“EMENDAMENTO
LIUZZI" ALLA LEGGE DI BILANCIO 2019, ai tempi del “Bancomat Petrolifero”
Petrolieri, fate pure, ma non dimenticate di passare alla cassa per lo scontrino.
Petrolieri, fate pure, ma non dimenticate di passare alla cassa per lo scontrino.
Dalle
dichiarazioni del Ministro Di Maio all’emendamento al disegno di legge di
Bilancio 2019 presentato dall’On. Liuzzi, nessun è rilevabile alcun segnale di
discontinuità col passato.
Il Ministro ed il suo "cerchio magico" non si esprimono sul "Pacchetto Volontà" del Coordinamento Nazionale No Triv
Il Ministro ed il suo "cerchio magico" non si esprimono sul "Pacchetto Volontà" del Coordinamento Nazionale No Triv
E'
trascorso diverso tempo dalle improvvide dichiarazioni rilasciate ai microfoni
della RAI dal Ministro dello Sviluppo Economico in occasione della sua visita
nella martoriata Basilicata del 7 Ottobre 2018: "Io posso prendere un
impegno oggi ...... che è quello di non firmare alcuna autorizzazione più
finché i soldi andranno fuori dalla Basilicata e non sarà garantito il diritto
alla salute dei cittadini lucani".
Tutto
sembrava essersi ridotto, dunque, ad un problema di soldi, giacché le attività
legate agli idrocarburi sono per definizione dannose per la salute e per
l'ambiente! Nei giorni che seguirono, nel bel mezzo di polemiche sollevate
anche da chi aveva scoperto un'insospettabile "anima" No Triv, Di
Maio si forzò di correggere il tiro, mentre trapelavano in privato ed in
sordina i commenti imbarazzati di alcuni Parlamentari 5 Stelle.
In
verità, alcuni di loro, nei giorni che seguirono l'"incidente", si
affannarono a chiedere il destino del lungo elenco delle istanze di permesso di
ricerca, di concessione, di coltivazione, di stoccaggio, giacenti sul tavolo
romano del MISE in Via Veneto, assicurando che qualcosa avrebbero fatto.
Poi il silenzio, pesante, prolungato, inquietante indice di disciplinata obbedienza ad una temuta autorità centrale.
Poi il silenzio, pesante, prolungato, inquietante indice di disciplinata obbedienza ad una temuta autorità centrale.
Sempre
nei giorni che seguirono - il 16 ottobre, per l'esattezza - il Cnnt notificò al
Ministro Di Maio ed alla Sua segreteria quello che fu definito il cosiddetto "Pacchetto
Volontà", contenente una serie di proposte di misure da adottare a stretto
giro per dire "stop" a nuove attività upstream nel nostro Paese, sia
in mare sia su terra ferma. Da allora - e sono trascorsi 40 giorni-, nessuna
risposta.
Last
but not least, l'ultima trovata di una "veterana" delle battaglie No
Triv a "cinque stelle": l'On. Mirella Liuzzi, giunta al suo secondo e
forse ultimo mandato. Cosa ha fatto l'On. Liuzzi? Il 21 novembre scorso ha
presentato un emendamento - a firma di altri 16 suoi colleghi - alla Legge di
Stabilità 2019 (Articolo aggiuntivo n. 88.010 al ddl C.1334 in riferimento
all'articolo 88), che prevede quanto segue:
Art.
88-bis.
1.
