lunedì 10 dicembre 2018

Torna l'incubo Tari a Bernalda. La denuncia di un consigliere comunale


Foto Davide Crucinio

Torna l’incubo Tari a Bernalda. Ma stavolta gli aumenti non c’entrano. A togliere il sonno di bernaldesi e metapontini sono invece gli accertamenti che l’Ufficio Tributi del Comune jonico sta predisponendo a largo raggio. Risultano centinaia, infatti, gli avvisi in tal senso recapitati alle famiglie del luogo. Fermo restando che, in alcuni casi, si tratta semplicemente di un riscontro. Lo denuncia, in un’interrogazione presentata al sindaco Domenico Tataranno e al presidente del Consiglio comunale, Nicola Benedetto, il capogruppo di minoranza di “Svolta di centrodestra”, Franco Carbone. Riferendosi agli avvisi ex Tares 2013 e Tari 2014 e 2015.
“I cittadini bernaldesi - scrive Carbone - stanno ricevendo avvisi di accertamento della tassa rifiuti relativi al triennio 2013-15. Nonostante, nella sua attività di controllo, l’ufficio comunale preposto possa emettere esclusivamente avvisi di accertamento in rettifica. Nel caso in cui il contribuente abbia dichiarato gli immobili occupati in modo infedele e/o effettuato un parziale od omesso versamento; oppure avvisi di accertamento d'ufficio, nel caso in cui il contribuente non abbia dichiarato gli immobili occupati o detenuti, omettendo, di conseguenza, anche il versamento. In questi casi chiarisce ancora Carbone - il contribuente ha differenti possibilità di intervento: effettuare il pagamento entro 60 giorni dalla notifica, con sanzioni in misura ridotta ad un terzo; presentare idonea documentazione all’ufficio, richiedendo l’eventuale annullamento o rettifica dell’avviso; richiedere l’accertamento con adesione; proporre ricorso in Commissione Tributaria; richiedere al funzionario responsabile d’imposta, in autotutela, l’annullamento o la rettifica dell’avviso, anche se il provvedimento è diventato definitivo”.
L’incongruenza - secondo l’esponente dell’opposizione - consiste nel fatto che “gli accertamenti, mirati al controllo dell’evasione o dell’elusione, sono stati avviati anche verso coloro che, invece, sono stati rispettosi e ligi al proprio dovere di contribuenti”. Pertanto Carbone chiede al sindaco di “conoscere le motivazioni che hanno spinto il Municipio a rivolgersi anche a quei cittadini che, pur non essendo morosi o infedeli, si sono visti comunque costretti a dover dar conto della regolarità della propria posizione. Costringendoli a sprecare tempo ed energie, oltre che estenuanti file e attese presso gli uffici municipali”. Il capogruppo del centrodestra, infine, pretende che la risposta gli sia fornita direttamente dal primo cittadino Tataranno e non, come accaduto finora, dal funzionario comunale.
Angelo Morizzi

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