Due scosse di terremoto hanno
caratterizzato, anche l'altro ieri, la giornata dei lucani che, fortunatamente, non si
sono accorti dei movimenti tellurici. La prima alle 7.38, con epicentro a 3
chilometri da Marsicovetere, ha fatto registrare una magnitudo di 1,1 e una
profondità di 10 chilometri. La seconda, magnitudo 1,5 e profondità di 18
chilometri, è stata registrata alle 1.51 con epicentro a 3 chilometri da Castelluccio
Superiore. Entrambe sono state registrate dalla sala sismica dell’Ingv (Istituto
nazionale di geofisica e vulcanologia) di Roma, che tiene sotto stretto
controllo, 24 ore al giorno, tutti i giorni, il Belpaese. Con quelle di ieri
salgono a una decina le scosse susseguitesi in regione nelle ultime 2
settimane: nessuna è stata percepita dalle persone e, ovviamente, non ci sono
stati danni neanche a cose. La frequenza lucana fa il paio con quella che si
registra a livello nazionale (anche ieri numerosissime le scosse registrate da
Tolmezzo, in provincia di Udine, a Milo, nel Catanese), dove è in atto
un’intensa attività tellurica, specie nel centro Italia e, soprattutto, nella
zona segnata negli ultimi due anni dalle violente scosse che hanno prodotto
danni e morti. Parliamo dell’Italia Centrale, dal Lazio all’Umbria, senza
escludere l’Abruzzo. Tutta questa
attività, sebbene lieve e impercettibile a noi, deve farci preoccupare? O,
piuttosto, si tratta di una normale frequenza sismica? “Direi – ha spiegato
il prof. Enzo Boschi, già presidente dell’Invg – che l’attività che si registra
in questi giorni è del tutto normale. Se si esaminano gli andamenti degli
ultimi anni, infatti, ci si rende conto che l’attività tellurica è
fisiologica”. Come dire che le scosse registrate continuamente potrebbero essere
definite di routine, anche se con il terremoto non si è mai sicuri di niente. Professore, nelle ultime due settimane
abbiamo riscontrato anche una decina di scosse in Basilicata, sebbene di lieve
entità: dobbiamo preoccuparci? “La Basilicata è tra le regioni con intensa
attività sismica ed è quindi più o meno normale che ci siano scosse. Piuttosto,
ma questo vale anche a livello nazionale, io mi preoccuperei degli edifici in
cui viviamo: il terremoto fa paura ancor di più quando si vive in case o
ambienti insicuri. Viceversa, se gli edifici sono costruiti con criteri
rigorosamente antisismici, le scosse fanno meno paura”. Il messaggio, dunque, è
chiaro: piuttosto che preoccuparci della frequenza sismica, dovremmo provvedere
a realizzare case e immobili sicuri.
Piero Miolla
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