martedì 27 novembre 2018

Le città lucane? Poco "intelligenti"



I capoluoghi lucani sono ancora poco “smart”, ma non mancano ambiti nei quali Potenza e Matera riescono ad emergere, come il verde urbano e la qualità di acqua e aria. Secondo la ricerca “ICity Rate 2018”, elaborata da Fpa, che misura quanto le città italiane siano intelligenti (smart, appunto), vivibili, sostenibili e pronte ad affrontare le nuove trasformazioni e le nuove sfide che si prospettano per i prossimi anni, Matera occupa la settantesima posizione tra i 107 capoluoghi italiani, con un punteggio complessivo di 384,9, mentre Potenza la settantatreesima, con 362,9 punti. 
Per capirci, il vertice della classifica, occupato da Milano, tocca quota 640,2. Si tratta, quindi, di un gap notevole, tenuto conto che il punteggio delle due lucane è quasi la metà rispetto alla metropoli “meneghina”. Tuttavia, quello dei due capoluoghi lucani non è un risultato così malvagio se lo si confronta con le altre città del Meridione, quasi tutte posizionate nella parte bassa della classifica, con indici anche al di sotto del valore di 300. Assume ancor più una valenza positiva se si considera che, prima di Matera e Potenza, fanno meglio, tra le città del Sud, solo Lecce e Bari, rispettivamente sessantaduesima e sessantasettesima. L’ambito in cui i capoluoghi lucani riescono ad avere risultati migliori è quello ambientale. 
In particolare, il verde urbano premia Matera: la capitale europea della cultura 2019 è infatti al quarto posto in Italia con un punteggio di 503,1 e distanzia Potenza, solo quarantottesima con 265,3. Gli indicatori presi in considerazione per questo ambito sono stati la percentuale di aree verdi nel territorio urbano, la disponibilità di verde pubblico pro capite e la presenza di strumenti di pianificazione del verde. La buona performance di Matera risalta ancor di più se si considera che altre città sia del Nord (Rovigo e Cuneo), che del Sud (Avellino e Benevento) non solo occupano gli ultimi posti in questa classifica, ma esprimono punteggi inferiori, al di sotto di 100. 
Dal canto suo, Potenza è dodicesima per la qualità dell’acqua e dell’aria, con un punteggio di 801,3 (Matera è comunque ventiduesima, dunque ben piazzata, con 777,7). L’indicatore, in questo caso, è ricavato dalla misurazione della dispersione idrica, della copertura del servizio idrico, dei reflui e dalla presenza di Pm10, Pm2,5 e No2 nell’aria. Va meno bene quando si parla di suolo e territorio (variazione percentuale annua del consumo di suolo pro capite, percentuale della superfice di suolo consumato, percentuale dei comuni della provincia con piano di emergenza): Potenza è trentottesima, Matera quarantasettesima. 
Le note dolenti arrivano quando si sposta l’attenzione sulla gestione dei rifiuti urbani, sull’energia e sulla mobilità sostenibile. Nel primo caso, che prende in considerazione quota percentuale di differenziata, produzione annua di rifiuti per abitante, iniziative di sensibilizzazione e miglioramento relative alla gestione dei rifiuti, Matera è settantottesima e Potenza ottantacinquesima. Nel comparto energia Matera è settantatreesima, Potenza settantaseiesima, mentre è nella mobilità sostenibile che si evidenzia un gap profondissimo con le città più smart: qui, infatti, Matera è ottantesima e Potenza novantacinquesima. 
Piero Miolla

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