“Perché la Regione Basilicata ha autorizzato il centro
dialisi di Policoro senza valutarne le conseguenze sulla spesa? A mio parere, infatti,
doveva sapere che in questo modo la stessa sarebbe aumentata. Allo stesso
tempo, però, mi viene da dire che pure Vincenzo Basentini, prima di rendere
operativa la sede decentrata di Policoro, avrebbe dovuto considerare che il suo
fabbisogno sarebbe aumentato”.
Via Anzio e i centri dialisi privati, dunque,
potrebbero essere due facce della stessa medaglia. Almeno stando al ragionamento
messo in atto da Antonio Flovilla, già consigliere regionale ed attuale vice
presidente nazionale di Federanisap, la federazione di tutte le associazioni
regionali che si occupano di sanità privata ambulatoriale, convenzionata e non.
“A livello generale – ha spiegato Flovilla – almeno ab origine le prestazioni
della dialisi non avrebbero dovuto essere incluse nelle previsioni
dell’articolo 25 della legge 833-78, cioè tra le prestazioni ambulatoriali, ma,
come avviene in altre regioni, trattate da una normativa a parte. La dialisi,
infatti, pur non essendo una prestazione salvavita in assoluto, rientra tra i
trattamenti cronici che bisogna assicurare ai cittadini. Se non fa la dialisi,
come è noto, colui chi ne ha bisogno dopo 15-20 giorni muore”.
A conferma di
ciò, Flovilla ha aggiunto che “nelle altre regioni hanno normato con legge
regionale questa tipologia di prestazione, per cui i centri dialisi privati,
pur avendo una serie di obblighi, non hanno tetti di spesa. In Basilicata,
invece, per tutta una serie di motivi che non sto qui ad elencare, la normativa
per questo settore non è stata elaborata”. Morale della favola? “In assenza
della disponibilità di fondi per fare nuove convenzioni è stato disposto un
tetto di spesa per la dialisi, calcolato sulla spesa storica”. Sin qui i cenni
per così dire normativi.
Flovilla, poi, ha anche spiegato che “fino a quando il
centro è stato solo quello di Potenza, il budget è stato più che sufficiente.
Nel momento in cui, però, è stata autorizzata la sede decentrata di Policoro,
che non è un ambulatorio normale ma una sede che ospita pazienti cronici, la
spesa è aumentata. Per questo mi permetto di dire che via Anzio avrebbe dovuto
farsi due conti”. Flovilla ha poi concluso sottolineando che “forse chi ha il compito
di assumere determinate decisioni piuttosto che limitarsi a far le pulci
autorizzative, dovrebbe soprattutto rendersi conto di quali sono, invece, i
bisogni e anche le competenze dei vari centri. Prima di autorizzare devo capire
cosa quel centro deve fare. Invece in questa regione ci si ferma ad altro”.
Piero Miolla
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