Un Consiglio comunale aperto sulla questione del rinnovo della concessione del
gas denominata San Teodoro, ubicata nel territorio del Comune di Pisticci. Lo
ha chiesto l’associazione “No Scorie Trisaia”, ricordando in una nota che il
sindaco di Pisticci, Viviana Verri, “ha impiegato circa nove mesi prima di
opporsi al rinnovo per la quale il ministero ha avviato, su richiesta della
società concessionaria, Canoel Italia, la verifica di assoggettabilità a Via
(Valutazione di impatto ambientale, ndr) per la variazione dell’impianto per la
messa in produzione del pozzo San Teodoro 1 dir A, con collegamento alternativo
alla condotta Basengas. Il sindaco di Pisticci – prosegue la nota - fu messo al
corrente del rinnovo della concessione San Teodoro a gennaio del 2017, mentre
il suo parere-opposizione risale a settembre dello stesso anno. A questo punto
chiediamo alla Verri di convocare un Consiglio comunale aperto sulla questione,
visto che il pozzo che dovrà essere messo in funzione si trova tra l’abitato di
Marconia e quello di Borgo Casinello, nonché di convocare i comuni confinanti.
Ricordiamo, infatti, che al rinnovo della concessione ministeriale San Teodoro
si sono opposti con delibera tanto il Comune di Scanzano Jonico, quanto quello
di Montalbano Jonico, entrambi confinanti”.
L’associazione, però, ha tirato in
ballo anche il Comune di Bernalda, e non solo: “Su San Teodoro, ad oggi, salvo
smentite non ci risulta che quel municipio abbia prodotto il proprio parere e
che nessun parlamentare in passato si sia espresso sulla questione”. Infine,
“No Scorie Trisaia” ha ricordato che “si possono opporre al procedimento non
solo i Comuni, le Province e le Regioni, ma anche le associazioni e i cittadini
entro il 24 aprile. In attesa che qualche parlamentare neoeletto produca azioni
legislative su normative e regole a tutela delle acque, delle popolazioni e
delle economie locali, ricordiamo che il Comune di Pisticci, in virtù delle
franchigie sulle royalties, pur ospitando quattro concessioni petrolifere sul
proprio territorio, nel 2017 non ha percepito nulla”.
Non è la prima volta che
“No Scorie Trisaia” interviene sulla questione e, probabilmente, non sarà
neanche l’ultima. Molto, infatti, dipenderà dall’esito della procedura in corso
al ministero, ovviamente, ma in qualche misura l’eventuale ulteriore
coinvolgimento dell’associazione ambientalista, scaturirà anche
dall’atteggiamento degli enti locali chiamati in causa.
Piero Miolla
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