sabato 24 novembre 2018

Sentiero "Appiett'u Castiedd", la denuncia di Legambiente Montalbano Jonico

 
Il più importante sentiero che conduce alla riserva regionale dei calanchi è chiuso per frana nell’indifferenza dell’ente gestore. La denuncia arriva da Maurizio Rosito, presidente del circolo Lagambiente di Montalbano Jonico, che in una nota ha ricordato come sia “chiuso dal 31 ottobre il sentiero Appiett’u Castiedd, storica mulattiera e oggi via d’accesso alla riserva. Un lucchetto chiude il cancello a chi si presenta all’imbocco del centro storico con l’idea di trascorre qualche ora in contatto con la natura, avvolto dallo splendido paesaggio dei calanchi. Se poi malauguratamente qualche escursionista ha deciso di imboccare il sentiero dalla valle per raggiungere il centro abitato, non troverà nessuna indicazione circa l’impraticabilità del sentiero. Impraticabilità solo presunta, vista l’assenza di cartelli o indicazioni pubbliche da parte dell’ente gestore (Provincia di Matera, ndr). Se le piogge hanno provocato danni al sentiero cittadinanza e turisti dovrebbero essere informati: per la mancanza di monitoraggio dei versanti calanchivi e dei necessari interventi di manutenzione vorremmo sapere cosa è stato fatto e cosa si farà”. A proposito del gestore, Rosito ha aggiunto: “La Provincia di Matera ha impiegato 5 anni per la redazione di un piano di gestione che la legge istitutiva della riserva gli imponeva di redigere in 6 mesi. Un piano operativo che assume le sembianze di un libro dei sogni, visto che dal 2016 al 2018 è stato effettuato un solo intervento, i cui effetti sono stati trascurabili e incoerenti”. Qualche perplessità anche “sull’intervento di segnaletica e cartellonistica dei sentieri: indicazioni non complete con istallazioni di sole frecce generiche”. Infine “da qualche anno a seguito dell’incidente accorso sulla Val d’Agr, l’Anas ha chiuso ogni via d’accesso alla riserva, mettendo di fatto nell’illegalità tutti gli agricoltori che devono, per forza di cose, accedere al loro podere dalla val d’Agri. Ci chiediamo quali sono gli accessi consentiti”. 
Piero Miolla 

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