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martedì 4 dicembre 2018

Discarica La Recisa, Amministrazione pentastellata: "Fuori luogo le dichiarazioni di Grieco"



Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota dell’Amministrazione comunale di Pisticci in merito alla discarica di contrada La Recisa, in risposta alla presa di posizione dell’ex assessore all’Ambiente del Comune di Pisticci, Pasquale Grieco.


“L’Amministrazione comunale di Pisticci intende fare chiarezza sulla situazione della discarica di contrada La Recisa, dopo le recenti esternazioni di Pasquale Grieco. Risultano a dir poco fuori luogo le dichiarazioni dell’ex assessore all’Ambiente, Pasquale Grieco, in merito alla discarica di contrada La Recisa. Vogliamo ricordare a lui, ed all’intera cittadinanza, che l’AIA per la discarica comunale è stata revocata dalla Regione Basilicata a giugno 2016 per una serie di inadempienze della precedente Amministrazione. Non sospesa, ma revocata. Con la logica conseguenza che tutti i progetti citati dall'ex assessore ed i relativi finanziamenti sono stati azzerati. Sarebbe bastato seguire le indicazioni degli enti competenti per non incorrere in una revoca dell’AIA, che ci ha visto costretti a riproporre tutta la documentazione ex novo. Inoltre vogliamo ricordare a Grieco che in tutti gli anni precedenti della gestione della discarica La Recisa, non sono stati accantonati i fondi per la gestione post mortem, nonostante vi sia un chiaro obbligo di legge.
Questa Amministrazione ha avviato le attività amministrative per la concessione dell'AIA ex novo e proprio in questi giorni la Regione Basilicata ha ufficialmente avviato la procedura, con la relativa pubblicazione della documentazione sul sito ufficiale al seguente link
http://valutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/detail.jsp?sec=1008&otype=1011&id=116362.
La riapertura della discarica sarà legata ad una sua messa in sicurezza e ad una successiva chiusura definitiva, attraverso l'accantonamento dei fondi necessari per evitare che l'ennesima bomba ecologica possa provocare conseguenze pericolose sulla salute dei nostri cittadini e sulla salubrità dell'ambiente. Relativamente ai progetti di cui parla l'ex assessore, vogliamo tranquillizzarlo: non appena possibile,  e cioè dopo tutti gli adempimenti necessari per l'ottenimento di nuova AIA (purtroppo non rinnovo né riattivazione) che ci hanno visti costretti ad impiegare nuove risorse economiche, che sarebbero state risparmiate se solo l'ex assessore fosse stato più attento, abbiamo già pronti alcuni progetti che sono stati sottoposti a EGRIB e che, riprendendo anche quelli vecchi, ci potrebbero permettete il recupero dell'impianto di trattamento della frazione umida dei rifiuti, secondo i quantitativi ed i volumi adeguati alla discarica La Recisa”.
L’Amministrazione Comunale di Pisticci

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venerdì 15 giugno 2018

Discarica Ecobas di Pisticci, Dubla (AeL) non le manda al dire al sindaco Viviana Verri.


“Adesso capisco perché il sindaco di Pisticci, ad una mia richiesta di accesso agli atti in merito all’acclarato inquinamento della discarica Ecobas, mi risponde invitandomi a recarmi presso il suo Comune per visionare gli atti invece di inviarmeli, come richiesto, con Pec.
Sappia sindaca Verri che, con la parallela richiesta di accesso presso l’Ufficio Prevenzione della Regione Basilicata, siamo comunque venuti in possesso della documentazione richiesta. Documentazione dalla quale si evince con assoluta chiarezza che lei, sindaco, invece di nicchiare e spostare l’argomento sulle prescrizioni Aia, avrebbe dovuto immediatamente diffidare l’azienda perché presentasse un piano di messa in sicurezza di emergenza, irrogare la sanzione alla medesima per non aver comunicato subito il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazioni per nitriti e nichel (articolo 242) e convocare la conferenza di servizi.
Invece ha provato a giocare allo scaricabarile lasciando trascorrere ben cinque mesi ed ulteriori analisi Arpab per decidersi a fare ciò’ che era sua obbligo sin da gennaio 2018.
Cavolo, se queste sono le amministrazioni vicine all’ambiente!”
Anna Maria Dubla
Ambiente e Legalità

venerdì 10 novembre 2017

Rifiuti: Basilicata regione che nel 2016 ha prodotto meno rifiuti urbani per abitante

