radio Radicale) dedicato all'attuale situazione del programma di bonifica del SIN Area industriale della Val Basento. Nel reportage, Bolognetti documenterebbe un inquinamento tuttora in atto delle matrici ambientali, ad iniziare dalla matrice ambientale acqua e la facilità con la quale è possibile accedere all'interno di aree pesantemente contaminate e non adeguatamente messe in sicurezza e recintate;

secondo il Ministero della salute, i siti del "Programma nazionale di bonifica comprendono aree industriali dismesse, aree industriali in corso di riconversione, aree industriali in attività, aree che sono state oggetto in passato di incidenti con rilascio di inquinanti chimici e aree oggetto di smaltimento incontrollato di rifiuti anche pericolosi";

è necessario capire se i piezometri che determinano lo stato di inquinamento della falda acquifera e pertanto costituiscono strumento atto a comprovare lo stato ambientale e quindi in definitiva, lo stato dei lavori della bonifica, possono essere manomessi per inficiarne il loro utilizzo, ossia reperire informazioni sullo stato idrochimico delle acque sotterranee,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

se risulti loro che il cantiere sottoposto a controllo sia debitamente recintato e tabellato, onde evitare problemi di salute a carico di soggetti che anche involontariamente potrebbero accedere all'area;

se i piezometri all'interno dell'area possano essere manomessi o se sia possibile reperire informazioni sullo stato idrochimico delle acque sotterranee;

se siano stati acquisiti e resi pubblici i risultati dell'indagine conoscitiva eseguita attraverso rilievi piezometrici;

quali siano le ultime analisi effettuate e quali risultati abbiano fornito;

quale sia lo stato di attuazione del progetto di bonifica.

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