sabato 24 novembre 2018

Elezioni in Basilicata, il sen. Pepe (Lega): "Dovevamo votare subito dopo Sanitopoli"


 
“Per me bisognava andare al voto a luglio, subito dopo Sanitopoli: il rinvio a maggio concreta una sospensione della democrazia, altro che illazioni sulle nomine della sanità e sull’ipotetico semaforo verde della Lega per la Franconi all’Aifa”. E’ un fiume in piena il senatore Pasquale Pepe, specie quando gli si prospetta una sorta di accordo Lega-Pd che, partendo dalla data per le elezioni regionali e toccando la nomina del nuovo direttore generale Asm, finirebbe per “sponsorizzare” la nomina della vice presidente della Regione, Flavia Franconi, all’Aifa. Pepe respinge al mittente le accuse di una Lega che chiude un occhio sulla data delle elezioni in cambio di una nomina gradita all’Asm e poi favorisce l’ascesa della Franconi all’Agenzia. “In merito alla data ufficiale per le elezioni regionali, la Lega ha ufficialmente manifestato la sua condanna per il rinvio. Chi sostiene che avremmo chiuso un occhio, quindi, viene contraddetto dai fatti. Se poi vuole conoscere la mia posizione personale in merito, ribadisco che saremmo dovuti andare al voto all’indomani dell’esplosione di Sanitopoli. Votare a maggio significa sospendere la democrazia. E non è neanche vero, come ha scritto la Regione al ministero, che la data del 20 gennaio avrebbe concretato problemi di ordine pubblico: il Viminale ha smentito questa ipotesi”. Il senatore, poi, bolla come “fantasia” l’ipotesi di un decreto. “Il ministero non ha competenza sulla scelta della data, che è solo della Regione. Piuttosto, credo che il ministero possa solo tentare una moral suasion e concordare con via Anzio l’anticipazione. Ma è necessaria una volontà in tal senso della Regione, altrimenti non se ne fa niente”. Il senatore, poi, esclude le ipotesi di un collegamento tra la data delle elezioni e la nomina del direttore generale dell’Asm, Joseph Polimeni. “Lo apprendo in questo momento da lei: io non ne so nulla e credo che sia pura fantasia. Non so neanche chi sia il nuovo direttore generale dell’Asm. A parte questo, mi pare che i fatti smentiscano questa falsità: noi abbiamo pubblicamente manifestato il nostro disappunto per la fissazione della data del 26 maggio. Ma di cosa parliamo?” Il parlamentare leghista, poi, esclude un via libera della Lega alla nomina di Franconi all’Aifa. “Guardi, questo mi sembra per davvero un castello di sabbia – conclude il senatore -. Che crolla non solo per quello che ho già dichiarato e per i fatti concludenti citati, ma anche perché le nomine all’Aifa sono di competenza della Conferenza Stato-Regioni. E poi, onestamente, conoscendo i vertici del mio partito non crederò mai all’ipotesi del do ut des. La Lega è un partito serio, mentre queste operazioni sono dei pasticci degni di un’altra classe politica e di altri partiti, non del mio”. 
Piero Miolla

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