venerdì 9 novembre 2018

La Basilicata continua a tremare. Il parere del prof. Boschi


Due scosse di terremoto hanno caratterizzato, anche l'altro ieri, la giornata dei lucani che, fortunatamente, non si sono accorti dei movimenti tellurici. La prima alle 7.38, con epicentro a 3 chilometri da Marsicovetere, ha fatto registrare una magnitudo di 1,1 e una profondità di 10 chilometri. La seconda, magnitudo 1,5 e profondità di 18 chilometri, è stata registrata alle 1.51 con epicentro a 3 chilometri da Castelluccio Superiore. Entrambe sono state registrate dalla sala sismica dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) di Roma, che tiene sotto stretto controllo, 24 ore al giorno, tutti i giorni, il Belpaese. Con quelle di ieri salgono a una decina le scosse susseguitesi in regione nelle ultime 2 settimane: nessuna è stata percepita dalle persone e, ovviamente, non ci sono stati danni neanche a cose. La frequenza lucana fa il paio con quella che si registra a livello nazionale (anche ieri numerosissime le scosse registrate da Tolmezzo, in provincia di Udine, a Milo, nel Catanese), dove è in atto un’intensa attività tellurica, specie nel centro Italia e, soprattutto, nella zona segnata negli ultimi due anni dalle violente scosse che hanno prodotto danni e morti. Parliamo dell’Italia Centrale, dal Lazio all’Umbria, senza escludere l’Abruzzo. Tutta questa attività, sebbene lieve e impercettibile a noi, deve farci preoccupare? O, piuttosto, si tratta di una normale frequenza sismica? “Direi – ha spiegato il prof. Enzo Boschi, già presidente dell’Invg – che l’attività che si registra in questi giorni è del tutto normale. Se si esaminano gli andamenti degli ultimi anni, infatti, ci si rende conto che l’attività tellurica è fisiologica”. Come dire che le scosse registrate continuamente potrebbero essere definite di routine, anche se con il terremoto non si è mai sicuri di niente. Professore, nelle ultime due settimane abbiamo riscontrato anche una decina di scosse in Basilicata, sebbene di lieve entità: dobbiamo preoccuparci? “La Basilicata è tra le regioni con intensa attività sismica ed è quindi più o meno normale che ci siano scosse. Piuttosto, ma questo vale anche a livello nazionale, io mi preoccuperei degli edifici in cui viviamo: il terremoto fa paura ancor di più quando si vive in case o ambienti insicuri. Viceversa, se gli edifici sono costruiti con criteri rigorosamente antisismici, le scosse fanno meno paura”. Il messaggio, dunque, è chiaro: piuttosto che preoccuparci della frequenza sismica, dovremmo provvedere a realizzare case e immobili sicuri.
Piero Miolla

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