Quando sei scolaro il 25 aprile è
un giorno di vacanza da scuola e non ne conosci il significato. Cresci e, in
base al tuo orientamento politico, questo giorno diventa per te sinonimo di
festa o meno. Quello che purtroppo, invece, che non si insegna è che quella del
25 aprile non è la festa di una parte d’Italia, della cosiddetta “Italia Rossa”
ma è la festa dell’Italia.
La libertà non ha colori, o
meglio, ne ha tre verde, bianco e rosso. Siamo nell’era della politicizzazione
di tutto, anche di una canzone come “Bella ciao”, che da canzone dei partigiani
è diventata inno del Comunismo, e cosi anche le feste nazionali sono il momento
per dividere l’Italia. L’antifascismo deve essere un sentimento trasversale, da
destra a sinistra, perché chiunque si professa liberale e democratico non può
avere a cuore una dittatura.
Ma cosa è la Libertà? La Libertà
è poter pensare qualcosa senza pregiudizi, senza paletti. Libertà è aver un’idea
politica e poter dire che chi non la pensa come te ha fatto qualcosa di
positivo, senza esser tacciato di non aver valori troppo spesso scambiato con l’estremizzazione
degli stessi.
Libertà è quella persa dai
giovani a causa delle generazioni che hanno preferito il benessere al sentirsi
libero, a chi ha preferito dire “grazie” a qualcuno tutta la vita ed essergli
riconoscente per un pezzo di pane.
E ora noi giovani ci ritroviamo
ogni giorno tra il ricatto del lavoro che non c’è e il rispettare i valori e
non legarci ai paletti delle raccomandazioni o del clientelismo.
Ricordando chi ha dato la vita
per la Libertà, partigiani bianchi e rossi e cittadini comuni, l’augurio di un
buon 25 aprile.
William Grieco
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