All'articolo 18 del decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 625, il comma 1 è
sostituito dal seguente:
1. A decorrere dal 1° gennaio 2019, i canoni annui per i permessi di prospezione e ricerca e per le concessioni di coltivazione e stoccaggio nella terraferma, nel mare territoriale e nella piattaforma continentale italiana sono così determinati:
1. A decorrere dal 1° gennaio 2019, i canoni annui per i permessi di prospezione e ricerca e per le concessioni di coltivazione e stoccaggio nella terraferma, nel mare territoriale e nella piattaforma continentale italiana sono così determinati:
a)
permesso di prospezione: 2.000 euro per chilometro quadrato;
b)
permesso di ricerca: 3.000 euro per chilometro quadrato;
c)
permesso di ricerca in prima proroga: 5.000 euro per chilometro quadrato;
d)
permesso di ricerca in seconda proroga: 10.000 euro per chilometro quadrato;
e)
concessione di coltivazione: 20.000 euro per chilometro quadrato;
f)
concessione di coltivazione in proroga: 25.000 euro per chilometro quadrato;
g)
concessione di stoccaggio insistente sulla relativa concessione di
coltivazione: 10,329 euro per chilometro quadrato;
h)
concessione di stoccaggio in assenza di relativa concessione di coltivazione:
41,316 euro per chilometro quadrato.
2. A
decorrere dal 1° gennaio 2019, per ogni anno di mancato inizio delle attività
di concessione di cui all'articolo 18, comma 1 del decreto legislativo 25
novembre 1996, n. 625, come modificato dal comma 1 del presente articolo, si
applica la sanzione pecuniaria di euro 4.000 per chilometro quadrato.
“Quasi
mezzo miliardo di euro in più per lo Stato e altrettanti in meno per le casse
delle multinazionali del petrolio ...", scrive sul suo blog la deputata
del M5S e segretaria di presidenza Mirella Liuzzi.
Ove
fosse recepito, l'emendamento della Liuzzi "... porterebbe a circa
441.297.829,80 euro l’entrata per lo Stato per attività di ricerca, sondaggi,
perforazioni, estrazioni e coltivazione di idrocarburi operata dai petrolieri.
Un incremento di portata esponenziale considerando che la quota attuale secondo
l’ultimo dato disponibile da gettito fiscale 2017 è di appena 1 milione e
426.554 euro".
Come
dire: “Petrolieri, fate pure, ma non dimenticate di passare alla cassa per lo
scontrino!”.
Nessun
cenno ad una moratoria delle attività upstream nel nostro Paese, resa ancor più
urgente dagli ultimi Report dell'IPCC e della IEAA, alla reintroduzione della
Intesa “in senso forte" tra Stato e Regioni, all'approvazione di un nuovo
Disciplinare-tipo, allo stop dei meccanismo di proroga automatica dei permessi
di ricerca di ricerca, delle concessioni di coltivazione, delle concessioni di
stoccaggio, alla riforma della V.I.A., alla previsione di un piano Aree, ecc..
Su
questo ed altro, buio pesto.
Non c'è
dunque spazio per interpretazioni benevole e giustificazionismi di basa lega.
Ritornano in mente le dichiarazioni del Ministro Di Maio del 7 ottobre scorso: il quadro è drammaticamente coerente:
Ritornano in mente le dichiarazioni del Ministro Di Maio del 7 ottobre scorso: il quadro è drammaticamente coerente:
TUTTO
HA UN PREZZO, ANCHE LE TRIVELLE. Peccato che il rischio è che per rimpinguare
le casse cittadini e territori soggetti ad estrazioni debbano fare da bancomat!
Coordinamento
Nazionale No Triv
(*) I
firmatari dell'emendamento sono (Liuzzi a parte): Cosimo ADELIZZI (Campania),
Nunzio ANGIOLA (Puglia), Giuseppe BUOMPANE (Campania), Federico D'INCÀ
(Veneto), Leonardo DONNO (Puglia), Marialuisa FARO (Puglia), Francesca FLATI
(Lazio), Michele GUBITOSA (Campania), Gabriele LORENZONI (Lazio), Giorgio
LOVECCHIO (Puglia), Teresa MANZO (Campania), Carmelo Massimo MISITI (Calabria),
Michele SODANO (Sicilia), Giorgio TRIZZINO (Sicilia), Adriano VARRICA (Sicilia)
e Antonio ZENNARO (Abruzzo).
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