mercoledì 28 novembre 2018

Il regista Giuseppe Marco Albano e l'incontro casuale con due big




Artisti internazionali in giro per corso Umberto, a Bernalda. Capita sovente di incrociarli. Specie da quando Francis Ford Coppola ha aperto il Resort lusso a Palazzo Margherita. Non è raro, poi, che gli stessi proprietari, si concedano qualche giorno di relax nel paese dei propri avi. Per gustare, in tutta tranquillità, il calore di quella che Francis ama definire “Bernaldabella”, rimembrando i racconti di nonno Agostino.
E così, l’altro giorno, a passeggio per il salotto buono della cittadina jonica, si sono rivisti Thomas Mars e Sofia Coppola, i due sposi che, nel 2011, celebrando le nozze a Palazzo Margherita, accesero i riflettori del mondo sul “ridente e suggestivo paesello lucano”. Presenze ormai divenute abitudinarie, tra un film di Sofia e un concertone di Thomas, col gruppo dei Phoenix. Che diventano perfino particolari se, ad incrociarli è un altro regista, sia pur del luogo. Quel Giuseppe Marco Albano, già vincitore del David di Donatello per il settore cortometraggi. Sulla sua pagina Facebook sono comparse le foto con i due coniugi, sia pur incontrati in giorni differenti.
“Sono stati incroci casuali” ha riferito, alla Gazzetta, Albano. Che ha aggiunto: “Poiché sono un appassionato dei Phoenix ho pensato bene di farmi una foto insieme a Mars. In fondo - osserva il giovane regista emergente - la vera rockstar è lui. Io sono solo un cittadino bernaldese che ama l’arte in genere. Quanto a Sofia, l’ho vista qualche giorno dopo sempre in corso Umberto. Anche in quell’occasione, in maniera casuale. Alla regista, premio Oscar, ho chiesto, invece, un autografo speciale, dedicato a una mia amica che è una sua grande fan. Devo dire - conclude Albano - che entrambi sono stati davvero cortesi e disponibili. Oltre che fortemente simpatici. Mi ha colpito la loro semplicità e il fatto che riescono a metterti a tuo agio, anche se provi a disturbare la loro privacy per strada”.
Insomma, due incontri ravvicinati del tutto particolari, avvenuti tra artisti con storie e culture differenti. Accomunati, però, dal senso dell’appartenenza. Quella da poco acquisita dei benemeriti Thomas e Sofia. E quella autoctona di chi, come Giuseppe Marco Albano, ha deciso di intraprendere, con successo, una carriera difficile, ma accattivante. Pur rimanendo saldamente ancorato alle proprie radici. E continuando a vivere, nelle pause di lavoro, tra le accoglienti atmosfere del “natio borgo” di leopardiana memoria. E’ perciò bello constatare come, al di là della consueta curiosità del cronista, simili incontri possano avvenire all’insegna della quotidianità. Senza sussulti mediatici, ma con la semplicità di un messaggio universale. Anche per chi, come il bernaldese Albano, nonostante le frequentazioni internazionali di routine, ritenga ancora bello ed emozionate confrontarsi con le sue passioni giovanili. Chiedendo umilmente un selfie o il tradizionalissimo autografo, per conto terzi, a due star del cinema e della musica globale. Tutte cose che, da qualche tempo, la civettuola Bernalda ha contribuito a trasformare in “glocal”.
Angelo Morizzi

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