“Da mercoledì siamo costretti ad accompagnare con
mezzi privati i nostri figli a scuola. Chiediamo al Comune di Pisticci di
destinare uno dei bus adibiti al trasporto scolastico, che sappiamo essere
nella disponibilità del municipio, per ovviare a questo disservizio”. A parlare
è Salvatore Losenno, cittadino di Pisticci scalo e padre di tre figli (due
frequentano la primaria, uno quella dell’infanzia), anche nella sua veste di
rappresentante di classe.
“Io e mia moglie paghiamo trenta euro al mese per questo
servizio e pretendiamo che esso venga assicurato con continuità. Sta di fatto
che da mercoledì il bus pare si sia rotto ed è in questo momento
inutilizzabile. Cosa si aspetta a dirottare qui allo scalo uno dei mezzi che,
tanto per fare un esempio, vengono utilizzati a Marconia, dove ce ne sono più
uno a disposizione?”
Losenno ha poi precisato di parlare a titolo personale,
“ma so per certo che sono circa cinquanta i bambini interessati da questo
disservizio. Se nel nostro caso il disagio è minimo, frequentando i nostri
figli la scuola a Pisticci scalo, ci sono altri genitori che, sempre dall’ex
quartiere Snam, sono costretti ad accompagnare i propri ragazzi su, a Pisticci,
dove frequentano le scuole. Ma a questo punto che cosa paghiamo a fare la retta
mensile?”
Una domanda non peregrina, quella di Losenno, il quale ha ricordato
che “la somma per ciascuno studente che fruisce del servizio è di dieci euro,
senza distinzione di reddito. Speriamo – ha concluso Losenno – che già da
domani il Comune provveda a ristabilire il servizio perché è un nostro
diritto”. Il disservizio è proseguito anche questa mattina, stando a quanto riferito da Losenno.
Piero Miolla
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