<<Non siamo né di destra,
né di sinistra: siamo destra e sinistra. Il nostro obiettivo è far funzionare
efficacemente le istituzioni, con meno sperperi, assistenzialismo e
clientelismo>>. Adesso è ufficiale: alle prossime elezioni regionali tra
i candidati al ruolo di Governatore, ci sarà anche l’ex assessore
all’Agricoltura, Michele Ottati. L’ex funzionario della Direzione Generale
Agricoltura a Bruxelles ed ex Capo Unità di gestione dei mercati agricoli dell’Unione
si candida a governare quella Regione che ha conosciuto dall’interno e che si
ripromette di rivoltare coma un calzino. Con Ottati c’è l’associazionismo
lucano, che si muove per coagularsi intorno ad una figura controcorrente, che
vuole fare “fruttare” la sua esperienza europea. In un noto ristorante di
Pisticci, Ottati ha incontrato il mondo delle associazioni che dovrebbero
sostenerlo. “Il nostro primo obiettivo deve essere cercare di spendere e
investire per creare lavoro: soldi e risorse ci sono, basta saperli sfruttare”.
Il movimento che l’ex assessore intende mettere su deve andare “oltre i partiti
che hanno governato la Basilicata per 50 anni, distruggendola. Il mio motto è:
facciamo della politica noi stessi, non facciamola più fare a chi ha fallito. Restituiamo
il potere al popolo, quello degli astensionisti, quello delle schede bianche. Suscitiamo
una sete di democrazia e rinnovamento profondo. Siamo regionalisti che vogliono
difendere ad oltranza la Basilicata, sviluppando una presa di coscienza da
parte dei lucani sulla loro identità>>. Ma c’è dell’altro, perché Ottati
vuole “eradicare favoritismo, nepotismo, raccomandazioni>> e battersi per
i diritti <<umani sanciti a livello internazionale ed europeo in favore
di tutti gli esseri umani. Vogliamo una cultura della responsabilità come cultura
del bene comune, una cultura della cittadinanza come cultura della
responsabilità verso il bene comune. Vogliamo sviluppare una cultura
dell’organizzazione, del management e del controllo>>. Articolato,
dunque, il programma che si va delineando. <<Bisogna cambiare tutti i
direttori generali e dirigenti, licenziare tutti coloro che sono entrati nelle
amministrazioni regionali fuori concorso e con sotterfugi amministrativi.
Metteremo in atto una vasta campagna di formazione per i dipendenti regionali sulle
nuove tecniche, nuovi strumenti e nuovi metodi praticati dalle amministrazioni
moderne, efficienti, ed econome>>, ma anche <<chiudere enti inutili
e parassiti, utilizzare le 450mila tonnellate di quote CO2 in esubero in
Basilicata, in sostituzione delle estrazioni petrolifere, rimuovere con una
programmazione quinquennale il dissesto idrogeologico, adottare il piano di
tutela delle acque e, in agricoltura, creare 10 organizzazioni di produttori
Ue, strutturare e coordinare una vera ricerca ed innovazione nel settore
agricolo>>. Il turismo? <<Impostare una vera strategia integrata
del turismo balneare, rurale, religioso, archeologico e culturale evitando
iniziative disgregate l’una con l’altra>>. Ma, c’è da giurarci, il
programma è ancora in itinere e potrebbe riservare ulteriori sorprese.
Piero Miolla
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