lunedì 8 gennaio 2018

Nuove assunzioni nei piccoli Comuni: le riserve dei sindaci lucani.


Un giudizio unanimamente positivo sulla nuova normativa, ma con qualche riserva visto che essa potrebbe anche avere scarsi effetti pratici. 
Al vaglio dei primi cittadini lucani, il pacchetto di norme destinato ai piccoli comuni, contenuto nella Legge di Bilancio 2018, supera a malapena la sufficienza. “A noi servirebbero come il pane altri profili nella pianta organica del Comune, specie nella categoria D – ha commentato il sindaco di Stigliano, Franco Micucci -. Peccato però che poi dovremmo anche avere la disponibilità delle risorse necessarie per coprire tali assunzioni. Mi sembra di poter dare un giudizio positivo alla previsione normativa, ma, ripeto, il nostro problema è sempre lo stesso: la copertura finanziaria e credo che sia così per tutti. In ogni caso, è positivo che si registri un’inversione di tendenza da parte dello Stato: pensiamo che fino a qualche anno fa, tra blocco del turn over e finanziamenti venuti meno, per i Comuni la situazione era drammatica. Adesso, se non altro, la tendenza sembra invertita”. 
Anche il sindaco di Montemurro, Senatro Di Leo, plaude alla novità. “Onestamente, a Montemurro la pianta organica nonostante le uscite che si susseguono non è deficitaria: essendo stata pensata anni fa, quando avevamo qualche abitante in più, adesso, con l’attuale platea di residenti il numero dei dipendenti può ritenersi adeguato. A parte questo, però, in generale sono portato a ritenere che un ricambio generazionale nella pubblica amministrazione possa solo essere positivo, e non solo sul fronte dell’occupazione: è indubbio, infatti, che un giovane oggi possa assicurare una certa dimestichezza con l’informatica, mentre una persona più avanti con l’età ed assunta tempo addietro potrebbe avere qualche difficoltà in più in tale settore. Sapere, quindi, di poter assumere anche grazie all’incentivo di queste norme è un fatto positivo sia in termini di risparmio, perché ci consentirebbe di non rivolgerci più all’esterno per taluni servizi, sia in termini di celerità, potendo avere con le nuove figure maggiori qualificazioni professionali che renderebbero più snella l’attività dell’ente”. 
Per il sindaco di Craco, Giuseppe Lacicerchia, “sia queste norme che quelle della legge sui piccoli comuni, da poco approvata, hanno un che di ambizioso. Poi, però, bisogna sempre e comunque fare i conti con la realtà: la legge sui piccoli comuni, ad esempio, ha una dotazione di 100 milioni di euro da spalmare su circa 4mila municipi. Mi sembra troppo poco, francamente. Morale della favola? Ben vengano queste novità positive, ma che siano applicabili e fruibili”. 
Piero Miolla
 

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