Foto Davide Crucinio |
Torna l’incubo Tari a Bernalda.
Ma stavolta gli aumenti non c’entrano. A togliere il sonno di bernaldesi e
metapontini sono invece gli accertamenti che l’Ufficio Tributi del Comune
jonico sta predisponendo a largo raggio. Risultano centinaia, infatti, gli
avvisi in tal senso recapitati alle famiglie del luogo. Fermo restando che, in
alcuni casi, si tratta semplicemente di un riscontro. Lo denuncia, in un’interrogazione
presentata al sindaco Domenico Tataranno e al presidente del Consiglio comunale,
Nicola Benedetto, il capogruppo di minoranza di “Svolta di centrodestra”,
Franco Carbone. Riferendosi agli avvisi ex Tares 2013 e Tari 2014 e 2015.
“I cittadini bernaldesi - scrive
Carbone - stanno ricevendo avvisi di accertamento della tassa rifiuti relativi
al triennio 2013-15. Nonostante, nella sua attività di controllo, l’ufficio
comunale preposto possa emettere esclusivamente avvisi di accertamento in
rettifica. Nel caso in cui il contribuente abbia dichiarato gli immobili
occupati in modo infedele e/o effettuato un parziale od omesso versamento;
oppure avvisi di accertamento d'ufficio, nel caso in cui il contribuente non
abbia dichiarato gli immobili occupati o detenuti, omettendo, di conseguenza,
anche il versamento. In questi casi chiarisce ancora Carbone - il contribuente
ha differenti possibilità di intervento: effettuare il pagamento entro 60
giorni dalla notifica, con sanzioni in misura ridotta ad un terzo; presentare idonea
documentazione all’ufficio, richiedendo l’eventuale annullamento o rettifica
dell’avviso; richiedere l’accertamento con adesione; proporre ricorso in
Commissione Tributaria; richiedere al funzionario responsabile d’imposta, in
autotutela, l’annullamento o la rettifica dell’avviso, anche se il
provvedimento è diventato definitivo”.
L’incongruenza - secondo l’esponente
dell’opposizione - consiste nel fatto che “gli accertamenti, mirati al
controllo dell’evasione o dell’elusione, sono stati avviati anche verso coloro che,
invece, sono stati rispettosi e ligi al proprio dovere di contribuenti”.
Pertanto Carbone chiede al sindaco di “conoscere le motivazioni che hanno
spinto il Municipio a rivolgersi anche a quei cittadini che, pur non essendo
morosi o infedeli, si sono visti comunque costretti a dover dar conto della
regolarità della propria posizione. Costringendoli a sprecare tempo ed energie,
oltre che estenuanti file e attese presso gli uffici municipali”. Il capogruppo
del centrodestra, infine, pretende che la risposta gli sia fornita direttamente
dal primo cittadino Tataranno e non, come accaduto finora, dal funzionario
comunale.
Angelo Morizzi
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