PIERO MIOLLA

Nel 2016 la Basilicata, è stata la regione d’Italia nella quale si è prodotta la quota più bassa di rifiuti urbani pro capite, con 354 chilogrammi per abitante, ma è anche l’unica che non ha un impianto di compostaggio. Per ciò che concerne la quota di differenziata, invece, si è attestata sui 139 chili per abitante, mentre la media regionale della differenziata è salita dal 30,9% del 2015 al 39,2%, con particolare “predilezione” da parte dei lucani per la frazione organica, la più gettonata sia in termini assoluti (27.040 tonnellate) che pro capite (47,4 kg/ab.). A rivelarlo è il Rapporto Rifiuti Urbani 2017 elaborato dall’Ispra, secondo il quale, appena sopra la nostra regione, nella quota di rifiuti urbani pro capite, ci sono il Molise (388 kg all’anno per abitante) e la Calabria (404). A livello nazionale, invece, la produzione pro capite si è attestata su 497 kg/ab., con un incremento percentuale, tra il 2015 e il 2016, pari al 2,1%. Il dato delle due province lucane rivela che a Potenza sono stati prodotti 331 chilogrammi pro capite di rifiuti urbani (nel 2015 erano stati 325), mentre a Matera 397 (l’anno scorso si erano fermati a 387). La produzione regionale di rifiuti urbani nel suo complesso, in tonnellate, ha subito un incremento rispetto all’anno precedente, salendo a 201.946 (nel 2015 erano state 198.933), di cui 122.672 a Potenza (121.329 nel 2015) e 79.275 a Matera (77.604 l’anno precedente). In merito alla differenziata, invece, se la Basilicata nel 2016 ha prodotto 79.236 tonnellate di rifiuti (61.444 nel 2015), il dato provinciale dice che a Potenza le tonnellate sono state 52.082 (42.462 nel 2015), mentre a Matera 27.154 (a differenza delle 18.982 dell’anno prima). La quota di differenziata sul totale dei rifiuti è in aumento in entrambe le province: a Potenza si è arrivati al 42,5% (+7 punti rispetto al 2015) mentre a Matera la percentuale è più bassa (34,3%), ma in netto miglioramento rispetto all’anno precedente (+10 punti). La Basilicata, come già anticipato, è l’unica regione d’Italia a non avere sul suo territorio un impianto di compostaggio per i rifiuti. Nel resto del Bealpaese, invece, gli impianti operativi sono 274 (9 in più rispetto al 2015) per lo più localizzati al Nord (61,3%), mentre il Sud si piazza secondo (23,4%) e terzo il Centro (15,3%). Nel complesso in Italia nel 2016 la quantità complessiva dei rifiuti trattati negli impianti di compostaggio è stata pari a oltre 4,1 milioni di tonnellate, di fatto invariata rispetto al precedente anno. Due, invece, nella nostra regione gli impianti che effettuano il trattamento meccanico biologico dei rifiuti urbani, con 50.233 tonnellate di rifiuti trattati trattate nel 2016 su un massimo di 89.920 autorizzate: di queste, 42.394 tonnellate erano di rifiuti urbani indifferenziati e 7.839 pretrattati. Considerato che nel 2015 la Basilicata aveva trattato in tali impianti 16.203 tonnellate di Ru, l’incremento è stato del 210%: il risultato più rilevante in Italia.