venerdì 28 dicembre 2018

Derby Ferrandina-Montescaglioso sospeso, il commento del tecnico aragonese Finamore



In attesa delle decisioni del giudice sportivo, la gara di Eccellenza tra Ferrandina e Montescaglioso passerà alla storia come una delle pagini più tristi e controverse del calcio locale. La sospensione della partita, decretata, allo scadere del primo tempo, da parte dell’arbitro della sezione di Policoro Antonio Boccarelli, che a terra, dopo una rissa, ha denunciato di essere stato colpito al basso ventre, ha fatto e continua a far discutere sui social. Naturalmente con conclusioni di parte. Come quelle evidenziate nell’ intervista del dopo gara dal tecnico rossoblù Emanuele Finamore:
“In una situazione del genere – afferma – mi viene perfino da ridere. Il Ferrandina ha dovuto patire arbitraggi insufficienti, ma quello che ci è capitato domenica scorsa col Montescaglioso ha addirittura del ridicolo. L’arbitro, per quanto mi riguarda, si è inventato tutto. Anche se non ne comprendo il motivo”. Eppure sul campo non c’erano le avvisaglie per un epilogo tanto burrascoso, compresi i tre espulsi.
“La nostra classifica -  riprende Finamore – è abbastanza tranquilla. La gara era equilibrata. C’è stato solo un momento di tensione tra alcuni giocatori che andavano espulsi, a cominciare dal calciatore del Montescaglioso seduto in panchina, nel ruolo di provocatore. Con i colleghi montesi siamo amici e resteremo tali, anche dopo questo assurdo match”. Adesso, però, si aspettano conseguenze gravi?
“Di certo – ripredne il tecnico degli aragonesi – ci saranno squalificati. Dispiace che sia accaduto un episodio che non accadeva in Basilicata da decenni, come la sospensione di una partita. Mi sembra di vivere un incubo. Il signor Boccarelli ha ritenuto parecchie cose che non sono accadute. Forse ha vissuto in un altro contesto. Davvero non riesco a capacitarmi di quello che è successo. Mi creda – conclude Finamore – sono veramente sbigottito e amareggiato”.
Sulla pagina facebook del Ferrandina calcio, intanto, si ribadiscono determinati concetti, affermando l’estraneità dei calciatori da qualsiasi atto violento.
Angelo Morizzi

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