venerdì 23 marzo 2018

Lavoro e inclusione sociale: a Marconia una realtà di successo.


A Marconia l’inclusione fa rima con tradizione. Nel centro jonico opera con successo un laboratorio artigianale molto particolare, che parte dalla tradizione dolciaria lucana per promuovere e realizzare l’inclusione sociale e lavorativa: il suo nome è “Pizzicannella cuor di sapore” ed il motto è “i sapori che includono”. 
Un motto che dice tutto e che spiega come, in concreto, un’attività dolciaria possa rappresentare anche un efficace strumento di inclusione sociale: Pizzicannella, infatti, vede all’opera anche un giovane affetto dalla sindrome di down ed è frutto della felice intuizione del presidente della cooperativa Anthos, Benedetto D’Onofrio, nonché del sostegno di soci lungimiranti, di anni di esperienza e di consapevolezze maturate, il laboratorio non è altro che l’occasione per lanciare una nuova sfida: quella di ritornare alla tradizione per sviluppare un presente e un futuro di fiducia e solidarietà per quanti hanno difficoltà ad entrare o rimanere nel mondo del lavoro. Si tratta di persone non più giovanissime con esperienza, immigrati e giovani con abilità diverse: in tutti e tre i casi sono soggetti che hanno il grande desiderio di spendersi e realizzarsi in ambito lavorativo. 
“Sin da quando è sorta, nel ‘99 – ha spiegato D’Onofrio – Anthos, che oggi è anche un’impresa sociale, ha indirizzato la sua attività al beneficio della comunità, intesa come insieme di uomini e donne, di famiglie, di stranieri che scelgono di venire a trovar fortuna sul territorio nazionale e, in particolare, nel Sud Italia. Lo fa attraverso due tipi di azioni: la creazione di lavoro e l’offerta di servizi di accoglienza e inclusione sociale. Genuinità, tradizione e passione sono gli ingredienti base dei nostri prodotti, fondati su valori tradizionali e segreti tramandati nel tempo. Questo felice connubio fra sapienza dell’uomo e qualità artigianale – ha altresì aggiunto D’Onofrio - conferisce ai nostri prodotti l’inimitabile gusto genuino dei sapori fatti in casa.”. 
Pizzicannella, dunque, non è solo un laboratorio artigianale il cui nome deriva da un dolce da forno tipico di Pisticci, a base di cannella e cacao amaro, ma anche un esempio concreto di come si possa promuovere, nello stesso tempo, il lavoro e l’inclusione sociale. “A conti fatti è un progetto finalizzato a recepire la tradizione dolciaria pisticcese e, più in generale, lucana e a favorire l’inserimento lavorativo di ragazzi diversamente abili e persone in situazione di disagio”, ha concluso D’Onofrio. Da ultimo, Pizzicannella ha iniziato ad esportare in Portogallo e Norvegia, ed è anche sulla guida de La Repubblica “Basilicata: guida ai sapori e ai piaceri della regione”.
Piero Miolla

Nessun commento:

Posta un commento