venerdì 20 aprile 2018

Un ex assessore regionale si candida: sarà lui l'anti Pittella?


<<Non siamo né di destra, né di sinistra: siamo destra e sinistra. Il nostro obiettivo è far funzionare efficacemente le istituzioni, con meno sperperi, assistenzialismo e clientelismo>>. Adesso è ufficiale: alle prossime elezioni regionali tra i candidati al ruolo di Governatore, ci sarà anche l’ex assessore all’Agricoltura, Michele Ottati. L’ex funzionario della Direzione Generale Agricoltura a Bruxelles ed ex Capo Unità di gestione dei mercati agricoli dell’Unione si candida a governare quella Regione che ha conosciuto dall’interno e che si ripromette di rivoltare coma un calzino. Con Ottati c’è l’associazionismo lucano, che si muove per coagularsi intorno ad una figura controcorrente, che vuole fare “fruttare” la sua esperienza europea. In un noto ristorante di Pisticci, Ottati ha incontrato il mondo delle associazioni che dovrebbero sostenerlo. “Il nostro primo obiettivo deve essere cercare di spendere e investire per creare lavoro: soldi e risorse ci sono, basta saperli sfruttare”. Il movimento che l’ex assessore intende mettere su deve andare “oltre i partiti che hanno governato la Basilicata per 50 anni, distruggendola. Il mio motto è: facciamo della politica noi stessi, non facciamola più fare a chi ha fallito. Restituiamo il potere al popolo, quello degli astensionisti, quello delle schede bianche. Suscitiamo una sete di democrazia e rinnovamento profondo. Siamo regionalisti che vogliono difendere ad oltranza la Basilicata, sviluppando una presa di coscienza da parte dei lucani sulla loro identità>>. Ma c’è dell’altro, perché Ottati vuole “eradicare favoritismo, nepotismo, raccomandazioni>> e battersi per i diritti <<umani sanciti a livello internazionale ed europeo in favore di tutti gli esseri umani. Vogliamo una cultura della responsabilità come cultura del bene comune, una cultura della cittadinanza come cultura della responsabilità verso il bene comune. Vogliamo sviluppare una cultura dell’organizzazione, del management e del controllo>>. Articolato, dunque, il programma che si va delineando. <<Bisogna cambiare tutti i direttori generali e dirigenti, licenziare tutti coloro che sono entrati nelle amministrazioni regionali fuori concorso e con sotterfugi amministrativi. Metteremo in atto una vasta campagna di formazione per i dipendenti regionali sulle nuove tecniche, nuovi strumenti e nuovi metodi praticati dalle amministrazioni moderne, efficienti, ed econome>>, ma anche <<chiudere enti inutili e parassiti, utilizzare le 450mila tonnellate di quote CO2 in esubero in Basilicata, in sostituzione delle estrazioni petrolifere, rimuovere con una programmazione quinquennale il dissesto idrogeologico, adottare il piano di tutela delle acque e, in agricoltura, creare 10 organizzazioni di produttori Ue, strutturare e coordinare una vera ricerca ed innovazione nel settore agricolo>>. Il turismo? <<Impostare una vera strategia integrata del turismo balneare, rurale, religioso, archeologico e culturale evitando iniziative disgregate l’una con l’altra>>. Ma, c’è da giurarci, il programma è ancora in itinere e potrebbe riservare ulteriori sorprese.
Piero Miolla
 

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