Artisti internazionali in giro
per corso Umberto, a Bernalda. Capita sovente di incrociarli. Specie da quando
Francis Ford Coppola ha aperto il Resort lusso a Palazzo Margherita. Non è
raro, poi, che gli stessi proprietari, si concedano qualche giorno di relax nel
paese dei propri avi. Per gustare, in tutta tranquillità, il calore di quella
che Francis ama definire “Bernaldabella”, rimembrando i racconti di nonno
Agostino.
E così, l’altro giorno, a
passeggio per il salotto buono della cittadina jonica, si sono rivisti Thomas
Mars e Sofia Coppola, i due sposi che, nel 2011, celebrando le nozze a Palazzo
Margherita, accesero i riflettori del mondo sul “ridente e suggestivo paesello
lucano”. Presenze ormai divenute abitudinarie, tra un film di Sofia e un
concertone di Thomas, col gruppo dei Phoenix. Che diventano perfino particolari
se, ad incrociarli è un altro regista, sia pur del luogo. Quel Giuseppe Marco
Albano, già vincitore del David di Donatello per il settore cortometraggi.
Sulla sua pagina Facebook sono comparse le foto con i due coniugi, sia pur
incontrati in giorni differenti.
“Sono stati incroci casuali” ha
riferito, alla Gazzetta, Albano. Che ha aggiunto: “Poiché sono un appassionato
dei Phoenix ho pensato bene di farmi una foto insieme a Mars. In fondo -
osserva il giovane regista emergente - la vera rockstar è lui. Io sono solo un
cittadino bernaldese che ama l’arte in genere. Quanto a Sofia, l’ho vista
qualche giorno dopo sempre in corso Umberto. Anche in quell’occasione, in
maniera casuale. Alla regista, premio Oscar, ho chiesto, invece, un autografo
speciale, dedicato a una mia amica che è una sua grande fan. Devo dire -
conclude Albano - che entrambi sono stati davvero cortesi e disponibili. Oltre
che fortemente simpatici. Mi ha colpito la loro semplicità e il fatto che
riescono a metterti a tuo agio, anche se provi a disturbare la loro privacy per
strada”.
Insomma, due incontri ravvicinati
del tutto particolari, avvenuti tra artisti con storie e culture differenti.
Accomunati, però, dal senso dell’appartenenza. Quella da poco acquisita dei
benemeriti Thomas e Sofia. E quella autoctona di chi, come Giuseppe Marco
Albano, ha deciso di intraprendere, con successo, una carriera difficile, ma
accattivante. Pur rimanendo saldamente ancorato alle proprie radici. E
continuando a vivere, nelle pause di lavoro, tra le accoglienti atmosfere del “natio
borgo” di leopardiana memoria. E’ perciò bello constatare come, al di là della
consueta curiosità del cronista, simili incontri possano avvenire all’insegna
della quotidianità. Senza sussulti mediatici, ma con la semplicità di un
messaggio universale. Anche per chi, come il bernaldese Albano, nonostante le
frequentazioni internazionali di routine, ritenga ancora bello ed emozionate
confrontarsi con le sue passioni giovanili. Chiedendo umilmente un selfie o il
tradizionalissimo autografo, per conto terzi, a due star del cinema e della
musica globale. Tutte cose che, da qualche tempo, la civettuola Bernalda ha
contribuito a trasformare in “glocal”.
Angelo Morizzi
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